Melchioni, piccoli Led per grandi spazi
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Melchioni, piccoli Led per grandi spazi

Il gruppo milanese offre soluzioni di illuminazione per ampie superfici e realtà industriali. Garantendo risparmi energetici fino al 75%

Bastava pensarci, eppure per anni nessuno lo ha fatto e il mercato delle luci a Led è rimasto a lungo inespresso e circoscritto a piccoli spazi o attività di retail, terreno di qualche grossista rifornito da multinazionali. Poi è arrivato Armando Melchioni, presidente dell’omonimo gruppo fondato 61 anni fa e oggi leader nella distribuzione di componenti elettronici industriali, che, annusato il business, ha costruito una divisione ad hoc con l’intento di convertire tutto il convertibile alla illuminazione Led.

Era il 2012 quando Melchioni ha chiamato a dirigerla e ad avviarla Paolo Migiarra (foto), dirigente 46enne digiuno di qualsiasi esperienza nel settore, e adesso la divisione conta di chiudere il 2016 con cinque milioni di ricavi semplicemente osando quello che nessuno aveva osato su larga scala. “Ci siamo concentrati sui grandi spazi e sulle realtà industriali, segmento non troppo affollato dai competitori. E abbiamo avuto ragione ” spiega infatti Migiarra. “Non soltanto riusciamo a lavorare su grandi numeri, ma lo stiamo facendo in un mercato che dopo anni di timidezza ora sta davvero esplodendo”. La divisione Melchioni Smart solutions (nata “Melchioni Light”) ha già nel suo portafoglio l’illuminazione della Triennale di Milano, dell’hangar di Grottaglie in cui si costruiscono i Boeing, alcune installazioni al Four Seasons e il deposito Amazon di Castel San Giovanni “ma abbiamo già alcuni impegni con il gruppo Finmeccanica-Leonardo, Vodafone  Automotive e un importante gruppo della grande distribuzione internazionale”.

Migiarra è molto attento a parlare, ma il suo orizzonte sono le centraline di ricarica delle auto elettriche: un mondo che si apre e si espande. E che va ad aggiungersi alle numerose conversioni possibili già esistenti nel mondo dell’impresa pubblica e privata, in Italia e all’estero. “Sembra incredibile, ma in questo settore l’Italia è piuttosto avanti, staccando di gran lunga Paesi europei come la Gran Bretagna, ad esempio. Ma gli spazi per il Led non si fermano certo in Europa e abbiamo già avviato contatti in Medio Oriente e in Iran, che dopo la fine dell’embargo è diventato un mercato molto importante”.

Un altro fronte della Melchioni è quello rappresentato dalle utilities, che ragionando sul risparmio energetico sono arrivate a offrire sconti e incentivi agli utenti vecchi e nuovi  che si convertiranno al Led. “Noi ci siamo proposti insieme con aziende leader di settore favorendo la costituzione di società di finanziamento ad hoc e lavorando insieme con le utilities” continua Migiarra. “Siamo convinti che questa “competenza” aprirà molte strade in questo settore.

Melchioni Smart solutions conta appena 7 dipendenti, studiando e progettando soluzioni ad hoc per i clienti sia nell’allestimento che negli impianti o le luci, “ma quello che noi vendiamo non è soltanto la qualità e la forza di un gruppo come Melchioni (120 milioni di fatturato nel 2015), ma anche e soprattutto il risparmio energetico” insiste Migiarra. “Nei grandi spazi industriali, dove le luci non possono mai essere spente, l’illuminazione a Led può infatti garantire un risparmio energetico sino al 75 per cento rispetto alle fonti tradizionali, ammortizzando l’investimento nell’arco di uno due anni al massimo anche se non mancano esperienze di soli 4 mesi ”. Le luci a Led si distinguono anche per la lunga durata, la luce di qualità e i bassi costi di manutenzione “ e finalmente un grande gruppo italiano può garantire quella professionalità e solidità richiesta nelle grandi commesse”, senza avere intenzione di fermarsi solo al Led. “La divisione ha preso il nome di Smart Solution proprio per esplorare nuovi orizzonti” conferma Migiarra, che iniziano con la crescita per linee esterne e nuove acquisizioni del gruppo.

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

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