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Mark Knopfler: "l'uomo tranquillo del rock" festeggia 70 anni

L'ex leader dei Dire Straits, che ha pubblicato pochi mesi fa il nono album solista "Down The Road Wherever" , è ancora oggi uno dei migliori chitarristi viventi

Si contano sulle dita di una mano i chitarristi che si riconoscono fin dalla prima nota.

Uno di questi è sicuramente Mark Knopfler, soprannominato “l’uomo tranquillo del rock” per il suo atteggiamento rilassato sul palco, che oggi taglia il traguardo dei 70 anni ancora sulla cresta dell'onda.

Al pari di altri big della chitarra come Jimi Hendrix, Eric Clapton, B.B.King e Carlos Santana, anche Knopfler ha creato uno stile unico di suonare la chitarra elettrica, che rende i suoi assoli immediatamente riconoscibili.

L’ex chitarrista e frontman dei Dire Straits ha sempre suonato la sua inseparabile Stratocaster con i polpastrelli di pollice, indice e medio, senza utilizzare il plettro.

Il risultato è un suono pulitissimo e di grande lirismo, basti ascoltare gli incredibili assoli alla fine di Tunnel of love e di Sultans of swing.

Chitarrista, cantautore, produttore, compositore, insegnante, tre dottorati honoris causa in musica, Knopfler conquista per la semplicità e per la nonchalance con la quale regala poesia e magia sul palco, spaziando con naturalezza dal blues al rock, dal folk fino alle sonorità irlandesi.

Il chitarrista scozzese ha sempre avuto come punto di riferimento artistico il grande Chet Atkins, con il quale ha anche collaborato.

La leggenda del country ha detto di lui: “Mark è uno dei migliori chitarristi in circolazione. Lui non lo pensa, ma è così”.

Acclamato come uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, Mark Knopfler ha venduto pù di 120 milioni di album nell’arco della sua carriera solista e con i Dire Straits.

Molte delle sue canzoni sono diventate dei veri e propri standard: da Money For Nothing a Sultans of Swing, da Romeo & Juliet a Walk Of Life.

Il successo con i Dire Straits

Poche band sono riuscite, negli anni Ottanta, a coniugare qualità e successo commerciale come i Dire Straits.

Guidati dalla scintillante Stratocaster di Mark Knopfler, la band inglese ha saputo sviluppare, fin dagli esordi nel 1977, uno stile personale e riconoscibile tra rock, blues e pop, esaltato da testi di grande spessore cantati con voce “dylaniana”, quasi a sottolineare la forza del messaggio.

Nel 1995, dopo aver pubblicato nove album che hanno venduto complessivamente 120 milioni di dischi, è calato il sipario sulla band, a causa della scelta di Mark Knopfler di intraprendere la carriera solista.

Il gruppo è entrato il 13 dicembre 2017 nella Rock and Roll Hall Of Fame insieme a Bon Jovi, The Cars, Moody Blues, Nina Simone e Sister Rosetta Tharpe.

La carriera solista

Da solista Knopfler ha pubblicato nove album, oltre a registrare Neck and Neck con il mito della chitarra Chet Atkins e a collaborare con Emmylou Harris in All The Roadrunning.

Knopfler ha composto diverse colonne sonore tra cui Local Hero, The Princess Bride e Altamira e ha anche prodotto, tra gli altri, album per Bob Dylan e Randy Newman.

Il cantautore scozzese è stato nominato Membro dell’Impero Britannico nel 1999 e ha ottenuto il prestigioso Lifetime Achievement Award all’Ivor Novellos nel 2012.

Il suo ultimo album, Down The Road Wherever, raccoglie 14 nuove eleganti canzoni ispirate da una vasta gamma di argomenti tra cui i suoi inizi con i Dire Straits a Deptford, un tifoso di calcio perso in una strana città, la costrizione di un musicista che fa autostop tra la neve e un uomo fuori dal tempo nel suo malandato caffè.

Mark ha l’occhio di un poeta nel raccontare i dettagli che infondono alle sue canzoni quella sua unica psicogeografia, “dove il Delta incontra il Tyne” come lui descrive, e il suo caldo tono vocale, insieme alla sua chitarra ricca di melodia, sono ancora oggi magnetici.

Knopfler, che è stato a luglio in Italia per sette date, ama ancora esibirsi dal vivo: "Le mie canzoni sono fatte per essere eseguite live. Amo tutto il processo di scriverle da solo per poi registrarle insieme alla band ma alla fine la parte migliore sta nel suonarle dal vivo davanti a un pubblico. Mi piace tutto il circo, il viaggiare da città a città, e interagire con questo gruppo di musicisti è un piacere assoluto".

Ufficio stampa
Mark Knopfler

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Gabriele Antonucci