Lykke Li: gli svedesi lo fanno meglio (il pop)
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Lykke Li: gli svedesi lo fanno meglio (il pop)

I follow rivers è il brano più trasmesso dalle radio europee nelle ultime settimane. Ma la ventiseienne nomade chic non si sente una star

Si può avere un brano in vetta alle classifiche mondiali e non sentirsi una popstar. "O, almeno, non vivere come tale" spiega Lykke Li, la voce di I follow rivers, il brano più trasmesso dalle radio europee nelle ultime settimane. Ventisei anni, svedese, occhi di ghiaccio, voce suadente, Lykke Li è una nomade chic, figlia di due ex hippy senza fissa dimora, musicista jazz stralunato il padre, chitarrista punk ed ecologista intollerante la madre. "Dopo l’incidente di Chernobyl, nel 1986, siamo letteralmente scappati dalla Svezia in direzione Portogallo. D’estate stavamo vicino a Lisbona, d’inverno tutti in India o in Marocco. Fino a quando io e mio fratello siamo stati abbastanza grandi da mollarli e fuggire a New York. Lì è iniziata una nuova vita. Sempre all’insegna del caos".

Messe da parte le ambizioni da attrice ("Durante una recita della scuola dove studiavo, a Brooklyn, mi hanno letteralmente cacciato dal palco tra insulti e fischi"), si sono aperte le porte della musica. "Volevo essere come Madonna, però mi venivano solo brani da cantautrice, tipo Joni Mitchell. I primi applausi li ho presi in un club del Village di New York. Mi sono presentata in scena raccontando di essere una superstar in Svezia: applausi generosi tutta la sera. Chissà come sarebbe andata se non avessi mentito".

Li non mente, invece, quando dice che il pop le ha salvato la vita: "La carriera musicale e il contratto da modella con un’importante agenzia sono gli unici punti fermi della mia esistenza. Non ho una casa, un’auto e nemmeno un fidanzato. Altro che star, sono una nomade con un po’ di soldi in banca, sola e incompresa". Nessuna amica? "Solo Noomi Rapace(l’attrice svedese di Uomini che odiano le donne, ndr). Lei mi capisce. Suo padre era un gitano, cantante di flamenco, che un giorno radunò la famiglia e disse: 'Sorpresa, andiamo a vivere in Islanda...'".

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Gianni Poglio