Lupo-Nicolai beach volley
Olaf Pignataro/Red Bull Content Pool (editorial use only)
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Lupo-Nicolai, l'argento a volte brilla come l'oro

Ci sono interviste e poi ci sono chiacchierate tra "amici". Ci sono esibizioni per gli sponsor e poi ci sono partite a beach volley aperte a tutti, con due fenomeni. Ci sono le stelle, anche nello sport; poi ci sono Daniele Lupo e Paolo Nicolai. In una parola: campioni Li incontriamo a Milano, ad un evento organizzato da Red Bull perché quella medaglia d'argento vinta tra lo stupore generale alle Olimpiadi di Rio 2016 nel beach volley pesa e pesa parecchio. "Una volta eravamo i fratelli minori della pallavolo tradizionale - spiega Paolo Nicolai - ora però non è più così. Anzi. Spesso ci sono giocatori di squadre prestigiose che chiedono informazioni su come si fa? Dove si comincia? Merito di sicuro anche dei risultati che tutto il movimento italiano del beach volley ha ottenuto in questi anni..." Paolo, 28 anni, ha nello sguardo quel mix di gentilezza, educazione, serietà, il tutto condito da un pizzico di sano imbarazzo, insomma, lo sguardo che ogni papà vorrebbe ritrovare negli occhi del fidanzato della figlia il giorno che varca la porta di casa. Daniele invece è diverso. 25 anni (e ne dimostra di meno) sarebbe un modello o un divo della tv perfetto: fisico, sorriso, un leggero strabismo di Venere. Ma non gli importa. A lui bastano un pallone, una rete e della sabbia sotto i piedi. "Ho cominciato a giocare a beach volley come tutti i ragazzi di Fregene  - racconta Daniele Lupo - Il caso ha voluto che proprio a Fregene ci sia il centro di allenamento della Nazionale di Beach Volley. Ed io mi fermavo a guardare i loro allenamenti. Ero l'unico dei miei amici. Ma stavo lì; finché un giorno da spettatore esterno sono entrato in campo, in nazionale". Ci cambiamo con loro per la partitella. La maglia nera (o blu scura) della nazionale con quella scritta d'oro "Italia" sulla schiena mette soggezione. Ma loro te la fanno passare in fretta. Si gioca. Nicolai potrebbe schiacciare da fermo tanto è alto. Lupo prova subito con la "skyball", la battuta dell'altro italiano, Carambula, che per la prima settimana olimpica ha tenuto banco in Italia oscurando gli altri. Partitelle amichevoli ma ci si butta, si buttano anche loro. perché l'istinto, quello della vittoria, non lo si nasconde. "Ce ne siamo accorti subito anche noi che a Rio tutta l'attenzione era per loro, per quel colpo. Quando uscivano dalla stanza e giravamo nel villaggio tutti cercavano Carambula e Ranghieri - spiega Nicolai - avevano gli occhi di tutti addosso..." - "A noi non ci fermava nessuno - ride Lupo - ma non ci dava fastidio la cosa. Anzi. Potevamo goderci il villaggio più tranquillamente girando con gli amici come nulla fosse...". "alla fine però - chiude Nicolai - quella pressione negli ottavi di finale gli è piombata addosso e si è fatta sentire... Buon per noi...". Si, perché l'ironia della sorte ha messo le due coppie italiane l'una contro l'altra. Lupo-Nicolai vincono facile, due set a zero e da quel momento non si fermano più. Fino alla finale contro i padroni di casa, i brasiliani Schmidt e Cerrutti, e contro tutto il pubblico. Si perde, due set a zero, senza mai essere travolti dai brasiliani, anzi... L'oro è mancato per un soffio "Il rammarico c'è per quella partita, ma c'è anche la soddisfazione per la medaglia d'argento", confermano assieme. Una stranezza perché, dopo aver giocato anche con gente che non c'entrava nulla ed aver fatto selfie e foto con tutti i presenti, si parla a tavola, e si scopre che i due sono molto ma molto diversi... Ad esempio, domanda: quale tra Londra e Rio è la vostra Olimpiade preferita? Lupo: "Rio, facile". Nicolai: "Londra, dieci a zero!" Oppure: come siete messi con l'alimentazione? Lupo: "Prima della finale ma anche di altre partite mi sono mangiato una pizza". Nicolai: "Io purtroppo devo stare attentissimo, tengo ad ingrassare..." O ancora: ma sono così belle le brasiliane? Lupo: "Viste poche, ma al villaggio c'erano un sacco di ragazze...". Nicolai: "Meglio la mia fidanzata, che purtroppo non poteva raggiungermi per problemi di lavoro". E per ultima: La stagione è finita. Programmi per le vacanze? Lupo: "Viaggiare, magari il freddo di New York a Capodanno...". Nicolai: "A casa con la famiglia. Non ci siamo mai. Giriamo già tutto l'anno..." C'è solo una domanda alla quale però hanno risposto alla stessa maniera. Il tuo compagno ideale? "Lui" Lupo-Nicolai: grazie!  

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