Onu: “Raid a Jabalia potrebbe essere crimine di guerra”. Quattro italiani lasciano Gaza
I primi 4 italiani lasciano la Striscia di Gaza da Rafah. Tajani: 'Stanno bene lavoriamo per gli altri'. Intanto l'Onu: "Raid a Jabalia potrebbe essere crimine di guerra”
Nella giornata dell'1 novembre circa 500 cittadini con passaporti stranieri e alcuni feriti palestinesi sono usciti dalla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. Tra le persone che hanno potuto lasciare la Striscia anche quattro volontari italiani. Tajani: “Lavoriamo per altri italiani ancora nella Striscia”. Sarebbe stato il Qatar a ottenere l’apertura del valico di Rafah.
Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken sarà in Israele venerdì per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Nel frattempo, mercoledì l'Alto commissariato per i diritti umani dell'Onu (Ohchr) stima che i bombardamenti da parte di Israele del campo profughi palestinese di Jabalia, nella Striscia di Gaza, "potrebbero costituire crimini di guerra". "Tenuto conto dell’alto numero di vittime civili e dell’entità della distruzione dovuta agli attacchi aerei israeliani sul campo rifugiati di Jabalia, pensiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero essere considerati crimini di guerra”, ha detto l’Alto commissariato Onu.