La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta nel corso di Non Stop News, su RTL 102.5 per discutere degli ultimi fatti di politica e attualità.
Salario minimo:
«È stato un anno duro, un anno in cui è successo tutto ciò che poteva accadere. Cerchiamo di affrontare ogni problema in modo pragmatico, cercando sempre di perseguire gli interessi dei cittadini. Nel disastro che ci siamo trovati a gestire, i risultati raccontano un lavoro fatto con serietà. Sul salario minimo il CNEL ha detto, e condivido, che un salario minimo orario in una nazione con il 97% dei lavoratori con contratto nazionale con un salario minimo al di sopra del parametro di 9 euro all’ora, un nuovo tetto diventava sostitutivo e per paradosso rischia di abbassare il salario minimo di persone che lo hanno più alto. La maggioranza ha proposto un emendamento alla proposta dell’opposizione e ci dobbiamo concentrare su aumentare il salario di chi ce l’ha inadeguato senza rischiare di abbassare gli altri. Capisco l’opposizione, ma sorrido un po’ perché Movimento 5 Stelle e PD non gli è venuto in mente di farlo quando erano al governo. Così come alcuni sindacati che vanno in piazza a rivendicare la bontà del salario minimo, ma quando vanno a firmare i contratti collettivi accettano contratti a poco più di 5 euro l’ora, come nel contratto della sicurezza privata. Bisognerebbe essere più coerenti».
Accordo Italia-Albania sull’immigrazione:
«La ratifica dell’accordo sull’immigrazione è necessaria perché tutto ciò che possiamo fare per decongestionare il sistema italiano in termini di immigrazione illegale è utile. L’accordo con l’Albania prevede ci consente di portare questi immigrati illegali in Albania e di gestire lì, sotto giurisdizione italiana, le richieste per processarli, accoglierli o rimpatriarli. Non so perché la sinistra lo contesti così, forse perché sperano che non riusciamo a risolvere il problema, cosa che stiamo cercando di fare in una realtà in cui ci confrontiamo con flussi migratori senza precedenti. Penso che l’accordo con l’Albania sia innovativo, utile, possa rappresentare un precedente se riusciamo a farlo funzionare bene, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Dopodiché l’opposizione ha cercato di far cacciare il primo ministro albanese, che è un socialista, perché evidentemente aiutare l’italiano non è di sinistra».
Premierato:
«Le critiche sul premierato dimostrano che non si sa cosa dire su questa riforma, perché non abbiamo toccato i poteri del Presidente della Repubblica, figura che per gli italiani rappresenta un punto di riferimento. Quello che diciamo è che chi guida il governo lo devono scegliere gli italiani. Chi è stato abituato a fare il bello e il cattivo tempo all’interno dei palazzi chiaramente ha un problema se diciamo che questo gioco è finito e che ora decidono gli italiani. Il capo del governo è eletto dai cittadini e gli consentono di stare al governo 5 anni. L’Italia ha pagato l’instabilità dei governi e ciò significa non avere visione, strategie, credibilità internazionale, privilegiando orizzonti più brevi. Il motivo per cui abbiamo un debito pubblico fuori controllo e non abbiamo fatto investimenti su nulla. Un governo che ha 5 anni ragiona in maniera diversa perché può fare cose i cui risultati si vedranno col tempo. Penso che la riforma arriverà al referendum e chiederemo agli italiani cosa vogliano fare, saranno loro a decidere se vogliono essere padroni del loro destino».
PNRR:
«Sul PNRR, nonostante le tifoserie, noi abbiamo ottenuto la terza rata, l’ok per la quarta rata e entro il 31 dicembre presenteremo gli obiettivi del quinto, per un totale che si aggira intorno a 100 miliardi di euro, quindi più della metà della PNRR e questo lo abbiamo fatto mentre la rinegoziavamo. Molti degli italiani ricordano quando proponevo la revisione del PNRR perché erano cambiate le priorità e mi dicevano che era un’idea folle. Lo abbiamo rinegoziato perché nel precedente c’erano una serie di cose non finanziabili e avremmo perso le risorse, le priorità sono cambiate rispetto ad altre e quindi lo stiamo facendo con grande determinazione e serietà e collaborando con la commissione».
Centrodestra e Unione europea:
«Il centrodestra sta molto bene, al di là delle polemiche, c’è un metro solo per valutare la coesione delle maggioranze che è la velocità con cui i governi riescono a lavorare. Questo governo lavora velocemente perché riesce a mettersi d’accordo e questo lo si vede in maggioranze che hanno una visione comune. Penso che ciò che noi siamo riusciti a fare in Italia si debba fare anche in Europa, oggi però abbiamo una grande opportunità perché nel parlamento europeo si riesce a costruire maggioranze più compatibili e l’Italia può avere un ruolo più importante in Europa, anche per meglio difendere i suoi interessi internazionali. Quando ti presenti con problemi ragionevoli e soluzioni qualcuno ti ascolta».
Politica e Magistratura:
«Non vedo scontro tra politica e magistratura; io ho grande rispetto per chi serve lo Stato e ho iniziato a fare politica all’indomani della strage di via d’Amelio. Penso che politica e magistratura debbano lavorare insieme; penso che i provvedimenti del governo dimostrino la volontà di dare una mano alla magistratura. Mi ha colpito che ci sia l’Associazione Magistrale Nazionale che dica che la riforma costituzionale voluta dal governo sia un attacco alla magistratura. Ma io so che questo riguarda una piccola parte della magistratura».
Patto di stabilità:
«Sul Patto di Stabilità sono ore serrate; è un momento molto delicato. Crediamo che un’Europa debba oggi tenere conto delle strategie che si è data. L’obiettivo principale sono gli investimenti; quando si fanno le regole e che decidono parametri che gli stati membri devono rispettare, non si possono non tenere conto degli investimenti che l’UE chiede».
Funerali di Giulia Cecchettin:
«La giornata di ieri ha rappresentato una svolta; la partecipazione al funerale di Giulia Cecchettin e le parole del padre. Una giornata che potrebbe rappresentare una svolta sul piano culturale. Chi l’ha usato per fare strumentalizzazione politica fa un grande errore; dobbiamo interrogarci su un mondo che cambia in modo veloce e che non stiamo capendo. Il problema a monte è sempre lo stesso; esistono uomini che non accettano la libertà, emancipazione femminile e non accettano i no. Le leggi ci sono nel nostro ordinamento e sul piano culturale possiamo fare molto di più. Il problema vero è la crisi e l’assenza di cultura; quanto il Covid ha impattato sulle nuove generazioni, il ruolo delle nuove tecnologie e dei social. Non ci rendiamo conto quanto ciò stia impattando sui giovani; lo dico da madre. Io non sono certa che riusciamo a capire tutto ciò che passa sui telefonini; non lo sappiamo affrontare come genitori. Questo è un grande dibattito e lo dobbiamo affrontare. Le leggi ci sono per difendere le donne e voglio ribadire alle donne che noi siamo libere e non è normale avere paura di un uomo che dice di amarti. C’è qualcuno che vi può aiutare; ci sono le istituzioni, gli strumenti e gli operatori che sanno come affrontare queste situazioni».
Manovra economica:
«Sulla manovra è stato un lavoro difficile; partivamo da una situazione complessa. Abbiamo fatto una manovra di 29 miliardi, in parte chiedendo uno scostamento di bilancio e tagliando una spesa pubblica. Quindi abbiamo poche risorse concentrate su poche grandi priorità: la difesa del potere di acquisto delle famiglie, pensioni, sanità e ci siamo occupati anche di famiglia e natalità».
Questioni personali:
«Delle mie questioni personali si è parlato senza pietà, alla fine però metto in testa e si combatte».