La presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi in Senato per le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre.
La premier ha esordito cogliendo l’occasione per esprimere “vicinanza umana ai familiari delle vittime del terrificante attacco compiuto da Hamas” contro Israele lo scorso 7 ottobre” e la “mia grande preoccupazione per la sorte degli ostaggi”.
Meloni ha poi ribadito il suo “profondo sgomento per la brutalità con la quale Hamas si è accanito contro civili inermi non risparmiando neanche donne, bambini e anziani”. Le parole della presidente del Consiglio sono state accolte con una standing ovation da parte dei membri del governo. “Nessuna causa – ha detto ancora – potrà giustificare il terrorismo, nessuna causa potrà mai giustificare un’aggressione terroristica scientemente preordinata e organizzata per colpire civili innocenti del tutto estranei alle dinamiche militari. Nessuna causa potrà mai giustificare il rapimento o l’uccisione, casa per casa, di donne e bambini”, ha aggiunto sottolinenando come “i civili di Gaza, i diritti del popolo palestinese e le istituzioni che lo rappresentano legittimamente, a partire dall’Autorità Nazionale Palestinese, sono essi stessi vittime della politica di Hamas, e le due cose non devono essere sovrapposte”.
“Sono persuasa che la barbarie degli attacchi di Hamas, con miliziani che si mettono una telecamera sulla fronte per riprendere scene impensabili, come la decapitazione di neonati, avesse un obiettivo preciso. E chiaramente quell’obiettivo non era e non poteva essere difendere il diritto del popolo palestinese, che invece viene usato e calpestato dai gruppi fondamentalisti come Hamas e dai loro atti terroristici, ma procurare piuttosto un conflitto molto più esteso, costringendo Israele a una reazione contro Gaza che minasse alla base ogni tentativo di dialogo, che creasse un solco incolmabile tra Israele, Occidente e paesi arabi, alcuni dei quali coraggiosamente avevano tentato invece di normalizzare i rapporti con lo Stato ebraico attraverso gli accordi di Abramo”.
Per Meloni “nessuna ambiguità nel condannare nel modo più fermo i crimini di Hamas” e “nessun distinguo sulla condanna di ogni antisemitismo. Non devono esserci dubbi nel sostenere il diritto di Israele a esistere e a difendere propri cittadini, in linea con il diritto internazionale”, ha detto, ricordando il “feroce attacco” compiuto da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre, che per la presidente del Consiglio va condannato “senza se e senza ma”.
“Considero vitale, in questa fase, il dialogo con i Paesi arabi e musulmani – e l’Italia svolge storicamente un ponte di dialogo tra Europa, Mediterraneo Medio oriente – per impedire che si cada nella trappola di uno scontro tra civiltà che avrebbe conseguenze inimmaginabili”, ha sottolineato. “In tutti i contesti, e con tutti gli interlocutori – aggiunge la premier -, ho sottolineato l’importanza di contribuire alla de-escalation del conflitto e riprendere quanto prima un’iniziativa politica per la regione, non solo per risolvere l’attuale crisi ma per arrivare ad una soluzione strutturale sulla base della prospettiva ‘due popoli, due Stati’”.
“Un’estensione” del conflitto per la presidente del Consiglio “porterebbe con sé il rischio di coinvolgimento di nuovi attori regionali a partire da Libano e Siria, potenze come l’Iran, fino ai grandi player geopolitici come Russia e Cina che di certo non disdegnerebbero vedere distolte le attenzioni dell’Occidente da altri scenari critici”.
“L’allargamento del disordine nello scenario mondiale conviene solo a chi ha interesse a metter fine al complesso sistema di regole sul quale si basa la convivenza pacifica tra gli Stati. E non è un caso che non ci sia stata una specifica condanna da parte della Federazione Russa del feroce attacco di Hamas e che, addirittura, risultino apprezzamenti da parte di Hamas per la posizione del Presidente Putin sulla questione”, ha sottolineato Meloni.
“I civili di Gaza, i diritti del popolo palestinese e le istituzioni che lo rappresentano legittimamente – a partire dall’Autorità Nazionale Palestinese – sono essi stessi vittime della politica di Hamas, e le due cose non devono essere sovrapposte”, ha detto ancora.
“La nostra priorità immediata rimane l’accesso umanitario, indispensabile per evitare ulteriori sofferenze della popolazione civile ma anche esodi di massa che contribuirebbero a destabilizzare il Medio Oriente e in ultima istanza anche l’Europa”, ha spiegato Meloni. “In questo senso il Governo ha accolto con favore l’istituzione, da parte israeliana, di una zona umanitaria nella Striscia di Gaza, così come la decisione della Commissione Europa di triplicare gli aiuti umanitari europei a Gaza, portandoli ad oltre 75 milioni di euro”.
Sul tema dei migranti Giorgia Meloni ha voluto ribadire “le parole del Commissario europeo Ylva Johansson che qualche giorno fa ha dato atto della significativa riduzione delle partenze dalla Tunisia registrata nelle ultime settimane”. La premier ha poi rivendicato il “lavoro incessante” svolto dal governo “fin dal giorno del suo insediamento, in sede europea e internazionale per arrivare ad un cambio di approccio serio e definitivo nella gestione della migrazione”.
La premier ha poi voluto parlare della guerra tra Russia e Ucraina: “Non dobbiamo commettere l’errore di affievolire il nostro comune sostegno alla causa ucraina. Su questo, la chiara posizione del governo italiano è riconosciuta e apprezzata dai nostri partner e rafforza il peso della nostra Nazione nei contesti europei e internazionali, dove è sempre più evidente il valore aggiunto che l’Italia può portare in termini di concretezza e diplomazia”.
“Guardiamo non solo al presente, ma a un futuro di pace e benessere, a un futuro europeo, per l’Ucraina”, ha aggiunto.
