Zico candidato alla Fifa: si apre la corsa al dopo-Blatter
Il brasiliano scende in campo, ma tutti aspettano Platini: che studia le alleanze prima di sciogliere la riserva
Con la discesa in campo di Zico si è aperta ufficialmente la corsa alla poltrona di presidente della Fifa, l'eredità dopo i 17 anni di Sepp Blatter travolto dagli scandali e dalle inchieste di Fbi e magistratura elvetica che stanno portando a galla il sistema di potere e corruzione che ha comandato la Fifa per quasi un ventennio. Mossa ampiamente annunciata, quella di Zico, e che solo nelle prossime settimane potrà essere valutata nella sua consistenza visto che il punto di partenza è che ad oggi mancano le risposte a due domande fondamentali per pesare gli schieramenti che sceglieranno di correre. La prima questione riguarda la capacità che avrà ancora Blatter di indirizzare l'elezione del suo successore, cosiderato che l'ultimo congresso Fifa lo ha accreditato comunque di un'ampia maggioranza che gli era stata sufficiente per arrivare al quinto mandato. Blatter ha fatto un passo indietro, ma è ancora dentro la Fifa e può tirarne i fili. Saprà tenere compatto il suo blocco d'alleanza fino al momento del voto?
Cosa fa Platini?
La seconda questione riguarda Michel Platini, che si è sfilato in tempo utile dall'abbraccio mortale dell'amico-nemico Sepp avvreditandosi come punto di riferimento dell'opposizione al colonnello svizzero. Adesso cosa farà Michel? Intende scendere in campo e capitalizzare questo vantaggio, oppure si trincererà dietro al lavoro che ancora c'è da fare all'Uefa e salterà un altro giro limitandosi a un appoggio esterno? Soprattutto questa seconda risposta darà il senso ai rapporti di forza nella corsa per Zurigo.
A dicembre il voto per il dopo-Blatter
Intanto c'è una prima certezza e cioé che l'elezione del dopo-Blatter non scivolerà molto in avanti nel tempo, ma arriverà entro la fine del 2015. La Bbc ha annunciato che il voto si terrà il prossimo 16 dicembre, ma fino alla sessione straordinaria del Comitato esecutivo in programma per luglio non si potrà avere l'ufficialità della tempistica. Sei mesi di tempo sono, però, un tempo adeguato per tutti i protagonisti della vicenda: Platini potrà decidere se e come schierarsi, Blatter organizzare la sua uscita di scena e gli altri tentare di aggregare più consenso possibile da spendere nel momento decisivo.
Zico: "Sono pronto. Devono cambiare le regole del gioco"
L'annuncio della volontà di candidarsi da parte di Zico non è una sorpresa. Lui stesso ne aveva parlato nei giorni scorsi e adesso è uscito allo scoperto: "Mi sento pronto a farlo. E' logico e necessario che ci sia un cambio delle regole del gioco perché lo stesso modo in cui si raccolgono le candidature lascia pensare alla possibilità di corruzione". Perchè la sua discesa in campo sia ratificata gli serve l'appoggio di cinque federazioni nazionali. La corsa dell'ex fantasista della Selecao e dell'Udinese parte da qui e andrà seguita perchè proviene dal Brasile, centro notoriamente potente nel panorama della Fifa.
Alì bin Al-Hussein e gli altri
E gli altri? Detto che il principe giordano Alì Bin al-Hussein, beffato da Blatter a Zurigo e costretto a ritirarsi prima del ballottaggio decisivo perchè consapevole di andare incontro a una dura sconfitta, ha già pubblicamente espresso la sua volontà di riprovarci, sullo sfondo restano diversi possibili antagonisti di Zico. C'è lo sceicco kuwaitiano Ahmad al-Fahad al-Sabah, l'ex calciatore Figo, il coreano Chung Mong-joon, magnate della Hyunday e l'olandese Van Praag. Non tutti correranno e nelle prossime settimane ci saranno anche nomi gettati in pasto all'opinione pubblica in cerca di consensi. Un esempio? Maradona giura che sarà vice presidente di Alì in caso di elezione. Weah sogna di diventare il primo presidente di colore della storia della Fifa. La corsa è appena iniziata.