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Panettone, ecco la classifica dei migliori e come imparare a riconoscerne davvero la qualità

Panettone, ecco la classifica dei migliori e come imparare a riconoscerne davvero la qualità

Nel test di Altroconsumo sui panettoni trionfano due prodotti a marchio commerciale, entrambi sotto i 7 euro. Una sorpresa confermata da un’analisi approfondita in laboratorio – dove la verifica è stata fatta su ingredienti, sicurezza e qualità – e da una degustazione alla cieca svolta a Bolzano, Bologna e Matera, con oltre 160 consumatori coinvolti

A Natale si può godere di un ottimo panettone anche senza svuotare il portafoglio: dall’ultimo test di Altroconsumo emerge che tre dei primi quattro panettoni in classifica costano sotto i 7 euro. Una piacevole sorpresa, che dimostra come la qualità non appartenga solo ai prodotti di fascia alta o ai marchi più rinomati. A vincere, infatti, sono i panettoni dei marchi commerciali, che con prezzi attorno ai 6 euro non solo rispettano la tradizione, ma superano anche molti concorrenti più costosi. Il nostro confronto – condotto su 12 panettoni classici con uvetta e canditi – ha valutato composizione, qualità, sicurezza e gusto, per capire quali meritano davvero un posto al centro della tavola natalizia.

Come Altroconsumo ha scelto il panettone migliore: criteri e prove di laboratorio

La selezione dei panettoni in gara è partita dalle abitudini reali dei consumatori: oltre mille iscritti alla community Qualify hanno indicato ad Altroconsumo quali marchi acquistano più spesso e quali avevano preferito lo scorso anno. Altroconsumo ha così individuato 12 panettoni classici (alcuni prodotti presentano una glassatura realizzata con mandorle o nocciole), acquistati nei normali punti vendita, e li ha sottoposti a un percorso di analisi rigoroso. In laboratorio sono stati verificati il rispetto dei requisiti di legge per ingredienti “nobili” come tuorlo d’uovo, burro e frutta, la presenza di conservanti, la qualità della conservazione (numero di perossidi), l’eventuale presenza di muffe e lieviti, e la corrispondenza tra peso reale e dichiarato. Risultato? In testa alla classifica si posiziona un prodotto a marchio commerciale, il panettone classico Coop, che conquista il doppio titolo di Migliore del Test e Miglior Acquisto. Accanto a Coop ottiene il titolo di Miglior Acquisto un altro panettone distribuito da una delle catene di supermercati più nota, Le Grazie (Esselunga): entrambi questi panettoni sono distribuiti nei punti vendita delle catene omonime ad un prezzo di circa 6 €. Un ottimo prezzo per prodotti di qualità.

Panettone, ecco la classifica dei migliori e come imparare a riconoscerne davvero la qualità
Lo studio di Altroconsumo

Composizione e ingredienti: cosa rende davvero buono un panettone

Per capire quale panettone merita davvero l’etichetta di “migliore”, Altroconsumo è partita dagli ingredienti che fanno la differenza: uova, burro e frutta. È qui che si gioca la vera partita della qualità, perché la legge fissa sì dei minimi (almeno il 4% di tuorlo, il 16% di burro e il 20% di frutta), ma i prodotti migliori vanno oltre – e si sente.

Nel test spiccano Coop e Giovanni Cova & C., che raggiungono un tenore di tuorlo dell’11%, seguiti da Maina che sfiora il 10%. Gli altri restano più indietro, con percentuali tra il 5 e il 7%. Anche sul burro il quadro è simile: solo Coop, Giovanni Cova & C., Le Grazie (Esselunga) e Il Viaggiator Goloso ottengono una valutazione positiva, mentre la maggioranza dei panettoni rimane sulla soglia minima (16–18%).

Capitolo frutta: qui il vero nodo non è solo la quantità, ma l’equilibrio tra uvetta e canditi – e la presenza del cedro, più pregiato. A superare brillantemente la prova sono soltanto Giovanni Cova & C. e Bauli, con circa il 30% di frutta ben distribuita. Negli altri prodotti domina quasi sempre l’uvetta, mentre il panettone Motta resta fermo al minimo di legge.

Conservazione e sicurezza: panettoni promossi a pieni voti

Sul fronte sicurezza Altroconsumo rassicura i consumatori: i panettoni analizzati mostrano un’ottima conservazione. Le analisi sui perossidi (che misurano l’ossidazione dei grassi) hanno dato risultati molto buoni e in nessun campione è stato rilevato acido sorbico, conservante comunque permesso dalla normativa. Piccolo appunto sul peso: quattro prodotti (Coop, Bauli, Il Viaggiator Goloso e Fiasconaro) risultano leggermente sotto il dichiarato, pur restando entro la tolleranza del 2%. Un’ulteriore buona notizia arriva dai controlli su muffe e lieviti: nessuna traccia nei 12 panettoni, segno di processi produttivi corretti e di una conservazione ottimale.

Assaggio: la giuria è severa, nessun panettone brilla

Il momento più atteso – la prova di assaggio che si è svolta nelle città di Bolzano, Bologna e Matera – avrebbe dovuto incoronare il panettone “Scelto dai consumatori”, la nuova label riservata ai prodotti che eccellono davvero nel gusto. Ma la giuria, composta da oltre 160 consumatori, quest’anno non si è lasciata entusiasmare: tutti e 12 i panettoni hanno ottenuto una semplice sufficienza, fermandosi a 3 stelle. Nessuno ha deluso, ma nessuno ha brillato.

Etichette panettoni: tanti promossi, ma alcune info mancano

Sul piano delle etichette, i panettoni del test rispettano le informazioni obbligatorie previste dalla normativa e la maggior parte supera bene anche le verifiche sulle indicazioni facoltative. Tuttavia quattro prodotti (Giovanni Cova & C., Il Viaggiator Goloso, Tre Marie e Galup) ottengono solo la sufficienza.

Le lacune più frequenti riguardano l’assenza di dati utili per il consumatore: porzione consigliata, data di produzione, durata dopo l’apertura e perfino i recapiti del produttore. In alcuni casi mancano anche elementi importanti della lista ingredienti, come le quantità di frutta, burro e uova, o le istruzioni di conservazione. Dettagli che pesano sulla valutazione finale e che, in un prodotto tradizionale come il panettone, fanno la differenza in trasparenza e chiarezza.

Come riconoscere un buon panettone (anche senza essere esperti)

Trovare il panettone giusto può sembrare un’impresa, ma bastano pochi dettagli per capire se il dolce che avete tra le mani è davvero di qualità. Il primo sguardo va alla sua forma: la cupola deve essere alta e ben sviluppata, senza debordare oltre misura dal pirottino, che idealmente dovrebbe essere rigido per sostenere meglio l’impasto. La crosta deve risultare uniforme, compatta, mai bruciacchiata. Un altro segno rivelatore è la scarpatura, il tipico taglio a croce: non è solo estetica, ma permette all’impasto di crescere in modo armonioso, garantendo un panettone soffice e aromatico. Al taglio, la pasta deve essere morbida e gialla, perché più intenso è il colore, maggiore è la quantità di tuorlo utilizzata. Anche la struttura interna racconta molto: gli alveoli devono essere grandi e irregolari – se sono fitti e omogenei, siete più vicini a un pandoro che a un panettone.

Frutta e canditi sono poi la vera cartina di tornasole: devono essere abbondanti e ben distribuiti, con canditi di buona qualità e presenza di cedro, ingrediente più pregiato dell’arancia. Infine, fidatevi del vostro naso: il profumo deve essere quello tipico delle paste lievitate naturalmente. Se avvertite note troppo amare o un retrogusto acido, il dolce potrebbe essere stato cotto troppo o contenere uvetta di scarsa qualità.

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