La palla da baseball di Tim Cook e la giocata da fuoriclasse della Apple
Scagliata fuoricampo da Brandon Moss, battitore dei Cleveland Indians, è ricomparsa al WWDC di San Francisco. Per un grande colpo di marketing
Non capita così tanto spesso nel baseball che la palla del tuo 100° fuoricampo atterri in una zona controllata dai tuoi compagni. Di solito finisce tra il pubblico, e arrivederci. Oppure entra in possesso degli avversari, che non te la danno giusto per farti un dispetto. Nel primo caso, invece, pensi che quelli con la tua stessa maglia te la consegnino di sicuro, così da poterla poi mostrare ai nipoti o magari, se non sei un campione che ama conservare le memorabilia sulle mensole di casa, rivenderla ai collezionisti dopo averla opportunamente autografata.
Il problema è se i tuoi compagni, quella palla, decidono di tenersela in ostaggio dettandoti pure le condizioni per averla finalmente in tasca: una lista di gioiellini tecnologici della Apple tanto lunga da decidere di lasciar perdere e sperare di essere più fortunato al 200° fuoricampo. Quello che ha fatto Brandon Moss, battitore dei Cleveland Indians, dopo aver visto il tweet con cui i suoi compagni di squadra gli dettavano le suddette (e carissime) condizioni hi-tech per avere indietro la sfera che poche ore prima aveva colpito con la mazza nel migliore dei modi durante una partita a Kansas City. E che pochi giorni dopo è ricomparsa a San Francisco niente meno che tra le mani di Tim Cook, il ceo di Apple, sul palco della WorldWide Developers Conference (WWDC).
Come ha fatto l'ormai celebre palla da baseball a volare dal Missouri alla California, e soprattutto a uscire dalla scatola dove l'avevano chiusa gli esosi compagni dello sfortunato Brandon Moss? Semplice: una volta visto quel tweet che pareva uno spot del loro marchio, quelli della Apple hanno spedito un emissario in quel di Cleveland, al campo di allenamento degli Indians, con la borsa piena di iPad, iPod, iPhone e via dicendo per pagare il riscatto. E fare una giocata da veri fuoriclasse del marketing. Applausi.