serie tv mask girl
(Netflix)
Televisione
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La Corea ci riprova: dopo Squid Game arriva Mask Girl

Il thriller, già nella top 10 dei programmi più visti sulla piattaforma di streaming, è un'analisi spietata del mito della bellezza coreana. E dei livelli cui si è disposti ad arrivare per essere "visti"

Si chiama Mask Girl la nuova produzione sudcoreana targata Netflix. La serie - basata su un webtoon pubblicato tra il 2015 e il 2018 - si compone di sette episodi e, a una settimana dal suo rilascio sulla piattaforma di streaming, è già entrata nella top 10 italiana.

Mask Girl segue le vicissitudini di Kim Mo-mi (Lee Han-byeol, Nana, Go Hyun-jung), una giovane impiegata insoddisfatta della sua vita che ogni sera si trasforma in una cam girl di successo, esibendosi online per denaro con lo pseudonimo di Mask Girl, la «ragazza mascherata». Mo-mi ha sempre sognato di esibirsi sul palcoscenico davanti a milioni di fan adoranti, ma la sua bruttezza le ha impedito di realizzare la sua ambizione. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando dopo una diretta ubriaca, Mo-mi finisce una spirale di feroci omicidi e vendette.

Ad accompagnarla nella narrazione ci sono altre due figure: Ahn Jae-hong, che interpreta un collega di Mo-mi il cui unico piacere è guardare dirette su Internet dopo il lavoro ed è il primo a rendersi conto che Mask Girl potrebbe essere la sua collega; e da Yeom Hye-ran, che interpreta una madre determinata a trovare il figlio attorno al quale ruota la sua vita.

La serie - il debutto di Kim Young-hoon nel genere - è un turbinio di emozioni che ci porta nella psiche dei personaggi, tanto simili quanto diversi, uniti dal bisogno di essere “visti” e di conseguenza accettati. Ogni figura presente in Mask Girl, che si tratti della protagonista, del cattivo, dei suoi amici o anche dei personaggi secondari, ha dovuto soffrire in un modo o nell'altro a causa del suo aspetto.

Tra le scene più emblematiche del telefilm, c’è una scena particolare in cui un uomo porta la ragazza in un albergo e si arrabbia con lei perché lei non vuole avere rapporti con lui. Secondo lui, la ragazza non dovrebbe avere preferenze poiché il suo «aspetto la colloca comunque in fondo alla scala». La sua rabbia e delusione non sono dovute al rifiuto da parte di una ragazza ma al rifiuto di qualcuno che considera inferiore a lui.

A rendere ancora più sottile la critica sociale all’interno della trama di Mask Girl è la scelta ponderata del cast. Durante il viaggio nelle sette puntate di questo K-drama, Mask Girl cambia volto tre volte a mostrare il diverso impatto sociale sulla società di una donna brutta, una donna bellissima - seppur rifatta - e una donna provata dagli anni, dallo svanire della chirurgia estetica e dal carcere.

Da guardare con attenzione sono gli episodi in cui Mask Girl - interpretata da Nana - si affianca a un’altra bellissima host, interpretata da Han Jae-Y. Han Jae-Y (Kim Chun-Ae nel drama) riesce a estrapolare dal suo seppur secondario personaggio tutta l’essenza della società coreana mostrando sfaccettature che passano dal bullismo scolastico alla vendetta fino ad arrivare al più tragico dei finali. Controparte di Han Jae-Y, non a caso, è il bellissimo Lee Jun-Young (Jun degli U-Kiss). Idol nella vita reale, mostra con sapiente maestria il lato oscuro del mondo dello spettacolo e cosa si nasconde dietro agli scandali di bullismo che spesso interessano il mondo dell’intrattenimento.

Un altro dettaglio essenziale, e che strizza l’occhio a Squid Game, sono i tteokbokki. Gli gnocchi di riso in salsa piccante sono il leit motiv che lega la storia di una vendetta consumata tra scuola, famiglie interrotte e la sofferenza della piccola Mi-Mo.

Mask Girl, al pari di Squid Game, riesce nel difficile intento di riunire generi diversi - horror, satira, critica sociale e dark comedy - senza mai apparire forzato. La serie rifugge gli stereotipi e affronta il tema (sempre più attuale) della figura della donna e della sua mercificazione in maniera a tratti cruda ma mai banale.

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