Sampdoria sotto inchiesta Uefa: ecco perché rischia l'Europa League
Il club può pagare la vecchia storia di calcioscommesse di Guberti. L'Inter aspetta e spera, ma il precedente del Torino pesa
Comunque vada a finire sarà un pasticcio, perché sia il no alla Samp a partecipare alla prossima Europa League, sia un eventuale via libera lasceranno uno strascico di polemiche e sospetti con il retrogusto amaro di una regola penalizzante se applicata o ingiustamente derogata in caso contrario. Tutto ruota intorno al patteggiamento per calcioscommesse che la Sampdoria fece nel 2012 a causa di Guberti e per responsabilità oggettiva. Una situazione che la mette formalmente fuori dalla Uefa, ma che ha nel caso del Torino 2014 un precedente importante: allora i granata furono comunque ammessi. Perché? In ogni caso sarebbe una beffa atroce per il calcio genovese che già ha visto il Genoa privato della licenza Uefa per non aver ottemperato nei termini di regolamento a tutti gli adempimenti finanziari. A godere, sportivamente parlando, sarebbe l'Inter che entrerebbe in Europa pur avendo chiuso la stagione in ottava posizione. Ma la strada è ancora lunga.
Cosa dice il regolamento Uefa
I problemi della Sampdoria derivano dal comma G dell'articolo 2.07 del regolamento dell'Europa League pubblicato dall'Uefa. Poche righe nelle quali si scrive che tutti i club iscritti devono certificare di non essere stati coinvolti, direttamente o indirettamente, in attività finalizzate a combinare o condizionare il risultato di una gara nazionale o internazionale. E' una regola in vigore dal 2007, scritta dopo il caos di calciopoli che aveva visto il Milan punito in Italia, ma iscritto comunque alla Champions League (poi vinta) perché all'Uefa mancavano gli strumenti 'etici' e regolamentari per tenere fuori i rossoneri. Leggendo la norma alla lettera c'è poco da interpretare. Devono essere le federazioni nazionali a certificare la fedina penale dei club che mandano all'Uefa la quale, poi, ha diritto a svolgere un'istruttoria prima di prendere la decisione.
Il precedente del Torino nel 2014
La situazione della Sampdoria è sovrapponibile in maniera quasi perfetta a quella del Torino nell'estate del 2014. Anche i granata nel 2012 avevano patteggiato un punto di penalizzazio e una multa per loro giocatori (Pellicori per il Torino e Guberti per la Samp) a causa di vicende legate al calcioscommesse e alle inchieste di Cremona e Bari. Anche il Torino, così come la Samp, era stato punito per responsabilità oggettiva, ma da quanto si è capito la segnalazione non è mai stata girata all'Uefa in sede di auto certificazione da parte della Figc e così il club di Cairo ha partecipato all'Europa League appena conclusa. Ne aveva titolo? Formalmente no e questa è una brutta figura per la nostra federazione, anche se è possibile che le regole siano interpretate con un margine discrezione e quindi non è detto che il verdetto sarebbe stato negativo. In ogni caso il precedente del Torino fa parte della linea di difesa della Sampdoria.
Cosa succede in caso di no all'iscrizione?
Se l'Uefa dovesse decidere di non ammettere la Sampdoria alla prossima Europa League, il club di Ferrero avrebbe solo la strada del ricorso al Tas di Losanna che è competente per le controversie in materia disciplinare e regolamentare. Non sarebbe una strada semplice, perché la norma pare chiara, però va anche segnalato che la stessa Uefa nei suoi regolamenti non punisce la responsabilità oggettiva (che è italiana), ma solo quella diretta e, quindi, non la fattispecie per cui ha patteggiato la Sampdoria nel 2012. I legali del club blucerchiato hanno presentato tutta la documentazione e attendono risposta. Anche la Figc è stata chiamata a fornire chiarimenti.
Le speranze dell'Inter (e un calendario ingolfato)
In caso di decadenza del diritto della Sampdoria a partecipare alla prossima Europa League, toccherebbe all'Inter essere ripescata pur partendo dall'ottava posizione nell'ultima classifica della serie A. Per la squadra di Mancini significherebbe partire dall'ultimo preliminare con gara d'andata il 30 luglio e ritorno il 6 agosto. L'Inter sarebbe ovviamente testa di serie e non si tratterebbe di un impegno impossibile sulla carta. Di sicuro non cambierebbe i piani per la tournée cinese (18-27 luglio) e, forse, nemmeno anticiperebbe i tempi del ritiro estivo. L'Inter dovrebbe affrontare l'Europa League con le limitazioni imposte dal patteggiamento con l'Uefa per aver non rispettato i vincoli del fair play finanziario: lista ridotta a 21 giocatori contro 25, tetti a mercato e monte ingaggi e multa da 6 milioni di cui 2 già versati nel bilancio chiuso al 30 giugno 2014.