È la nostra collega Maddalena Bonaccorso –con l’articolo “Alzheimer, la cura possibile”, che è stata la copertina dell’ultimo numero di Panorama del 2024- la vincitrice della sesta edizione del premio giornalistico nazionale “Umberto Rosa”, organizzato da Confindustria Dispositivi Medici con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti e assegnato il 18 dicembre a Roma.
Il riconoscimento, nato per sostenere il giornalismo di qualità nel campo della scienza e della salute, si è avvalso quest’anno di una giuria presieduta dalla professoressa Ilaria Capua, Virologa e Senior Fellow of Global Health alla John Hopkins University e composta da numerose personalità del campo della scienza, della sanità e delle istituzioni tra i quali Giovanni Migliore, presidente di FIASO Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, Maurizio Tarquini, direttore generale di Confindustria e Gianmario Verona presidente di Human Technopole. All’assemblea per i 40 anni di “Confindustria Dispositivi Medici” durante la quale si è svolta la premiazione ha partecipato anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
L’articolo “Alzheimer, la cura possibile”, con i contributi del professor Massimo Filippi, direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell’Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, del professor Paolo Calabresi, primario del reparto di Neurologia di IRCCS Policlinico Gemelli di Roma, del dottor Andrea Arighi, direttore SSD Neurologia -Malattie Neurodegenerative della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e della dottoressa Federica Agosta, direttrice dell’Unità di ricerca Neuroimaging delle malattie neurodegenerative dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, racconta le nuove speranze di cura rappresentate dagli anticorpi monoclonali lecanemab e donanemab. Sono i primi e unici farmaci che al momento riescono a rallentare il decorso della malattia di Alzheimer: una breccia nel muro impenetrabile di questa forma di demenza che in Italia riguarda circa 700.000 persone e i cui numeri potrebbero triplicare nei prossimi 25 anni.
