Krzysztof Piatek si è preso il Milan in una notte, quella di Coppa Italia a San Siro contro il Napoli. Due gol in 27 minuti, non banali. Il primo aiutato da un errore di Maksimovic e il secondo inventato quasi dal nulla in faccia a Koulibaly, uno dei difensori più forti del mondo. Non poteva esserci debutto migliore per il giocatore pescato da Marassi per sostituire il deludente e fuggitivo Higuain.
Pubblico in delirio, addetti ai lavori che hanno rapidamente rivisto al rialzo le quotazioni di un giocatore che aveva già fatto vedere grandi cose nei primi mesi al Genoa, ma al quale mancava il conforto della controprova con addosso la maglia di una big. Se il buongiorno si vede dal mattino, il Milan ha trovato una pepita preziosa pagandola non poco (35 milioni di euro cash tutti in una soluzione), ma con la prospettiva di goderne i frutti nella corsa alla Champions League.
L’esplosione di Piatek ha aperto il dibattito anche sui grandi attaccanti del passato e non solo. A chi assomiglia il RocoCop rossonero (copyright di Gattuso sul soprannome)? A molti le sue movenze e il secondo gol al Napoli hanno ricordato Shevchenko, una delle leggende del Milan anni Novanta e Duemila. Altri si sono spinti più indietro, sempre con la doverosa precisazione che bisognerà attendere altre conferme prima di sbilanciarsi del tutto.
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Andriy Shevchenko è venuto in mente a tutti vedendo le movenze di Piatek, il modo di controllare il pallone e di prepararsi la conclusione e anche la cattiveria nel cercare la porta. Icona rossonera degli anni Novanta e Duemila
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Robert Lewandwski è il titolare della nazionale polacca che, oltre a Lewa e Piatek, ha anche Milik nel reparto d’attacco. Il centravanti del Milan lo ricorda in questa prima fase della carriera per il felling con il gol
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Del Matador Edinson Cavani ricorda la potenza, la capacità di costruirsi gol anche da solo e l’abilità nel colpo di testa
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Hernan Crespo, ricordato per il tocco molto dolce del pallone e per la rapacità in area di rigore (ma anche per la bellezza di alcuni gol da fuori). Potente ed elegante
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Il secondo gol al debutto di San Siro ricorda molto il secondo di Milito a Madrid, nella notte della conquista della Champions. Suggestioni, ma stesso modo di portare il pallone e concludere
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Gabriel Omar Batistuta, il Re Leone di Firenze e Roma. Potente, elegante, decisivo, spietato e – come Piatek – capace di farsi trovare pronto subito all’appuntamento con la sua nuova squadra
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Luis Suarez, Barcellona: presenza in area di rigore e cattiveria agonistica
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Jon Dahl Tomasson, attaccante danese che ha lasciato il segno anche nel Milan. A paragonarlo a lui è stato Gattuso nei suoi primi giorni in rossonero
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Un giovane Miroslav Klose. Piatek ricorda la sua freddezza sotto porta: un killer che sfrutta al meglio le occasioni ed è capace di segnare anche gol ‘brutti’ ma utilissimi
Dieci attaccanti che Piatek ricorda

Patrick Kluivert ai tempi del Barcellona. Attaccante molto bravo nell’uno contro uno, nel controllo del pallone e nell’abilità a costruirsi una conclusione attaccando frontalmente l’avversario
Nell’elenco ci sono anche grandi suggestioni e fuoriclasse assoluti. Di certo Piatek sta dimostrando di essere un attaccante moderno che ha preso molte delle caratteristiche di chi l’ha preceduto. Fisicamente è dominante, ma pare anche resistente nella corsa, veloce e molto coordinato. Tecnicamente valido, alcuni suoi gol del periodo polacco avevano già messo in luce un piede destro molto educato.
Tatticamente dovrà completare il suo percorso di maturazione e con Gattuso potrà farlo lavorando anche alla fase difensiva e di non possesso palla. Dal punto di vista caratteriale, la sintesi migliore l’ha fatta proprio il tecnico del Milan definendolo RoboCop: uno che pensa solo al gol, in maniera ossessiva, senza troppe distrazioni e grilli per la testa.
