Reunion Take That
Take That, Ansa
Musica

Take That: Gary Barlow considera probabile una reunion con Robbie Williams

Il frontman della band inglese, in occasione di un'intervista per i suoi 50 anni, ha lasciato intendere che sono in corso delle trattative per ricostituire la formazione originale a cinque, ma resta da convincere Jason Orange

Nella musica pop, ciò che resta non sono le comparsate televisive, le copertine sui giornali, le scene di isteria collettiva, gli ascolti su Spotify o le visualizzazioni dei video su Youtube, effimeri parametri tanto oggi in voga, ma un aspetto che troppo spesso sfugge ai discografici: le canzoni.

Quando un brano supera il banco di prova dei venti/trent'anni e ancora suona fresco e attuale, si è verificato un piccolo miracolo. Ogni canzone che assurge a un classico diventa un puzzle nel complesso mosaico dei nostri ricordi e ogni trentenne/quarantenne di oggi ha almeno un vivido ricordo legato a filo doppio a una canzone dei Take That: segno che, oltre alla forma, c'era (e c'è ancora oggi) sostanza nella loro musica. Gli anni Novanta, se da un lato sono stati segnati dall'avvento del grunge e dal successo del gangsta rap, dall'altro hanno visto il trionfo delle boyband. Un po' come avviene nel calcio, il pubblico si è diviso in vere e proprie fazioni tra i sostenitori dei Blue, dei Backstreet Boys, degli 'N Sync, dei Five e dei Take That.

Quest'ultimi hanno dimostrato, con brani come Back for good, Pray ed Everything Changes, di avere maggiori qualità rispetto ai concorrenti, come confermato anche dalla folgorante carriera solista di Robbie Williams. Dopo l'uscita dal gruppo dello stesso Williams nel 1995 (salvo poi tornare nel 2010 per l'album Progress e andarsene di nuovo nel 2014) e di Jason Orange nel 2014, i Take That erano rimasti in tre: Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald, ma potrebbero presto tornare alla formazione originaria a cinque. Lo ha rivelato lo stesso Barlow, il frontman della band, in un'intervista a Chris Evans per il podcast How to wow in occasione dei suoi 50 anni: «Penso proprio che ci sarà la reunion», ha dichiarato il cantante, che è attualmente uno dei giudici dell' X Factor inglese. «Una delle grandi emozioni di essere parte di una band è che non sai mai cosa succederà, canzone dopo canzone. Il gruppo è un ambiente meraviglioso, un rifugio sicuro. É un posto dove tornare quando ti sei esibito da solo e senti che è tempo di tornare a casa». Negli ultimi anni c'erano già state due mini-reunion della band: nel 2018 Robbie Williams si era esibito coi Take That nella finale britannica di X Factor, mentre lo scorso maggio, nel pieno dell'emergenza pandemica, il gruppo inglese si era riunito virtualmente in una seguitissima performance casalinga in occasione Meerkat Music, con Robbie, Mark, Howard e Gary a cantare ciascuno da casa propria.

L'elemento più restio alle reunion resta Jason Orange, che dal 2014 si è ritirato a vita privata, al punto che, nel 2019, lo stesso Williams dichiarò scherzosamente di voler ingaggiare un detective privato per trovarlo. «Ma se cambiasse idea e decidesse di tornare, è il benvenuto in ogni momento», ha sottolineato Donald. I fan dei Take That si augurano che anche il riottoso Orange, parafrasando la loro canzone più famosa, possa «tornare per sempre».

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Gabriele Antonucci