La svedese Loreen trionfa all’Eurovision 2023, Mengoni quarto
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La svedese Loreen trionfa all’Eurovision 2023, Mengoni quarto

La cantante di Stoccolma, già vincitrice della competizione europea nel 2012, ha superato di poco il finlandese Käärijä, mentre l’israeliana Noa Kirel è arrivata terza

Non sempre porta bene essere i grandi favoriti di una competizione, ma, nel caso di Loreen, che era di gran lunga la più accreditata dai bookmakers per la vittoria finale, la scaramanzia non ha potuto impedire il suo secondo trionfo all’Eurovision Song Contest. La cantante svedese, il cui vero nome è Lorine Zineb Nora Talhaoui, aveva già vinto nel 2012 a Baku, in Azerbaijan, la più importante competizione canora europea con il brano Euphoria. Nata il 16 ottobre 1983 a Stoccolma, in Svezia, da una famiglia è di origini berbere marocchine, Loreen ha superato gli altri venticinque finalisti grazie a Tattoo, una canzone pop-dance epica, magniloquente e di grande pathos, che racconta l’attaccamento all’amore attraverso il dolore.

Nonostante dichiari che “è tempo di dire addio”, Loreen afferma che “questa non è la fine” e che “non mi importa del dolore, camminerò attraverso il fuoco e attraverso la pioggia”, promettendo che farà tutto il possibile per tornare dal suo amore. Cantante, ballerina, pianista e produttrice, Loreen si è messa in luce nel 2004 partecipando al talent show Swedish Idol, dove si è classificata al quarto posto riuscendo, comunque, a diventare una beniamina del pubblico. L’artista, che ha all'attivo due album che hanno avuto successo in Svezia (Heal del 2012 e Ride del 2017), ha tutte le qualità vocali e interpretative per spiccare il volo anche a livello internazionale. Sul podio salgono al secondo posto il finlandese Käärijä con la tamarrissima Cha Cha Cha, improbabile mix tra electro pop, hip hop e hard rock, mentre al terzo posto si classifica la giovane israeliana Noa Kirel con Unicorn, che sembra una canzone della prima Lady Gaga creata al computer dall'Intelligenza Artificiale.

Quarto posto con onore per il nostro Marco Mengoni, che aveva già partecipato all’Eurovision dieci anni fa con L’essenziale, classificandosi settimo. Il cantautore di Ronciglione si è esibito per undicesimo con una versione leggermente accorciata della sua Due vite, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2023, valorizzata da una suggestiva scenografia di Yoann Bourgeois, coreografo e regista francese. Marco, che è entrato visibilmente emozionato sul palco con la bandiera italiana e la Pride Progress Flag (la bandiera per i diritti delle persone Lgbtq+), ha interpretato con grande tecnica e intensità Due Vite e alla fine della performance si è inginocchiato, esausto per lo sforzo, riscuotendo grandi applausi da parte del pubblico. La vittoria in finale è stata determinata al 50% dalle giurie nazionali e al 50% dal televoto. Durante la finale ciascuno dei paesi in concorso ha dichiarato i voti della propria giuria nazionale. Successivamente, i conduttori hanno annunciato, per ciascun paese, la somma dei punti ricevuti al televoto: il risultato di queste due votazioni ha determinato la vittoria della Svezia. La spokesperson per l’Italia, che ha avuto il compito di annunciare i punti assegnati dalla nostra giuria di esperti, è stata la cantante e attrice Kaze (all’anagrafe Paola Gioia Kaze Formisano, famosa per il suo ruolo di centralinista Sofia nella versione italiana della serie Call My Agent). La grande novità dell'edizione 2023 è stata l'introduzione del voto globale: anche il pubblico internazionale, al di fuori dell’Europa, poteva esprimere una preferenza, pur rimanendo valido il divieto tassativo di votare per il proprio paese. È curioso come i voti delle giurie, più che il valore artistico delle performance, abbiano spesso ricalcato i rapporti intercorrenti tra i rispettivi paesi.

Nel caso dell’Italia, sono ottimi quelli con Malta, San Marino, Slovenia, Svizzera, Spagna, Croazia, Austria, Moldavia e Romania (che hanno dato tra i 10 e i 12 punti a Mengoni), mentre non sono eccezionali quelli con Olanda, Francia, Germania, che ci hanno dato pochissimi punti. Durante la lunga serata, condotta alla Liverpool Arena dalla cantante Alesha Dixon, dall'attrice Hannah Waddingham, dalla cantante ucraina Julija Sanina e dal conduttore televisivo irlandese Graham Norton, si sono esibiti diversi concorrenti delle scorse edizioni dell'Eurovision, tra cui gli ucraini della Kalush Orchestra, vincitori a Torino nel 2022, il secondo classificato Sam Ryder accompagnato dalla batteria di Roger Taylor dei Queen e il nostro Mahmood, che ha interpretato una originale rilettura di Imagine di John Lennon accompagnato dalla Bbc Philharmonic Orchestra.

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Gabriele Antonucci