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Il ritorno del tartan: tra nostalgia, grafismi e rivisitazioni estive

Il ritorno del tartan: tra nostalgia, grafismi e rivisitazioni estive

Da simbolo identitario scozzese a codice di stile globale: il tessuto tartan conquista l’estate 2025 con colori pastello, citazioni rétro e tocchi grunge

In una stagione estiva come questa in cui la moda predilige un ritorno al classicismo e uno stile nostalgico, l’abbigliamento maschile recupera capi iconici e tessuti classici, ricodificandoli per creare un racconto di stile contemporaneo. Tra questi anche il tartan, un classico del guardaroba sia maschile che femminile, solitamente considerato un tessuto invernale viste le sue origini che lo vedono nascere esclusivamente in lana ma che nel corso degli anni è stato interpretato anche su tessuti più estivi come cotone, seta e nylon leggeri. Per questa estate la scelta dei designer rimane fedele ai grafismi classici contemplando anche versioni simili come quadri e quadretti. A fare la differenza sono le varianti cromatiche, leggere e sofisticate, con toni freschi ed estivi, spesso pastello, assecondando così un’estetica nostalgica e rétro, con chiari riferimenti agli anni ‘60. Valgono tuttavia anche le sofisticate versioni in nuances di grigio oppure di marroni e beige.

Il ritorno del tartan: tra nostalgia, grafismi e rivisitazioni estive
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Origini del tartan: storia e significato del tessuto simbolo

Il tartan ha origini antichissime, con i primi ritrovamenti che risalgono all’VIII secolo a.C. in Austria e in Cina. Tuttavia, per molti e nell’immaginario collettivo, è in Scozia che il tartan (appunto tessuto scozzese) fonda le sue radici, evolvendosi da semplice tessuto a emblema dei clan scozzesi. Nel corso dei decenni questo simbolismo culturale è stato superato sdoganando il tartan come tessuto classico, tanto che marchi iconici come Burberry, Ralph Lauren, Baracuta o Woolrich ne hanno fatto un proprio segno distintivo. Il vero salto dalla tradizione alla moda contemporanea avviene verso la fine del XX secolo: negli anni ’70, designer come Vivienne Westwood hanno trasformato il tartan in un simbolo di ribellione e controcultura, legandolo indissolubilmente all’immagine del movimento punk, così come negli anni ‘90 il movimento Grunge fa della camicia tartan un capo iconico.

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