Mentre nei salotti milanesi si chiacchiera sul futuro della direzione creativa della Medusa- secondo i soliti ben informati, tutti gli indizi porterebbero a Pieter Mulier, talentuoso designer belga, a lungo braccio destro di RAF Simone e oggi alla guida di Alaïa. Reggio Calabria celebra per la prima volta il suo fondatore con la mostra Gianni Versace Terra Mater Magna Graecia Roots Tribute. Allestita al MArRC, museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, l’esposizione, che celebra la vita e l’heritage dello stilista scomparso nel 1997, arriva a 80 anni dalla sua nascita con il patrocinio della Regione Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria e della Calabria Film Commission. In calendario fino al prossimo 19 aprile, la mostra, curata da Sabina Albano e da Fabrizio Sudano, direttore dell’istituzione museale da gennaio 2024, è anche la prima esposizione collegata al mondo della moda mai organizzata nel palazzo, progettato da Marcello Piacentini negli anni Trenta, “Teniamo molto a creare un dialogo con la contemporaneità”, ha spiegato Sudano, “il museo ospita anche l’installazione Blooming skin of brain paradise di Aljosha e Ilya Fedotov-Fedorov. Oggi celebriamo Versace a 80 anni dalla nascita con un percorso di grande impatto visivo, opere che dialogano con i nostri reperti archeologici. Abbiamo voluto riportare Gianni Versace alle sue radici, restituendo il dialogo profondo che la sua visione creativa ha sempre intrattenuto con la storia e l’identità culturale della Calabria. La forza di questa esposizione risiede nel mostrare come la classicità non sia un patrimonio immobile, bensì una riserva inesauribile di significati che continua a ispirare l’arte e la creatività contemporanea. Siamo orgogliosi di presentare un percorso che intreccia memoria, identità e innovazione, offrendo alla comunità e ai visitatori uno sguardo nuovo sul legame tra il nostro territorio e uno dei suoi figli più illustri”. In esposizione 400 pezzi, outfit dagli show a partire dalla collezione primavera/estate 1985; oggetti di design, scatti di Helmut Newton e fotografie originali di Roberto Orlandi; disegni di Manuela Brambatti e di Bruno Giannesi nonché i bozzetti per il costume e il balletto, che testimoniano le collaborazioni con Maurice Béjart, John Cox e Roland Petit.

Sarà inaugurata questa sera la mostra curata da Sabina Albano e da Fabrizio Sudano che racconta la vita e il legame tra lo stilista e la sua terra d’origine.
Fabrizio Sudano, Gianni Versace, Helmut Newton, Majurice Bejart, MArRC, Roberto Orlandi, Sabina albano













