Tra i dipinti conservati nella Tate Britain, Daniel Lee porta in scena la sua collezione Autunno Inverno 2025 firmata Burberry. Un’esplorazione della campagna, vista come meta per un weekend lontano dalla città. Un rito estetico e concettuale che pone in diretta contrapposizione la modernità metropolitana con il classicismo dell’aristocrazia rurale, quella recentemente raccontata da Guy Ritchie nel suo The Gentlemen (recentemente approdato su Netflix con uno spin-off omonimo).
Ecco allora che la collezione si muove con equilibrio sorprendente tra l’heritage di Burberry e un’innovazione stilistica che ridefinisce l’abbigliamento outdoor attraverso materiali e silhouette inedite. Cappotti avvolgenti in shearling e trench in pelle goffrata riscrivono il linguaggio della funzionalità, mentre i dettagli sartoriali raffinati, come le ghirlande di organza cucite a mano o le lavorazioni in broccato, rivelano l’attenzione quasi ossessiva per la ricercatezza tessile. I pattern decorativi, ispirati alle carte da parati d’epoca e ai tessuti d’arredamento delle grandi dimore inglesi, assumono nuova vita negli abiti, trasformando l’ordinario in straordinario con un’audacia che sfida la convenzione.
Il gioco di contrasti si riflette nella scelta cromatica, che affianca le tonalità morbide del marrone tapestry e del tortora deer a incursioni vibranti di rosso e giallo punk, evocando l’energia della cultura underground inglese.
La ricercatezza delle forme e la profondità concettuale emergono anche negli accessori: la borsa B Bracelet, con il suo manico arcuato ispirato alle briglie equestri, e la B Clip, intrecciata con motivi arazzo, offrono una sintesi perfetta tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro.
Attraverso una narrazione stratificata e una profonda riflessione sulla cultura visiva britannica, Daniel Lee ridefinisce così, ancora una volta, il vocabolario estetico di Burberry.









