Michael Righini: "5 consigli per diventare YouTuber di successo"
Con oltre 200 mila iscritti al suo canale e più di 30 milioni di visualizzazioni, a 25 anni Righini è uno dei più popolari YouTuber italiani
Se ancora non lo conoscete, segnatevi questo nome: Michael Righini. Per molti è una già vera star e se i numeri non mentono, è facile capire perché: a 25 anni, Michael è uno degli YouTuber più famosi e cliccati d’Italia. Che, tradotto in cifre, significa più di 200 mila iscritti al suo canale YouTube e un totale di oltre 30 milioni di visualizzazioni. Cresciuto a pane e Spielberg, appassionato di cinema e recitazione, ha cominciato a 18 anni a lavorare come video maker e dal 2011 ha iniziato a postare sulla sua pagina YouTube video, che in poco tempo hanno macinato milioni di contatti. Ma non si è accontentato e da qualche settimana è on line anche Fuga dalla Morte, la web serie ideata e girata da lui stesso, dove interpreta un ragazzo morto a causa di un incidente stradale che si risveglia in un surreale mondo dei morti. I 9 episodi, girati al Castello di Gradara – tra segrete e fortezze – mescolano commedia e fantasy e tra le guest star ci sono anche Guglielmo Scilla e il porno attore Franco Trentalance. Ma come si diventa YouTuber di successo? Se volete provarci, ecco i cinque suggerimenti di Michael.
FURBIZIA, PLEASE! E’ una delle domande che mi fanno più spesso: “Ma come si fa a fare il boom di visualizzazioni?”. La mia risposta è sempre la stesa: boh! La formula segreta non esiste e la giusta dose sta forse nel mischiare bene talento e furbizia. Con i primi video mi sono ritrovato quasi di botto con un milione di visite, ma non saprei dire come ho fatto: quando mi sono accorto che se parlavo di certi argomenti in un determinato modo i contatti crescevano, allora ho giocato di scaltrezza – ma sempre con totale onestà e grande divertimento - avendo dalla mia la fortuna che i video diventavano spesso virali. Moltissimi di quelli che mi hanno seguito fin dall’inizio, ora guardano anche Fuga dalla morte.
PASSIONE & VOLONTA’. La passione, da sola, non basta. E nemmeno la 'pirlaggine'. Per non bloccarsi dopo un paio di tentativi, ci vuole forza di volontà: sembra scontato, ma non lo è, perché fare una cosa che ti piace fino allo sfinimento può essere deleterio e controproducente. Per realizzare Fuga dalla morte, ad esempio, c’è voluto oltre un anno di lavoro: se non avessi avuto volontà e determinazione, mi sarei arenato dopo poco.
MAI SMETTERE DI STUDIARE. Mio papà è così fissato con Michael Jackson che mi ha chiamato Michael in suo onore. Ovviamente è diventato anche uno dei miei idoli: era un gigante, una star assoluta eppure prima di salire sul palco si esercitava sempre con il suo assistente vocale. Io sono partito quasi per gioco: avevo la passione per la recitazione ma poi ho cercato di crescere e di correggere le imperfezioni. Così ho studiato dizione, recitazione e doppiaggio alla Voice Art Academy: ecco, lo studio non finisce mai, è fondamentale per evolvere e migliorare.
PAROLA D’ORDINE: RISCHIO. Sceneggiatore, regista, montatore, organizzatore, web design, produttore e…potrei continuare ancora a lungo sciorinando tutti i ruoli che ho ricoperto per realizzare Fuga dalla morte: di solito la troupe è composta da 300 persone, noi sul set non eravamo mai più di 6 o 7. Bisogna essere matti come me e avere un discreto spirito di adattamento. Osare e rischiare sono fondamentali, insomma: chiunque abbia un sogno, anche nel piccolo della propria cameretta (e con pochissimi mezzi) deve azzardare per realizzarlo. Essere visionario, come tutti i più grandi artisti. Penso ad esempio ad Alfred Hitchcock: nessuno gli voleva produrre Psyco e lui, per realizzare il film, ipotecò casa sua.
ATTENZIONE ALL’EFFETTO VETRINA. Immaginare il web esclusivamente come una vetrina per diventare famosi? Se è lo scopo aggiuntivo e non quello iniziale, ci siamo, sennò è una falsa partenza. Io ho cominciato a postare video su YouTube per gioco: mi divertivo a fare il cazzone con gli amici e a sviscerare tutta la passione per la regia e le riprese. Solo quando i contatti e le visite sono diventate diverse centinaia di migliaia ho pensato che avrei potuto ‘sfruttare’ questo fattore a mio vantaggio. Prima facevo le pulizie in un’officina, oggi faccio il videomaker e collaboro con alcune aziende: direi che le cose sono molto cambiate e qualche giorno fa mi ha cercato anche Francesco Facchinetti, che vorrebbe realizzare qualcosa assieme. Ci vuole molta pazienza e piano piano si stanno aprendo diverse collaborazioni. Rischiare porta sempre a grandi cose.