
Bertozzi & Casoni, Arte, 2016, ceramica policroma, cm. h. 41 x 55 x 43 Bertozzi & Casoni, Arte, 2016, ceramica policroma

Bertozzi & Casoni, Vaso con mazzo di fiori, 2016, ceramica policroma, cm. h. 73 x diam. 56 Bertozzi & Casoni, Vaso con mazzo di fiori, 2016, ceramica policroma

Bertozzi & Casoni, Waiting, 2013, ceramica policroma, cm. diam. 210 x h.20 Bertozzi & Casoni, Waiting, 2013, ceramica policroma

Bertozzi & Casoni, Melanconia, 2012, ceramica policroma

Bertozzi & Casoni, Avanzi, 2000, ceramica policroma

Bertozzi & Casoni, Waiting, 2013, ceramica policroma, cm. diam. 210 x h.20 Bertozzi & Casoni, Waiting, 2013, ceramica policroma
Sino al 24 settembre 2017, la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno ospita la mostra “Bertozzi e Casoni. Minimi Avanzi”, che presenta 24 opere – di diversi formati – realizzate dai due dei più importanti e riconosciuti maestri della scultura ceramica contemporanea, cui si aggiunge un’installazione inedita di grandi dimensioni, creata appositamente per gli spazi del museo, che dialoga con i suoi luoghi ricchi di storia e con i capolavori d’arte antica in esso conservati.
Le date
La mostra è visitabile dal 25 marzo al 24 settembre 2017 secondo il seguente calendario
marzo – aprile – maggio:
martedì – venerdì, 10 – 13 e 15 – 18
Sabato, domenica e festivi 10 – 18
Lunedì chiuso
giugno – luglio – agosto – settembre:
martedì – domenica 10 – 19
Lunedì chiuso
Dove
Ad ospitare la mostra, la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, Piazza Arringo, 7
Perché è importante
La rassegna, curata da Stefano Papetti, Elisa Mori, Giorgia Berardinelli e Silvia Bartolini, oltre ad essere la prima personale del duo Bertozzi e Casoni in terra marchigiana, riveste inoltre un importante significato di rinascita culturale e turistica per tutta la regione: prevista originariamente per lo scorso 26 novembre, l’inaugurazione dovette subire uno spostamento a causa dei terribili eventi sismici che colpirono le Marche e in particolare le province di Ascoli Piceno e Macerata. A quattro mesi di distanza, l’esposizione si ripresenta ora con lo stesso progetto espositivo.
“Bertozzi e Casoni. Minimi Avanzi” affronta alcuni temi cari ai due artisti, primo fra tutti, quello del cibo in tutte le sue declinazioni – avanzi di banchetti, rifiuti, lattine, rimasugli, pattumiere – oltre a fiori, farfalle, animali, giornali, ed elementi della vita quotidiana che, sapientemente smembrati e riassemblati, compongono le insolite nature morte realizzate in ceramica policroma che li hanno resi celebri. Opere costantemente in bilico tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale, in cui la caducità del mondo organico si collega a quei sentimenti di disgusto e orrore che proiettano il pubblico nel mondo dell’usa e getta e della futilità del materialismo moderno: ma attraverso la ceramica, Bertozzi e Casoni restituiscono agli oggetti nuova esistenza, donando loro una sorta di nuova vita “eterna”. Essi, infatti, sottratti alla deperibilità, acquisiscono una nuova valenza, quella della godibilità estetica
Chi sono Bertozzi e Casoni
Terminati gli studi, Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni frequentano l’Accademia di Belle Arti di Bologna, fondano una società e partecipano alle manifestazioni che tentano di mettere a fuoco i protagonisti e le ragioni di una “nuova ceramica”. Abilità esecutiva e distaccata ironia caratterizzano già le loro prime creazioni in sottile maiolica policroma. Importante è la collaborazione (1985-1990) con la Cooperativa Ceramica di Imola, dove lavorano come ricercatori nel Centro Sperimentazioni e Ricerche sulla Ceramica.
Negli anni Novanta emerge nel loro lavoro un aspetto maggiormente concettuale e radicale e la critica e le più importanti gallerie d’arte nazionali e internazionali cominciano ad interessarsi al loro lavoro: le loro sculture – simboliche, irridenti e pervase da sensi di attrazione nei confronti di quanto è caduco, transitorio, peribile e in disfacimento – sono diventate icone internazionalmente riconosciute di una condizione umana universale, non solo contemporanea.