Maccio Capatonda ci apre le porte del suo Tg Casa Quarantena
(youtube, Maccio Capatonda)
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Maccio Capatonda ci apre le porte del suo Tg Casa Quarantena

L'attore comico sta spopolando su youtube con il suo Tg Casa Quarantena che racconta in modo unico questo lockdown

Istrionico, mattatore del web, indagatore sopraffino della banalità quotidiana Maccio Capatonda, ha voluto offrire il suo contributo durante questo periodo di quarantena. Niente donazioni di mascherine ma qualcosa di comunque molto utile: risate leggere per tutti. Il suo primo lavoro da vero youtuber TG CASA 40ENA è riuscito infatti a tirare su il morale ai reclusi casalinghi con un surreale sguardo ai confini della realtà domestica. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare qualcosa di più su questa iniziativa.



Dicci la verità, la tua sit-com TG CASA 40ENA è figlia della noia?

E' sicuramente figlio della noia, dell'immobilità, della clausura e quindi della quarantena. A essere onesto, anche la mia professione è figlia della noia. Io questo lavoro lo faccio da quando ero piccolissimo, da quando avevo 9/10 anni, proprio per evadere da una realtà che era piuttosto noiosa, statica. Tutti i miei video sono una risposta a questa insofferenza. Con di TG CASA 40ENA sono riuscito a superare la noia raccontando con un linguaggio "pomposo" eventi insignificanti.

Il successo di questo progetto estemporaneo ti ha sorpreso?

«In effetti il successo di TG CASA 40ENA mi ha piuttosto sorpreso. L'idea è partita in modo casuale, una cosa casalinga a tal punto che ero addirittura scettico se pubblicare il primo video. Però devo ammettere che mi è capitato spesso che questo genere di iniziative, che partivano con aspettative molto basse, alla fine abbiano avuto riscontri positivi. Ovviamente ho sempre fatto tutti i video con grande entusiasmo, ma quelli in cui non mi aspettavo troppe cose sono andati sempre meglio del previsto».

Tra l'altro è anche la prima volta che stai facendo davvero lo youtuber?

«Sì ed è un'esperienza nuova che non mi dispiace affatto. Proprio per la situazione in cui ci troviamo questa volta ho dovuto fare tutto da solo, a casa, come fanno spesso gli youtuber e trovo che sia interessante. TG CASA 40ENA non è stato commissionato da nessuno, come invece sono stati i lavori precedenti, e nonostante debba la mia popolarità a YouTube, questa è stata la prima volta che ho realizzato un prodotto sfruttando a pieno la piattaforma».

In questo caso hai potuto fare affidamento un'assistente d'eccezione...

«Ti riferisci alla mia ragazza? E' stata una risorsa fondamentale, direi. Non avrei potuto realizzare questi video senza l'aiuto di una persona che mi riprendesse. E' la prima volta che si cimenta in questa campo e devo dire che mi sta dietro, mi segue e riesce a dare un contributo prezioso anche se non è una professionista del settore. Una vera manna dal cielo».

A questo punto ti chiedo meglio il cinema, la TV, YouTube o la radio? O ti prendi il poker?

«Mi prendo il poker perché ogni medium ha le sue caratteristiche distintive e voglio bene a tutti questi mezzi di comunicazione. Ovviamente sono un po' più affezionato al linguaggio breve, perché mi è più facile e congeniale. Il cinema richiede uno sforzo certamente maggiore ma proprio per questo ha il suo fascino. Insomma, quando fai un film, alla fine hai proprio l'idea di aver fatto qualcosa di grande, qualcosa di importante».

Tu hai stigmatizzato in modo irriverente l'Italiano Medio, ma cosa pensi invece dell'Italiano Vero, quello che è emerso con forza in questo periodo?

«Il film a cui di riferisci, Italiano Medio, che è stato il mio primo film raccontava di un personaggio che oscillava tra una persona impegnata, desiderosa di contribuire a molte nobili cause, a una persona che dopo aver preso una pillola si trasformava in un menefreghista arrapato. Però tornando alla questione, tutti i periodi difficili, i periodi bui, ci fanno tirare fuori quello che siamo veramente. Il virus ci ha aiutato forse a riscoprici nella nostra essenza, a far riemergere il senso di appartenenza e di comunità che stavamo un po' smarrendo».

Cosa ti ha insegnato la quarantena?

«Forse lo scoprirò meglio quando finirà questo periodo. Però posso già dire che mi ha insegnato a essere costante a fare gli esercizi di stretching. Al di là della battuta ho imparato ad essere costante in tutto, ho imparato ad essere più disciplinato, più quadrato. Devo dire che le giornate tutte uguali che siamo costretti a vivere hanno anche il vantaggio che ti portano a riflettere in profondità su quello che siamo e soprattutto su quello che vogliamo davvero.

Quindi possiamo dire che da Maccio Capatonda sei diventato un Maccio Capaquadrata?

«Forse meglio Capa "smussata", "quadrata" sarebbe un po' troppo».

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Mark Perna

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