
Monica Bellucci e l’arte d’invecchiare bene

Monica Bellucci e l’arte d’invecchiare bene

Monica Bellucci e l’arte d’invecchiare bene
Monica Bellucci si piace. L’attrice più diva del cinema italiano contemporaneo non ha mai fatto mistero del buon rapporto che ha con se stessa, il proprio corpo e il tempo che passa. Merce rara nel mondo dello spettacolo e giusto vanto per Monica che, dopo aver superato i 50 anni, resta regina di bellezza e seduzione.
Saper portare i segni del tempo
Del resto la Bellucci ribadisce ciò che sfugge a molte colleghe: meglio una ruga ben portata che troppo botox capace di trasformare una grande bellezza in un fantoccio senza storia.
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Monica ha parlato di se stessa, delle donne e del tempo che passa a Montecarlo dove si trovava per venire premiata alla carriera nel corso del Film Festival de la Comédie.
“Non mi dà fastidio per niente vedermi sullo schermo con più rughe, e poi sta cambiando il modo di guardare le attrici – ha spiegato l’attrice – Noi donne siamo più forti e ci rispettiamo di più, di conseguenza gli uomini ci guardano in un altro modo. Il desiderio di filmarci continua e ora siamo rappresentate al cinema in tutte le età, abbiamo carriere lunghe, mentre prima si finiva a 40 anni. Pensate ad esempio a Isabelle Huppert, candidata all’Oscar con un film in cui esprime una sensualità fortissima”.
I vantaggi con gli uomini
Modelli estetici alternativi e più veri uniti a uno charme maturo possono permettere a una cinquantenne di non aver nulla da invidiare a una collega più giovane.
“Con l’età – ha aggiunto la Bellucci – i difetti fisici si vedono di più, fai meno paura agli uomini e il numero degli spasimanti cresce. Gli uomini hanno meno paura di te, sono più tranquilli, magari per via di quel difettino che prima non avevo e che adesso ho. La perfezione spaventa”.
Una presa di posizione controcorrente e che potrebbe essere d’esempio a tante donne che passano la vita a rincorrere il tempo passato che non torna più.
“Siamo andate molto avanti – commenta Monica circa i temi legati ai diritti delle donne – Oggi c’è un modo differente per essere femministe. Prima pensavamo che, per acquisire i nostri diritti fosse necessario rinunciare ai segni esteriori della femminilità. Oggi le donne hanno capito che la femminilità è una forza, non una debolezza, e che per far ascoltare la nostra voce non dobbiamo diventare maschi, né rinunciare ai nostri ritmi diversi. Le donne in passato erano completamente sole, adesso i loro compagni hanno imparato che devono darsi da fare. Certo, le difficoltà restano, ma sicuramente ci muoviamo su territori che prima ci erano preclusi, possiamo essere animali sociali”.
