
Ferdinando Scianna – Celia Forner. Sevilla, 1988

Ferdinando Scianna – New York, 1985

Ferdinando Scianna – Leonardo Sciascia. Racalmuto, 1964

Ferdinando Scianna – Processione dei misteri del venerdì Santo. Ciminna, 1964

Ferdinando Scianna – Kami, 1986

Ferdinando Scianna – Varanasi, 1972
Curata da Denis Curti, Paola Bergna e Alberto Bianda, con circa 200 fotografie in bianco e nero stampate in diversi formati, la mostra al Complesso di San Domenico attraversa l’intera carriera del noto fotografo siciliano e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, diviso in varie sezioni e costruito con molteplici modalità di allestimento.
Quando
La mostra sarà visitabile dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019 nei seguenti giorni e orari:
Da martedì a venerdì ore 9,30 –18,30
Sabato, domenica e festivi ore 10,00 – 19,00.
24 e 31 dicembre ore 9,30 – 13,30 /1 gennaio 2019 ore 14.30 – 19.00
Chiuso tutti i lunedì e il 25 dicembre
La biglietteria chiude un’ora prima
Dove
Ad ospitare l’esposizione gli spazi dei Musei di San Domenico, in Piazza Guido da Montefeltro, 12 a Forlì
Perchè è interessante
Ferdinando Scianna è, indiscutibilmente, uno tra i più grandi maestri del panorama fotografico italiano. E non solo
Il suo lungo percorso artistico – iniziato negli anni Sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia – si snoda attraverso varie tematiche (l’attualità, la guerra, il viaggio, la religiosità popolare), tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita.
In oltre 50 anni di racconti non mancano di certo le suggestioni: da Bagheria alle Ande boliviane, dalle feste religiose all’esperienza nel mondo della moda (cominciata con Dolce & Gabbana e la super top Marpessa Hennink). Poi i reportage (Scianna fa parte dell’agenzia foto giornalistica Magnum), i paesaggi, le sue “ossessioni tematiche” (gli specchi, gli animali, le cose) e infine i ritratti dei suoi grandi amici, maestri del mondo dell’arte e della cultura: Leonardo Sciascia, Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges, solo per citarne alcuni.
E questa grande mostra, la più ampia antologia dei lavori fotografici di Scianna, vuole essere un complesso e affascinante viaggio di mezzo secolo di lavoro e di memoria: oltre 180 le immagini in esposizione, divise in tre grandi corpi, articolati in sei sezioni (la memoria, il racconto, ossessioni, il viaggio, ritratti e miti) e in diciannove diversi temi, per conoscere da vicino il percorso umano e professionale di questo grande maestro della fotografia
A completare la mostra un documentario dedicato alla vita professionale di Ferdinando Scianna.
Ferdinando Scianna, la sua filosofia
“… come fotografo mi considero un reporter. Come reporter il mio riferimento fondamentale è quello del miomaestro per eccellenza, Henri Cartier-Bresson, per il quale il fotografo deve ambire ad essere un testimone invisibile, che mai interviene per modificare ilmondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta.
Ho sempre fatto una distinzione netta tra le immagini trovate e quelle costruite. Ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le fotografie di moda le ho sempre trovate nell’azzardo degli incontri con il mondo…”