Fiorenzo Alfieri
(Ansa)
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Fiorenzo Alfieri, addio ad un uomo capace di ascoltare

In questo terribile anno, un'ulteriore perdita colpisce il mondo della cultura. Sconfitto dal Covid si è spento a 77 anni, Fiorenzo Alfieri, attualmente presidente del Castello di Rivoli.

Una vita di passione per la pedagogia e per la cultura. Per 40 anni è stato amministratore del Comune di Torino sui banchi della Sala Rossa. Nel 1976, divenne assessore alla gioventù e artefice della vita culturale della città creando "Informagiovani" e "Film Cinema Giovani" - il futuro "Torino Film Festival". Con il sindaco Sergio Chiamparino fu assessore alla cultura portando la grigia città industriale al centro del dibattito culturale italiano e polo attrattivo del turismo internazionale. Il suo mandato dal 2001 al 2011 il suo assessorato fu una fucina di importanti programmazioni culturali come "Luci d'Artista" (creazioni luminose di arte contemporanea per le vie della città sabauda), Settembre Musica (poi MITO) e promosse la riapertura e la creazione di importanti musei come il Museo del Cinema alla Mole Antonelliana, Palazzo Madama, il MAO, il Museo dell'Automobile.

Ma oltre le tante attività, Alfieri è stato un uomo gentile, con grandi capacità di ascolto e di creare occasioni di incontro tra realtà ed esperienze diverse. È stato un paladino del "fare sistema" facendo fiorire esperienze indimenticabili e creando motori di sviluppo grazie all'esperienza unica dell'arte e della bellezza . Anche negli incarichi ricoperti dopo aver lasciato l'attività amministrativa - all'Accademia Albertina di Torino, alla Fondazione Cavour, al Castello di Rivoli dove era stato nominato Presidente nel 2019 - aveva sempre dichiarato che il suo "obiettivo più importante rimaneva accompagnare più persone possibili verso l'amore per l'arte e per la cultura". Una prezioso testimone che la Città di Torino dovrà saper raccogliere e mai abbandonare.

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Elena Fontanella