Conteleaks: i migliori 11 italiani della 17a giornata
Da Mirante a Berardi, ecco i giocatori che si sono guadagnati una potenziale chiamata dal ct dell'Italia
Un po' per gioco, un po' per necessità di accendere i riflettori sui giocatori made in Italy visti i tempi di magra del calcio italiano, proponiamo la formazione che il c.t. della Nazionale, Antonio Conte, manderebbe in campo se dovesse scegliere i suoi alfieri basandosi soltanto sulle prestazioni nell'ultimo turno di campionato. Tra le stelle acclamate, alcuni giocatori che hanno dimostrato sul campo di avere i numeri per indossare l'azzurro. Il modulo? Squadra che vince, non si cambia: si inizia con il 3-5-2, poi si vedrà.
Antonio Mirante (Parma)
Nel Parma che naviga a vista per ragioni di campo e di scrivania, una piacevolissima (e indispensabile) conferma. L'estremo difensore di Castellamare di Stabia mette il silenziatore a Mario Gomez in due chiare occasioni da gol, rigore compreso. Aveva già giocato molto bene contro il Napoli, ma quando si vince la soddisfazione vale doppio.
Davide Zappacosta (Atalanta)
Sulla destra, è un cursore instancabile. In entrambe le fasi di gioco, per difendere e per offendere. Segna la rete (la prima nel massimo campionato) che apre il ballo contro il Genoa e garantisce qualità e quantità anche quando la gara si fa calda. Garanzia.
Davide Astori (Roma)
Il gol (contestatissimo dall'Udinese per ragioni di spazio e di tempo) che sblocca e determina la gara al Friuli è tutta farina del suo sacco. E' la prima ciliegina in maglia giallorossa, potrebbe essere decisiva nel bilancio di fine stagione. La chiusura su Allan poi, vale almeno mezzo voto in più.
Andrea Costa (Parma)
Non avrebbe potuto trovare il momento migliore per mettere a referto il suo terzo gol in carriera nella Serie A. Se Parma ritrova il sorriso, è anche e soprattutto per merito suo, decisivo in avanti e insuperabile dietro. Giocasse sempre così...
Franco Brienza (Cesena)
Segna il gol della bandiera in una gara chiusa già nel primo tempo. Troppo forte il Napoli, troppo debole il Cesena. Eppure, giocassero tutti con la sua intensità e determinazione, Di Carlo potrebbe dormire con qualche speranza in più. E' tra gli ultimi ad arrendersi. Coraggio e dedizione. A 35 anni. Esempio.
Daniele Baselli (Atalanta)
Ispira e determina (meglio, detta) le regole del gioco per almeno 60 minuti. Se la squadra di Colantuono accarezza l'idea di fare il colpaccio nella Genova rossoblù, gli applausi vanno rivolti soprattutto a lui, che firma i due assist che spediscono in rete prima Zappacosta, quindi Moralez. A 22 anni, il soffio del futuro che promette tantissimo.
Daniele De Rossi (Roma)
Il solito guerriero. Abilissimo nel mettere il silenziatore agli attaccanti avversari, addirittura sorprendente per la saggezza (e la qualità) con la quale governa e istruisce la difesa giallorossa. A Udine non fa il fenomeno come gli è capitato molte altre volte in carriera, ma quando gioca così merita applausi e onori.
Marco Parolo (Lazio)
Diciamo la verità, dell'incrocio Lazio-Sampdoria tutti o quasi ci ricorderemo dei colpi da fantascienza di Felipe Anderson, semplicemente incontenibile per la difesa di Mihajlovic. Epperò, considerando le italiche necessità, giusto dare merito a Parolo per il bel gol e per l'ottima partita disputata in mezzo al campo. Di giustezza, di concretezza. In una parola, anzi due, di sostanza.
Simone Missiroli (Sassuolo)
Sul palcoscenico di San Siro, mette in scena una delle sue migliori prestazioni stagionali. Gioca spesso col compasso, disegnando traiettorie con i fiocchi, e fa ordine in mezzo al campo quando il Milan tenta l'assalto. Talvolta, pare addirittura lezioso, ma lui è abituato a giocare in punta di piedi, da architetto più che da granatiere. Visti i risultati, una virtù da conservare con cura.
Simone Zaza (Sassuolo)
Corre e fa reparto da solo per 88 minuti, sfiancando la difesa rossonera e deliziando la platea con ciambelle che però non sempre riescono con il buco. Poi, il gol. Uno dei suoi, da attaccante di gran classe e talento, straripante e decisivo. Al termine della gara, ha confermato di voler rimanere a Sassuolo fino a giugno, ma se la Juve accende la tv, potrebbe fare le valigie molto prima.
Domenico Berardi (Sassuolo)
Va bene, ha un caratterino da prendere con le molle e in campo capita che si lasci prendere da guizzi tutti da verificare, tuttavia quando è in giornata di grazia è capace di cambiare l'inerzia dell'incontro. Contro il Milan, due assist e tanti applausi. Roba da leccarsi i baffi per un ragazzo di 20 anni.
La panchina (lunga)
Portieri: Sportiello, Buffon, Sorrentino, Consigli, Padelli, Benussi
Difensori: Stendardo, Dainelli, Rugani, Antonelli, Maggio, Gobbi, Paletta, Lucarelli, Acerbi, Gazzola
Centrocampisti: Valdifiori, Verdi, Rigoni, Biondini, Magnanelli, Sala
Attaccanti: Matri, Cassano, Sansone