Sono trascorsi 50 anni da quando la Cramps di Gianni Sassi ha pubblicato il primo album. Non una semplice etichetta discografica, ma un laboratorio geniale di sperimentazione e sonorità inedite. Un luogo dove l’arte della musica si è rinnovata, cambiando per qualche anno il volto della musica italiana.
Un’impresa resa possibile dalle intuizioni geniali di Gianni Sassi, editore, fotografo, intellettuale, agitatore culturale e pubblicitario di avanguardia. Sassi fonda Cramps Records nel 1972. Il nome era un acronimo: Communication, Records, Agency, Management, Publishing, Service. Il marchio, che ritraeva il mostro di Frankenstein, venne depositato nel 1972.
Il 6 aprile al Teatro Lirico di Milano per celebrare l’etichetta ed i suo fondatore si terrà CRAMPS RECORDS 1972 – 2022, un evento unico che avrà come protagonisti gli artisti e la storia della Cramps, prodotto dalla Redshift di Stefano Piantini, con la collaborazione di Re Nudo. La regia del concerto è di Roberto Manfredi.
«Questo spettacolo è la celebrazione dei 50 anni della più importante etichetta indipendente italiana e del trentesimo anniversario della morte di Gianni Sassi» racconta il regista. «Sassi ha anche il merito di aver fondato il Consorzio di Comunicazione Sonora che per la prima volta riunì le più importanti etichette indipendenti d’Italia. Un evento artistico e imprenditoriale di grandissima importanza. Sassi guardava al futuro, ma sapeva essere straordinariamente contemporaneo».
La serata sarà presentata da Jo Squillo e prevederà due set di Patrizio Fariselli Area Open Project in quintetto, di cui uno interamente dedicato al primo album degli Area Arbeit Macht Frei, pietra miliare di quel mix ardito di sperimentazione, free jazz, elettronica e rock che è la cifra del gruppo e che quest’anno compie mezzo secolo della sua pubblicazione. Il secondo set conterrà altri brani del repertorio Area e un omaggio a Franco Battiato.
Abbiamo chiesto a Fariselli che cosa ha rappresentato la Cramps in Italia secondo lui. «Per chi si occupa di musica d’arte ha significato molto, documentando il lavoro degli artisti più radicali dell’epoca. Per tutti gli altri assolutamente nulla. Difficile cogliere linee di discendenza da quella stagione e quelle persone. Mi guardo attorno e non vedo altro che banalità e conformismo. Spero in una riscoperta da parte di una nuova generazione di musicisti stanchi dell’ omologazione imperante e che abbiano il coraggio di intraprendere strade lontane dalle lusinghe del mercato.
Tornando al concerto, Eugenio Finardi eseguirà un omaggio a Gianni Sassi e uno, insieme a Carlo Boccadoro, a John Cage. Gli Skiantos si esibiranno in alcuni dei loro brani legati al periodo Cramps, mentre Lucio Fabbri & Friends realizzeranno un omaggio a Demetrio Stratos ed eseguiranno i brani La Radio e Musica Ribelle di Eugenio Finardi.
Racconta Lucio Fabbri: «Cramps è stata un momento unico di arte, di condivisione e di sperimentazione sonora e concettuale davvero libera e non etichettabile, un’esperienza breve ma fortissima, che ha acceso i riflettori su un modo di concepire la musica come un esaltante viaggio intellettuale, in cui anche la grafica delle copertine degli Lp aveva uno spazio e un significato, oltre che innovativo, importante e prezioso.La Cramps ha lasciato in eredità alla musica italiana molto di più di un irripetibile momento di rivoluzione e sperimentazione, l’incredibile intuizione di Gianni Sassi nello scoprire e dare fiducia a fenomeni come gli Area, Franco Battiato, Eugenio Finardi e tanti altri, dai quali abbiamo avuto in dono dei veri capolavori, che sono tuttora patrimonio della storia della musica italiana e della nostra cultura».
Carlo Boccadoro oltre a esibirsi con Dream di John Cage, farà una performance molto particolare insieme a Patrizio Fariselli, sempre in omaggio a John Cage. Andrea Tich presenterà poi alcuni brani tratti dal suo album Cramps Masturbati.
«La Cramps ha rappresentato moltissimo nella scena italiana» spiega Andrea Tich. «Senza questa etichetta ed il lavoro di Gianni Sassi, molti artisti non avrebbero avuto la possibilità di far conoscere la propria arte. La Cramps, che è storia della multicomunicazione, è ancora oggi un riferimento importante per molte etichette indipendenti»
Sassi è stato artefice di eventi culturali di importanza internazionale, come “Milano Suono” e “Milano Poesia” in cui furono presenti, per dieci edizioni annuali, poeti, musicisti e artisti provenienti da tutto il mondo, tra cui Lawrence Ferlinghetti, Yoko Ono, John Cage, Nanni Balestrini, Luciano Erba, Toti Scialoja, Ghiannis Ritsos, Nico Orengo, Giuseppe Guglielmi.
Indimenticabile anche il Concerto dedicato a Demetrio Stratos del giugno 1979 all’Arena Civica di Milano, con la partecipazione degli artisti italiani più importanti dell’epoca, Francesco Guccini, Antonello Venditti, Eugenio Finardi, Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni, Skiantos, Banco, De Piscopo / Liguori e gli stessi Area, che chiusero il concerto, trasmesso integralmente da Rai2, di fronte ad una Arena stracolma. Ancora oggi, quel concerto è ricordato come l’ultimo raduno giovanile degli anni Settanta, che chiuse il ciclo culturale del decennio.
Di prossima uscita è il docufilm Gianni Sassi – l’occhio, l’orecchio, la gola di Roberto Manfredi e Stefano Piantini, che racconta la molteplice e vulcanica attività culturale di Gianni Sassi: art director, fotografo, editore, discografico, pubblicitario, organizzatore di eventi e festival, imprenditore culturale.
