Olivia Newton-John, per sempre Grease: un inno alla leggerezza
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Olivia Newton-John, per sempre Grease: un inno alla leggerezza

La cantante attrice è morta a 73 anni. Accanto a John Travolta, con l'iconico musical del 1978 ha scolpito un'ode all'eterna giovinezza e alla spensieratezza come virtù, tra brillantina e hit memorabili

Lei timidina e romantica con frangetta bionda e occhioni sgranati, lui spaccone sciupafemmine con una reputazione da mantenere: insieme Olivia Newton-John e John Travolta hanno scolpito la storia del cinema a suon di brillantina e hit con Grease, un inno alla spensieratezza e all'eterna leggerezza.

«Mia carissima Olivia, hai reso tutte le nostre vite migliori. Il tuo impatto è stato incredibile. Ti amo tanto. Ci vedremo lungo la strada e saremo di nuovo tutti insieme. Tuo dal primo momento che ti ho visto e per sempre! Il tuo Danny, il tuo John!»: Olivia Newton-John è morta l’8 agosto a 73 anni, dopo aver combattuto per decenni contro il tumore, e John Travolta la ricorda così.
Il marito John Easterling ha comunicato su Instagram che la cantante e attrice si è spenta «serenamente nella suo ranch nel sud della California, circondata da familiari e amici». «Olivia - ha scritto - è stata un simbolo di trionfi e speranza per oltre 30 anni condividendo il suo viaggio con il cancro al seno».

Grease di Randal Kleiser debuttava nei cinema americani il 16 giugno del 1978 (in Italia il 22 settembre) per diventare all’epoca il musical di maggior successo di sempre. È rimasto il musical live-action con il più alto incasso fino al 2012, quando è stato superato da Les Misérables, ed è rimasto il campione di incassi negli Stati Uniti fino al 2017, scavalcato da La bella e la bestia. Oggi è il settimo musical live-action con il maggior incasso mondiale.
Ma Grease, soprattutto, è un fenomeno culturale. È il clamore della giovinezza. È lo sguardo fresco di chi guarda all’oggi senza troppi pensieri, dimenandosi a ritmo di rock' n' roll, tra goffi corteggiamenti, giochi di sguardi, vivacità e canzoni memorabili, tra bulli in giubbotto di pelle e pupe in gonna a ruota e calzette corte.

E pensare che inizialmente la parte di John Travolta fu proposta al Fonzarelli Henry Winkler, che però aveva già dato come macho latin lover in Happy Days e quindi rifiutò. Reduce dal successo deLa febbre del sabato sera(1977), che gli aveva fatto guadagnare l'aura di sex symbol e una nomination all’Oscar, Travolta con Grease centrò la conferma. Olivia Newton-John invece aveva recitato poco precedentemente, era nota per lo più come cantante pop e country, vincitrice di più Grammy. Nata in Inghilterra, con gran parte dell’infanzia trascorsa in Australia, al provino non riuscì a esibire un convincente accento americano, così il suo personaggio fu riscritto su di lei, perché fosse australiano.

Ed eccoli, quello sbruffone di Danny Zuko e la dolce Sandy Olsson, negli States degli anni ’50. Dopo un’estate trascorsa ad amoreggiare in vacanza, a sorpresa si ritrovano nella stessa scuola, ma lui deve preservare il suo status da donnaiolo e finge disinteresse, in un tira e molla al ritmo di Grease ed Hopelessly devoted to you, nominata all'Oscar per la migliore canzone, e con gli indimenticabili duetti You're the one that I want, uno dei singoli più venduti di tutti i tempi, e Summer nights. Finché Sandy, da brava ragazza dai look leziosi, si trasforma in rockettara ribelle vestita di spandex nella scena finale al luna park.
Così come nel film, anche nella sua carriera musicale dopo Grease Olivia Newton-John si trasformò, pubblicando nel novembre 1978 l’album Totally Hot, il suo primo album da solista nella top 10 dai tempi di Have you never been mellow (1975): sulla copertina sembra una Sandy trasgressiva tutta in pelle.

Quattro anni dopo, nel 1982, fu lanciato il sequel Grease 2 ma pochi del cast originale ripresero i vecchi ruoli: non c’erano Olivia Newton-John e John Travolta, sostituiti da Michelle Pfeiffer e Maxwell Caulfield. Fu un mezzo flop.

Nel tritatutto recente della «cancel culture», che spazza via tutto ciò che appena odora di razzismo, omofobia o antifemminismo, culminata nelle esasperazioni del Me Too, è finito anche Grease. Riproposto pochi mesi fa dalla Bbc, avrebbe offeso i principi dei giovani britannici: è così poco femminista che Sandy si vesta in maniera seducente per conquistare Danny.
Ma a rendere Grease un mito senza tempo è proprio la sua anima leggera che non si fa troppi problemi e non scomoda movimenti e diritti. Una sceneggiatura frizzante, una fotografia allegra, la colonna sonora che picchietta in testa. Non serve essere un capolavoro per rimanere nel tempo e oltre le mode, simbolo di una giovinezza che ha la spensieratezza come virtù. Gli anni del liceo, l'America del boom, look vistosi e divertenti, quel 1978 che guardava ai Fifties con levità. E poi loro, Olivia Newton-John e John Travolta, che, l’una a 28 anni durante le riprese, l’altro a 23 anni, ci fanno credere, senza scomodare in noi paturnie, di essere dei favolosi adolescenti. E noi, anche oggi, adolescenti con loro.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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