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Catania, Teramo e Savona: ecco il verdetto della giustizia sportiva

Etnei in Lega Pro con 12 punti di penalizzazione e Pulvirenti non viene radiato (come da richiesta di Palazzi)

Al termine di una lunga discussione e con un verdetto che certamente farà parlare, il Tribunale Nazionale della Figc ha emesso la sentenza di primo grado per gli scandali che riguardano il Catania e il finale della scorsa stagione in serie B e Lega Pro con la combine (presunta fino a sentenza definitiva) tra Savona e Teramo. Il Catania, accusato con ampie prove e confessione del suo presidente Pulvirenti di aver comprato almeno 5 partite garantendosi la salvezza, è stato retrocesso in Lega Pro e partirà nella prossima stagione con un fardello di 12 punti di penalizzazione (LEGGI QUI IL DISPOSITIVO). Più di quanti ne aveva chiesti la Procura federale con Palazzi (5), ma in ogni caso un verdetto che consente di pianificare un ritorno nel calcio che conta e di non sparire per sempre. Per Antonino Pulvirenti, reo confesso, niente radiazione ma inibizione per 5 anni e 300mila euro di multa (più 150mila euro per il club). Squalifica di 4 anni per l’amministratore delegato Cosentino.


Il collegio ha poi usato la mano dura con Teramo e Savona, anche se ha ridimensionato le richiesta di Palazzi. Per entrambe retrocessione tra i Dilettanti senza punti di penalizzazione. Verdetto addolcito rispetto a quanto prospettato dal'accusa, ma comunque molto duro soprattutto nel caso del Teramo che passa dalla promozione in serie B alla serie D: un salto triplo all'indietro per una gara truccata sulla quale c'è stata grande battaglia processuale e si annuncia una guerra di ricorsi e contro ricorsi. Squalificati per 5 anni con proposta di preclusione i presidenti delle due società Campitelli e Dellepiane (LEGGI QUI IL DISPOSITIVO SU SAVONA-TERAMO).

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Le richieste di Palazzi che avevano fatto discutere

Al verdetto di primo grado si è arrivati dopo discussioni durate giorni e in un clima di polemiche. Il procuratore della Figc, Stefano Palazzi, aveva infatti chiesto per il Catania la retrocessione in Lega Pro con 5 punti di penalizzazione e per il suo presidente, Antonino Pulvirenti, reo confesso di aver truccate le partite decisive per garantirsi la salvezza, una squalifica di 5 anni senza alcuna proposta di radiazione. Il premio per l'ampia e fattiva collaborazione resa dal dirigente nell'interrogatorio nel quale aveva ammesso tutte le sue responsabilità raccontando anche altri particolari e facendo nomi non ancora emersi nell'ambito della giustizia sportiva. Non un vero e proprio patteggiamento, non ammesso per i casi di illecito sportivo, ma un accordo utilizzando le possibilità concesse dall'articolo 24 del Codice di Giustizia sportiva. La richiesta di Palazzi aveva acceso il dibattito intorno all'opportunità di graziare (sportivamente parlando) chi si era macchiato di un così grave reato.

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La Procura Figc aveva usato, invece, mano pesantissima con Teramo e Savona protagoniste della presunta combine nell'ultima giornata dello scorso torneo di Lega Pro. In assenza di confessioni e collaborazione, per il Teramo, promosso in serie B proprio vincendo quella partita, era stata chiesta la retrocessione tra i dilettanti con penalizzazione di 20 punti e per il Savona la serie D e -10 con proposta di radiazione per i massimi dirigenti coinvolti nella vicenda. Per i due club una sorta di condanna a morte sportiva che aveva fatto discutere proprio per la disparità evidente di trattamento con il Catania e il suo presidente. Di sicuro questa sentenza, che certamente non chiude la vicenda processuale dei questa prima parte degli scandali dell'estate, apre la strada ai pentiti nel mondo del calcio. Palazzi è stato chiaro: trovare qualcuno disposto a collaborare è merce rarissima e preziosa. L'esempio dello sconto a Pulvirenti e agli etnei potrebbe servire a convincere qualcun altro a rompere il muro d'omertà.

Gli altri verdetti

Il Tribunale Nazionale della Figc ha sancito anche l'esclusione dal campionato di pertinenza per il Brindisi (la richiesta era di un'ulteriore penalizzazione di 10 punti) e ha condannato a scontare una penalità di -5 (con 25mila euro di sanzione) il Vigor Lamezia per il quale era stata ugualmente chiesta l'estromissione dai campionati con ripartenza dall'Eccellenza. Penalizzazioni anche per Barletta (-3 invece del -10 con retrocessione), nel frattempo fallito, Torres (-2), Neapolis e San Severo (-2), L'Aquila, Luparense e Puteolana (-1).

QUI IL DISPOSITIVO INTEGRALE SUL FILONE DIRTY SOCCER 

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Giovanni Capuano