Donadoni a Cassano: "Vigliacco". Fantantonio: "Crisantemo"
Il mister del Parma attacca quelli che se ne sono andati e il giocatore risponde via Twitter. Citando "L'allenatore nel pallone" con Lino Banfi
Un duello a colpi di accuse e insulti, veleni che accompagnano il tramonto malinconico del Parma ormai proiettato verso la serie B e con un futuro societario incerto. Ad attaccare per primo è stato Roberto Donadoni dopo la sconfitta in Coppa Italia contro la Juventus: "Cassano è un capitolo chiuso. Se io me ne andassi sarei un vigliacco, rimango per dignità nei confronti dei giocatori. Ci vuole poco a dimettersi e a dire arrangiatevi". Parole durissime, un vero e proprio sfogo arrivato 48 ore dopo la rescissione del contratto da parte del fantasista barese che ha denunciato di essere stato preso in giro per sette mesi da vecchia e nuova proprietà del club, sull'orlo di una situazione finanziaria di difficile soluzione. Cassano e Donadoni erano stati protagonisti anche dello scambio di vedute con i tifosi al termine della gara persa in casa contro il Cesena.
La risposta di Cassano non si è fatta attendere ed è arrivata nella notte utilizzando l'account Twitter della moglie, Carolina Marcialis: "Dopo 17 sconfitte parlare di dignità è il colmo!! Capisco che hai perso l'occasione per andare via prima e capisco anche l'attaccamento ai soldi, ma prima o poi qualcuno ti cercherà abbi fede Crisantemo!! AC #forzaParma". Un attacco diretto, che accusa Donadoni di essere rimasto a Parma per non perdere i soldi dello stipendio fino al termine della stagione e che, soprattutto, lo bolla con un soprannome per nulla positivo.
Donadoni viene rinominato 'Crisantemo' con una citazione che sembra venire dal film 'L'allenatore nel pallone' di Lino Banfi. Crisantemi è il giocatore della Longobarda (acquistato il giorno dei morti) che rimane sempre in panchina a gufare. Che Cassano volesse intendere proprio questo?