'Armstrong deve dire chi lo ha aiutato'
L'ammissione dell'americano durante un talk show. E' l'ennesima batosta per il mondo del ciclismo - la video confessione - Cos'ha detto Armstrong -
"Avrebbe dovuto confessare subito. Ora l'importante è che faccia i nomi di chi lo ha aiutato".
Riccardo Magrini, voce e anima del ciclismo per Eurosport, non usa giri di parole per commentare le "dichiarazioni shock" di Lance Armstrong ai microfoni di Oprah Winfrey.
Dopo aver negato per anni quello che ormai sembrava evidente, il vincitore di 7 Tour de France consecutivi (peraltro già annullati) ha confessato di aver fatto uso di doping. Lo ha ammesso durante la registrazione del famoso talk show americano (andato in onda stanotte) e secondo alcune fonti ora sarebbe pronto a puntare il dito contro quelli, in particolare i proprietari della Us Postal e i vertici dell'UCI, che lo avrebbero aiutato a nascondere uno dei più sofisticati sistemi di doping della storia dello sport.
Allora Magrini, alla fine Armostrong ha confessato. Giusto ritirargli i sette Tour vinti?
"Su questo punto non sono d'accordo. Sono il primo a essere arrabbiato con l'americano ma non trovo giusto l'aver cancellato l'albo d'oro del Tour de France. Dico questo perchè altrimenti dovrei pensare che sono tutti dopati e non riuscirei più ad amare il ciclismo".
Ridarebbe indietro i sette Tour ad Armstrong nonostante la sua ammissione di colpa?
"Diciamo che non glieli avrei ma tolti. Non mi risulta che sia mai stato trovato positivo in nessuno dei Tour de France a cui a partecipato?
Ma non sarebbe come premiare chi ha barato meglio degli altri?
"La questione è delicata ma la storia non si può cambiare. Altrimenti vorrebbe dire che il sistema antidoping che costa centinaia di milioni di euro non vale nulla".
Quindi non è poi cosi arrabbiato?
"Sono super incazzato ma non sono d'accordo con la giustizia retroattiva. Soprattutto se poi devo scoprire che a Contador hanno toltoun Giro D'Italia per una sostanza come il clenbuterolo (forse contenuta in carni contaminate ndr)".
Allora qual è secondo lei la pena giusta contro il doping?
"Io sono per la radiazione con una rivisitazione della lista delle sostanze proibite. Punto. Per il resto metterei una bella pietra sopra su tutto quello che c'è stato prima, altrimenti non si riesce mai veramente ad andare avanti. Altrimenti domani potrebbe svegliarsi un medico dicendo che tutti i giocatori di Barcellona 1982 erano dopati. E allora che si fa? Togliamo il titolo anche a loro?".
Fatto sta che negli ultimi negli ultimi 15 anni ben 10 volte il podio nei Campi Elisi è stato cancellato da sentenze legate al doping...
"Al di là dell considerazioni sulla giustizia sporitiva, la situazione è grave. Armstrong non era e non è un personaggio come gli altri, sopratutto per la sua storia personale, e ha deluso tutti, me compreso. Oggi penso però che la mentalità sia cambiata e i ragazzi che entrano tra i professionisti sono puliti. Lo si vede dalle gare, con gente che arriva al traguardo stremata e non si può più permettere gli "strappi" di un tempo.
Cosa direbbe a chi pensa, da oggi ancora di più, "che i ciclisti sono tutti dopati"?
"Gli direi che la storia gli da ragione visto che i dati parlano chiaro. Però gli direi anche che il ciclismo è un'altra cosa, che è un mondo fatto di fatica, sudore e sacrificio. Nella miai ingenuità mi piace che pensare che se tutti "si dopavano" forse alla fine abbia vinto comunque il più forte.