
Antonio Ligabue, Corrida, 1931-1932, olio su tavola di compensato, 55×61 cm

Antonio Ligabue, Leopardo nella foresta, 1956-1957, olio su tavola di faesite, 54×54 cm

Antonio Ligabue, Il grande autoritratto, 1950-55, olio su faesite, 190×130 cm Antonio Ligabue, Il grande autoritratto, 1950-55, olio su faesite, 190×130 cm

Antonio Ligabue, Testa di tigre, 1955-1956, olio su tavola di faesite, 75×64 cm

Antonio Ligabue, Il serpentario, primavera 1962, olio su tavola di faesite, 126×130 cm

Antonio Ligabue, Leopardo con serpente, 1942-1944, olio su tavola di compensato, 48×38,8 cm

Antonio Ligabue, Aratura con cavalli, 1948, olio su cartone telato, 25×45 cm

Antonio Ligabue, Gorilla con donna, 1957-1958, olio su tavola di faesite, 88×100 cm

Antonio Ligabue, Caccia al cinghiale con postiglione, 1954-1955, olio su tavola di faesite, 97×98 cm

Antonio Ligabue, Aquila con volpe, 1949-1950, olio su tavola di faesite, 144×109 cm

Antonio Ligabue, Diligenza con castello, 1957-1958, olio su tela, 70×100 cm Antonio Ligabue, Diligenza con castello, 1957-1958, olio su tela, 70×100 cm
Un percorso espositivo di cinquanta opere (tra dipinti, sculture, disegni e incisioni), che si snoda tra i due poli principali dell’ universo creativo di Antonio Ligabue: gli animali – selvaggi e domestici – e i ritratti di sé.
Ligabue rappresenta sia animali domestici, inseriti in paesaggi agresti in cui giustappone le terre piatte della Bassa reggiana (dove visse dal 1919 alla morte, nel 1965) e i luoghi della natia Svizzera, sia gli animali della foresta e del bosco – tigri, leoni, leopardi, gorilla, volpi, aquile – spesso colti nel momento in cui stanno per piombare sulla preda, con un’ esasperazione di stampo espressionista, sia nella forma che nel colore
Gli autoritratti costituiscono un filone di altissima e amarissima poesia nell’ arte di Ligabue: i suoi “ritratti di sé” compendiano infatti una perenne e costante condizione umana di angoscia, di desolazione e di smarrimento. Un lento e faticoso cammino verso lla fine
In mostra, non mancano inoltre altri straordinari dipinti, dai paesaggi bucolici, alle Carrozze con postiglione, ad alcune versioni delle Lotta di galli, ad Aquila con volpe della fine degli anni Quaranta, alla Caccia al cinghiale, alla Vedova nera con volatile e alla Testa di tigre della metà degli anni Cinquanta, fino alla Crocifissione.
La rassegna costituisce un ulteriore capitolo, dopo le rassegne di Gualtieri (2015), di Palermo e di Roma (2016), per riportare il lavoro di Ligabue a una corretta valutazione critica e storica: un’ occasione per riaffermare, al di là delle fuorvianti definizioni di naïf o di artista segnato dalla follia, il fascino di questo “espressionista tragico” di valore europeo, che fonde esasperazione visionaria e gusto decorativo.
L’ esposizione è curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri in collaborazione con Simona Bartolena. E’ prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con il Comune di Pavia e con la Fondazione Antonio Ligabue di Gualtieri (RE)
Accompagna l’esposizione un catalogo Skira, con testi di Sandro Parmiggiani, Sergio Negri, Giuseppe Amadei, Simona Bartolena, Luciano Manicardi, Sergio Terzi.
ANTONIO LIGABUE
17 marzo – 18 giugno 2017
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35 – Pavia –
Orari
Dal martedì al venerdì: 10.00-13.00/14.00-18.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un’ora prima)