
20 gennaio 2015. Nel villaggio di Bilad al-Qadeem, in Bahrein, il corpo ferito di un oppositore giace sul pavimento di una casa dopo gli scontri con la polizia antisommossa seguiti a una manifestazione contro l’arresto dello sceicco Ali Salman (qui nel poster insanguinato), leader dell’opposizione sciita del Bahrein. A capo del movimento “al-Wefaq” è stato arrestato il 28 dicembre del 2014.

22 gennaio 2015. La scuola materna n°9 di Debaltseve, nell’area di Donetsk, in Ucraina, ridotta in macerie dai bombardamenti.

29 gennaio 2015. Una manifestante della coalizione “Stop the War” con una maschera raffigurante l’ex primo ministro britannico Tony Blair e le mani sporche di sangue finto di fronte al Parlamento di Londra

Musa, un soldato curdo di 25 anni, osserva dall’alto le rovine di Kobane, chiamata anche Ain al-Arab, la città siriana sul confine con la Turchia risottratta dai curdi ai miliziani del gruppo “Stato Islamico”.

3 febbraio 2015. Due migranti cercano di superare la barriera che separa l’enclave spagnola di Ceuta dal territorio del Marocco.

6 febbraio 2015. Samantha Cristoforetti, l’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea – ESA e pilota dell’Aeronautica Militare in missione per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana sulla Stazione Spaziale Internazionale.

18 febbraio 2015. Rifugiate siriane camminano lungo una strada coperta di neve a Istanbul.

24 febbraio 2015. Boston, in Massachusetts, USA, imbiancata dalla neve, in una fotografia aerea.

19 marzo 2015. Un bambino accovacciato accanto a un anziano mentre un gruppo di altri sfollati ascolta le informazioni date loro presso un Centro temporaneo di accoglienza a Vanuatu, sull’isola di Tanna, in Oceania. Oltre 100 persone colpite dal ciclone Pam il 14 marzo vivono qui dopo aver perso la casa.

31 marzo 2015. Una donna piange i parenti rimasti vittime di una frana che ha colpito il villaggio di Laden Chadoora, circa 40 km a ovest di Srinagar,in India.

28 aprile 2015. A Musaga, alla periferia di Bujumbura, in Burundi, un momento della protesta scoppiata il 26 aprile dopo che il presidente uscente, Pierre Nkurunziza, ha annunciato la sua candidatura per un terzo mandato consecutivo, vietato dalla Carta costituzionale post guerra civile del 2004. La forzatura di Nkurunziza ha fatto scendere in piazza le opposizioni, mentre i militari, guidati dal generale Niyombare, hanno tentato un colpo di Stato, andato fallito.

6 maggio 2015. A Lampuk, in Nepal, un uomo di nome Buddy Prasad Grg, 45 anni, rimasto ferito durante il terremoto di magnitudo 7.9 del 25 aprile, viene trasportato su una barella dagli abitanti del villaggio e da soldati nepalesi verso un elicottero indiano che lo condurrà in un ospedale.

14 maggio 2015. Migranti di etnia Rohingya bloccati su un’imbarcazione in alto mare si passano il cibo lanciato loro da un elicottero thailandese. Circa 6.000 i migranti in fuga dalla Birmania sono rimasti abbandonati nel mare delle Andamane, al largo dell’Indonesia, in condizioni drammatiche, per il generale rifiuto di accoglierli da parte dei paesi di destinazione.

14 giugno 2015. Un gruppo di migranti fermati dalle autorità francesi al confine italiano attendono di poter recarsi in Francia sugli scogli di Ventimiglia, protetti da coperte termiche.

8 luglio 2015. Lo strano e discusso dono fatto da Evo Morales, presidente della Bolivia, a Papa Francesco a La Paz, nel corso della sua visita pastorale in America Latina. L’oggetto è un crocefisso con il Cristo inchiodato su una falce e martello comunista.

20 luglio 2015. Due bambini giocano tra le alghe che per l’ottavo anno consecutivo hanno invaso le spiagge di Qingdao e di altre località costiere della Penisola dello Shandong, una provincia orientale della Cina situata sul Mar Giallo. SI tratta dell’enteromorpha prolifera, un’alga non velenosa.

27 luglio 2015. Una donna indiana lava degli utensili con l’acqua alluvionale che ne circonda l’abitazione, dopo forti piogge monsoniche, nel villaggio di Sonarpur, all’estremo sud di Calcutta, in India.

20 luglio 2015. Il volto di Ravinder Kumar coperto da un cappuccio durante il suo interrogatorio in una stazione di polizia di Nuova Delhi. Il ragazzo di 24 anni è stato arrestato perché sospettato di aver stuprato e ucciso almeno 15 bambini negli ultimi sette anni. L’ultima vittima, una piccola di sei anni, è rirovata in una discarica.

20 luglio 2015. Joseph “Sepp” Blatter, travolto dallo scandalo Fifa, deve lasciare la presidenza. In questa immagine simbolo, l’attore comico inglese Simon Brodkin gli lancia addosso dei dollari finti, costringendolo ad abbandonare la conferenza stampa di congedo a Zurigo, in Svizzera.

12 agosto 2015. Alla periferia di Kiev, in Ucraina, dei bambini usano delle armi giocattolo durante un campo estivo organizzato dal battaglione Azov, reparto militare ucraino composto da soggetti di estrema destra, in campo per contrastare le attività di guerriglia dei separatisti filo-russi del Donbass.

15 agosto 2015. Due veicoli bruciati dalle fiamme nell’area industriale di Tianjin, nel nord della Cina, dove in un magazzino di materiale chimico il 12 agosto si sono verificate esplosioni e incendi, proseguiti per diversi giorni, causando la morte di almeno 114 persone e il ferimento di 800. Nel magazzino c’erano diverse centinaia di tonnellate di cianuro di sodio.

21 agosto 2015. Nella “foto dell’anno” secondo UNICEF Germania, due bambini disperati piangono circondati da militari in tenuta antisommossa e da altri migranti al confine tra Grecia e Macedonia.

13 settembre 2015. Una donna e un bambino giungono all’alba presso Röszke, al confine tra Ungheria e Serbia, nelle giornate immediatamente precedenti la chiusura del confine stesso da parte delle autorità.

1° ottobre 2015. Un uomo bacia il figlio al loro arrivo sulla costa dell’isola greca di Lesbo, presso Skala Sikaminias.

3 ottobre 2015. Nel quartiere di Mea Shearim a Gerusalemme, un momento dei funerali di Yeshayahu Krishevsky, 60 anni, una delle vittime degli attacchi terroristici palestinesi contro civili israeliani. L’uomo è stato travolto da un’auto pirata alla fermata di un autobus.

10 ottobre 2015. La mano femminile coperta di sangue di una vittima delle due esplosioni che fuori dalla stazione ferroviaria principale di Ankara, in Turchia, hanno colpito una marcia per la pace uccidendo 95 persone e ferendone altre 245. Si è trattato del più grave attacco terroristico nella storia del Paese.

13 ottobre 2015. A Hebron, in Cisgiordania, durante gli scontri con le forze di sicurezza israeliane, un palestinese cerca di spegnere le fiamme che divampano sui suoi vestiti, incendiati da una molotov che lui stesso cercava di lanciare verso la polizia.

9 novembre 2015. Un vigile del fuoco salva un pollo e un’anatra a Paracatu de Baixo, un villaggio sepolto da una valanga di fango, nello Stato del Minas Gerais, in Brasile, a causa di due dighe crollate nel complesso minerario Samarco.

Gevegelija, Macedonia, 23 novembre 2015. Al confine tra Grecia e Macedonia, un migrante iraniano si fa cucire le labbra da un compagno per protestare contro la chiusura della frontiera ai “migranti economici” da parte di Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia.

13 dicembre 2015. La sorella di Mohammed Ismael piange il fratello durante i funerali a Qamishli, cittadina a maggioranza curda nella provincia nordorientale di Hasakeh, in Siria. L’uomo è stato una delle vittime dei tre attacchi suicidi con autobomba avvenuti a Tal Tamr nei giorni precedenti e rivendicati dal gruppo “Stato islamico”.
Un anno di notizie raccontato da 30 fotografie selezionate tra le migliori scattate dai fotoreporter di tutto il mondo.
Vedi anche: Il 2015 nel mondo: i fatti principali in 55 foto