Albesiano, Aprilia: “Pronti a fare bene anche in MotoGp”
Il direttore corse della casa di Noale rilancia la sfida nella classe regina con la coppia Melandri-Bautista. “Guintoli? Straordinario per la Superbike”
Aprilia, un trionfo tira l'altro. Sulla pista di Losail, in Qatar, la casa motoristica di Noale - dal 2004 sotto il controllo del gruppo Piaggio - ha conquistato il settimo titolo mondiale negli ultimi 6 anni. Il francese Sylvain Guintoli, outsider di 32 anni con una carriera alle spalle ricca di saliscendi, ha infilato tre vittorie nelle ultime quattro corse, raccogliendo un filotto di risultati da primo della classe nella seconda parte della stagione. Il pilota di Montélimar, ex Honda, Yamaha, Ducati e Suzuki, si è preso il titolo quando ormai sembrava che nulla e nessuno potesse strapparlo al britannico Tom Sykes. Come spiegare la svolta che ha deciso il campionato?
“Nella seconda parte dell'anno – spiega Romano Albesiano, direttore corse di Aprilia Racing - siamo riusciti a presentare una moto decisamente migliore rispetto alla precedente e questo ha consentito a Guintoli di rimontare e superare in classifica Sykes, che nelle prime gare erano più veloce di noi”.
Come è cambiata nel dettaglio la RSV4?
“Abbiamo avuto evoluzioni in termini di assetto, di quote ciclistiche, e anche di elettronica, quindi di controllo motore e di trazione. Tante piccole cose che messe insieme ci hanno permesso di fare la differenza in pista”.
Ha detto Roberto Colaninno, presidente e amministratore delegato del gruppo Piaggio: “Sono orgoglioso, perché con Aprilia un grande marchio italiano si è imposto a livello mondiale negli sport motoristici”. Cosa risponde a chi pensa che vincere nella Superbike sia più facile rispetto a mettere tutti in fila nella MotoGp?
“Le difficoltà sono probabilmente diverse. La Superbike è una categoria molto competitiva perché la moto deve essere molto simile alla moto di serie. Per vincere, bisogna partire da un prodotto di base molto valido e dobbiamo riconoscere che noi partivamo con un certo vantaggio considerando che la nostra moto di serie è quasi una moto da corsa con la targa. Nella MotoGp tutti sono invece liberi o quasi di fare ciò che ritengono meglio e i parametri di competitività sono un po' diversi. Come dicevo, non si può dire sia più difficile rispetto alla Superbike. E' diversa, tutto qui”.
A proposito di MotoGp, nel 2015 l'Aprilia tornerà nella classe regina e Colaninno ha già fatto sapere che vuole il podio in due anni. Garantisce?
“No, in questo mondo non si può garantire nulla. E' un obiettivo estremamente ambizioso e difficile ma noi faremo il possibile per raggiungerlo. In ogni caso, il presidente fa bene a stimolarci e ad alzare l'asticella”.
Guintoli vince e lascia. Ha già firmato per la Honda, dove affiancherà Michael Van der Mark. Gli avevate proposto di seguirvi in MotoGp?
“No, non l'abbiamo fatto. Sia chiaro, Guintoli poteva essere sicuramente un'ottima opzione, ma noi abbiamo ritenuto che fosse più opportuno decidere diversamente e siamo convinti di aver fatto la scelta migliore. Un pilota non si giudica da una gara. Guintoli è un pilota straordinario per la Superbike. Per la MotoGp, crediamo che il percorso da fare sia un altro”.
Marco Melandri e Alvaro Bautista: può confermare che sarà questa la coppia che prenderà al via del motomondiale con il Team Gresini?
“E' il nostro piano. Dobbiamo ancora mettere il tutto nero su bianco con Melandri, ma questa è la strada che vogliamo seguire. Sì, confermo che lavoreremo con il Team Gresini”.
E' stato difficile convincere Melandri ad accompagnarvi nella MotoGp?
“Sicuramente, non è stato facile. Perché anni fa Marco ha scelto di fare il percorso opposto e dalla MotoGp approdare alla Superbike. L'azienda gli ha proposto di tornare nel motomondiale e c'è voluto parecchio perché lui si convincesse ad accettare questa idea. Io sono convinto che possa fare molto bene nella MotoGp. Ci sono piloti ultratrentenni che continuano a raccogliere risultati importanti, non vedo perché non ce la possa fare Marco. E' un'opportunità per tutti, anche per lui. Di certo, la sua esperienza ci potrà aiutare a sviluppare nel modo migliore la moto”.
Con quali premesse vi preparate ad affrontare questa nuova sfida?
“Posso dire che lavoreremo con metodo e faremo del nostro meglio per creare i presupposti perché si possa fare bene l'anno successivo e molto bene nel terzo anno. Di più, non posso dire. Anche perché non sappiamo nemmeno noi quale sarà il nostro livello. Lo scopriremo solo vivendo, come diceva Battisti. Garantisco l'impegno e che Aprilia Racing non disimparerà come fare le moto. Ecco, questo sì”.