«La storia di Pippi conquista ogni generazione»
Televisione

«La storia di Pippi conquista ogni generazione»

La bambina più ribelle della letteratura e del piccole schermo compie 75 e torna in televisione sul canale DeAJunior con una maratona. Dal 5 al 6 settembre.

Pippi Calzelunghe, la bambina più ribelle della letteratura e del piccolo schermo, compie 75. Un personaggio che negli anni ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. «Molte delle ragazze che alla fine degli anni Sessanta parteciparono ai movimento studenteschi con maggiore entusiasmo e vitalità avevano letto dell’inizio di quel decennio Pippi Calzelunghe» ha raccontato Donatella Ziliotto, fondatrice della collana Gl’Istrici.

Per celebrare questo importante anniversario, la casa editrice Salani ha deciso di riportare nelle librerie questo classico per ragazzi in una nuova versione integrale con otto capitoli inediti. Non solo, a 50 anni esatti dalla prima messa in onda italiana della serie - avvenuta il 6 settembre 1970 - DeAJunior ha deciso di dedicare due giornate alle avventure di Pippi. A partire dalle ore 13 del 5 settembre, sul canale 623 di Sky andrà in onda «Pippi sei mitica», una programmazione speciale con tutti gli episodi della serie in maratona. La serie andrà poi in onda tutte le mattine a partire da lunedì 7 settembre.

Abbiamo parlato con Inger Nilsson, l’attrice che ha portato sullo schermo la giovane Pippilotta Pasanella Tapparella Succiamenta Calzelunghe, in questo anno così importante per il personaggio. Oggi Inger ha 61 anni ma conserva lo stesso sguardo speranzoso di quella bambina con dalle trecce rosse e le calze a righe.



Pippi ha significato tanto per tante persone. Cosa significa invece Pippi per lei?

«È difficile rispondere a una domanda come questa perché ho avuto modo di pensare a Pippi Calzelunghe come un personaggio solo nei ultimi anni. Quando ero bambina essere Pippi era il mio lavoro e quindi non riuscivo a “godermi” la storia come altre bambine. Solo nell’ultimo periodo ho deciso di prendere in mano i libri ed esplorare le avventure di questo personaggio così importante per molti».

Come si sente all’idea che oggi una nuova generazione scoprirà Pippi e imparerà da lei?

«Ne sono felice. Quello inventato da Astrid Lindgren è un grande personaggio e quella di Pippi è una grande storia. Penso che in fondo qualsiasi storia se bella e piena di significato non abbia età. Una buona storia avrà sempre successo, nonostante gli anni che passano».

Qual è il messaggio che trasmette Pippi Calzelunghe secondo lei?

«Sicuramente quello di essere se stessi, fare quello che ci si sente e non pensare al giudizio degli altri. Pippi si vestiva come voleva - talvolta in maniera incredibilmente buffa - e non rispettava le regole. Credo che il messaggio più importante sia proprio quello: credi in te stesso e non fermarti a pensare a quello che dicono e pensano gli altri. Fai ciò che ti rende felice».

Anche lei è diventata più sicura di sé grazie a Pippi?

«Faccio fatica a fare questi collegamenti tra me e Pippi, visto che l’ho interpretata per così tanto tempo. Per anni tutti volevano parlare di Pippi Calzelunghe quindi è difficile fare paragoni tra me e lei come fossimo due entità separate. Rileggerò i libri e troverò una risposta (sorride, ndr)».

È stato difficile gestire la fama per l’aver interpretato un personaggio così iconico?

«Non possono negare che in alcuni momenti è stato molto difficile. È vero che ci sono cose molto peggiori nella vita, ma per un periodo mi sembrava che le persone volessero solo parlarmi di Pippi Calzelunghe, mentre io volevo essere me stessa. Persone mi chiamavano, venivano fuori da casa per vedermi. Era tutto così strano per me. Però per fortuna col tempo le cose si sono calmate e sono riuscita a essere me stessa».

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Mariella Baroli