Roger Waters risponde duramente alle accuse di istigazione all'odio e filonazismo
Ansa
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Roger Waters risponde duramente alle accuse di istigazione all'odio e filonazismo

Le autorità tedesche hanno deciso di avviare un'indagine nei confronti dell'ex Pink Floyd per un costume di scena (che utilizza da più di quarant'anni...) che richiama le uniformi naziste. La replica del musicista non si è fatta attendere.

La polizia tedesca ha avviato un'indagine nei confronti di Roger Waters per le presunte provocazioni e la presunta istigazione all’odio durante il suo show This is not a drill (che ha fatto tappa a Berlino). In particolare, la sequenza dello spettacolo finita nel mirino quella in cui cui, peraltro replicando una scena del film The Wall uscito nel 1980, indossa un impermeabile nero con fascia rossa (senza alcun simbolo nazista) sul braccio che evoca la divisa di un ufficiale nazista. «Stiamo indagando su sospetti di istigazione all’odio perché gli abiti indossati sul palco potrebbero glorificare o giustificare il regime nazionalsocialista e disturbare la quiete pubblica», ha detto un portavoce della polizia, Martin Halweg all’agenzia AFP.

Questi fatti e le accuse a cui l'ex bassista e voce dei Pink Floyd ha risposto duramente con un tweet che rimette in ordine i termini della questione.

««Il mio show a Berlino ha scatenato attacchi in malafede da parte di coloro che vogliono diffamarmi e mettermi a tacere perché non sono d’accordo con le mie opinioni politiche e i miei principi. Gli elementi della mia performance che sono stati messi in discussione sono chiaramente una dichiarazione contro il fascismo, l’ingiustizia e il fanatismo in tutte le sue forme. La rappresentazione di un demagogo folle e autoritario è stata una caratteristica dei miei spettacoli sin da The Wall dei Pink Floyd nel 1980. Ho passato tutta la mia vita a parlare contro l’autoritarismo e l’oppressione».

Quando ero piccolo dopo la guerra, a casa nostra veniva spesso pronunciato il nome di Anna Frank, che è diventata un ricordo indelebile di ciò che accade quando il fascismo viene lasciato senza freni. I miei genitori hanno combattuto i nazisti nella Seconda Guerra mondiale e mio padre che ha pagato il prezzo più alto (il sottotenente Eric Fletcher Waters, perse la vita ad Aprilia, combattendo durante la seconda guerra mondiale dopo lo sbarco di Anzio il 18 febbraio 1944). Indipendentemente dalle conseguenze degli attacchi contro di me, continuerò a condannare l’ingiustizia e tutti coloro che la perpetrano».

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Gianni Poglio