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(Ansa)
Musica

La Prima della Scala di Milano ai tempi del Covid-19

Niente pubblico, niente opera, ma uno spettacolo (A riveder le stelle) in nome della musica e dei suoi lavoratori, in ginocchio

Le luci non si spengono al Teatro alla Scala di Milano nel suo appuntamento più atteso. La Prima quest'anno, più che uno spettacolo, è la necessità che una volta calato il sipario quelle note, quei gesti, quei pensieri restino vivi, per ritrovare nell'arte la forma principale di resilienza. "Nei momenti più dolorosi, più brutti rimane sempre il bisogno di umanità e il senso profondo di coesione", ricorda il coro del Don Carlos di Giuseppe Verdi e a questo bisogno il teatro scaligero ha risposto proponendo la Prima più inedita di tutta sua storia. Il pubblico non può andare a teatro allora è il teatro ad andare dal suo pubblico. L'evento sarà, infatti, trasmesso in diretta il 7 dicembre su Rai 1 dalle ore 16.45 sarà portato in tutto il mondo in Eurovisione da Rai Cultura (in streaming su Raiplay) con la conduzione di Milly Carlucci e Bruno Vespa.

"A riveder le stelle" non è un semplice Galà d'Opera, ma uno spettacolo drammaturgico con musica, ballo e letture che nel crescendo delle esecuzioni musicali conduce a un ideale percorso dalle tenebre alla luce richiamato nel titolo: verso finale dell'Inferno dantesco. Un evento dalla forte carica simbolica, dunque, che porta in sé la necessità di resistere ma anche il bisogno di ricordare le difficoltà del mondo dello spettacolo duramente colpito in questa pandemia.

All'alzata del 7 dicembre - la Prima di Sant'Ambrogio per i milanesi - saranno coinvolti 24 massimi interpreti della lirica internazionale (tra cui Plácido Domingo alla sua decima esperienza scaligera dall'Ernani del 1969) in una carrellata di brani (tra i quali Verdi, Puccini, Bizet, Donizzetti, Wagner) che ripercorrono la storia dell'opera, con Orchestra e Coro sono diretti da Riccardo Chailly, e tre contributi del corpo di ballo scaligero (con l'étoile Roberto Bolle) tra cui una creazione del neodirettore Manuel Legris. Per le parti di danza l'orchestra è diretta da Michele Gamba

Del tutto particolare l'impianto scenico ideato dal regista Davide Livermore: l'Orchestra al centro della platea e gli artisti collocati in palcoscenico e sui palchi. Un'intuizione che vede protagonista il Teatro stesso: il contenitore che si fa contenuto trasmettendo l'anima del luogo. Un inno agli spazi della cultura oggi tristemente silenti.

"Mi ha commosso vedere Eleonora Buratto rivolgere l'invito "A riveder le stelle" a nome degli artisti, le masse, le maestranze, i tecnici e il personale della Scala; e della fondazione e la soprintendenza. Sono tutti loro a invitare il mondo a questa Prima che non è una Prima, ma è la Prima Volta. L'ha detto benissimo così, il regista Davide Livermore; e di questo concerto strano - come scrisse Silone di quel prete appunto strano, ma strano perché mutava con la sua presenza la luce delle circostanze, che era Don Orione - ha riassunto il significato d'una via espressiva non sperimentata prima e che, forse, passata la tragedia che viviamo, avrà però dischiuso un indirizzo neppure mai cercato."

Come in ogni Prima che si rispetti non poteva mancare la nota di colore che questa volta ha visto protagonisti i 5 Stelle. La senatrice milanese Simona Nocerino, appoggiata dalla consigliera Patrizia Bedori, in una nota in Commissione Cultura al Senato hanno richiesto chiarimenti alla Scala sul "perché sia stato dato poco spazio agli artisti italiani in questo particolare momento". Potremmo dire una "nota stonata", se non una stecca, visto che su 61 nomi in cartellone 43 sono italiani… forse i nomi di Chailly e Livermore seppur italianissimi, hanno portato le pentastellate fuoristrada.

"A riveder le stelle" con la conduzione di Milly Carlucci e Bruno Vespa sarà trasmessa in diretta lunedì 7 dicembre su Rai 1 dalle ore 16.45 e portata in tutto il mondo da Rai Cultura in Eurovisione e in streaming su Raiplay.

Per seguire lo spettacolo il libretto è disponibile su Il libretto

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Elena Fontanella