Nessuna canta l’amore romantico meglio di Mina
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Nessuna canta l’amore romantico meglio di Mina

L’ultimo album della cantante di Cremona, Ti amo come un pazzo, conferma ancora una volta la sua straordinaria versatilità interpretativa

Mina Anna Maria Mazzini, per tutti Mina, è universalmente considerata, dopo 60 anni di carriera e oltre 70 album incisi, la più grande cantante italiana. Dalla fine degli anni Cinquanta a oggi, l’artista nata a Busto Arsizio e cresciuta a Cremona (ma che da anni vive nella tranquillità di Lugano, dopo il sorprendente allontanamento dal mondo dello spettacolo nel 1978) ha interpretato 1.500 canzoni, vendendo oltre 150 milioni di dischi, un numero in costante aumento. Impossibile elencare qui tutti i riconoscimenti ottenuti durante una carriera ineguagliabile, non solo per le sue canzoni, ma anche per il ruolo centrale che ha avuto nella storia della televisione italiana.

Artista innovativa e dalla forte personalità, Mina da oltre quarant’anni gioca con la sua immagine, iconizzandola in copertine spiazzanti, ma non ha mai scherzato con la sua musica, che è ancora oggi la Stella Polare che indirizza ogni sua opera, sia che si tratti di incidere un nuovo album o di scoprire nuovi talenti delle sette note, a cui presta costante attenzione. Ne è un’ulteriore conferma il nuovo album Ti amo come un pazzo, disponibile nei negozi digitali e fisici in CD e in quattro tipi di LP, prodotto dal figlio Massimiliano Pani (che è anche uno dei tre arrangiatori del disco insieme a Ugo Bongianni e Franco Serafini).

L’album, composto da 10 brani inediti e da 2 cover, mette in luce, ancora una volta, tutta la straordinaria versatilità interpretativa di Mina, che passa con sorprendente naturalezza dalla canzone d’amore ricca di pathos (Lascia, Povero amore), nella quale non ha ancora rivali, ai pezzi ironici come l’irresistibile L’Orto, dalla ballad raffinata (La gabbia, Zum pa pa) alla canzone rock con tanto di assolo di chitarra (Come la luna) e perfino al bolero.

I brani originali, composti in prevalenza da giovani autori, sono il frutto di una lunga scrematura dei circa 5-6mila pezzi che arrivano ogni anno alla cantante, che li ascolta tutti personalmente, da infaticabile direttrice artistica della sua stessa musica. In Ti amo come un pazzo troviamo due sole cover, entrambe di altissimo livello: Don Salvato’ di Enzo Avitabile e Tutto quello che un uomo di Sergio Cammariere. Nella prima, un’intensa lettera a Dio scritta da Avitabile nel 2009, Mina spinge sul lato melodrammatico; nella seconda, con la quale Cammariere si classificò a sorpresa terzo al Festival di Sanremo del 2003, la cantante cremonese mostra le sue sottili doti di crooner confidenziale, iconizzando così una delle più belle canzoni ascoltate negli ultimi vent’anni sul palco del Teatro Ariston.

Nell’album troviamo anche due brani composti per Ferzan Ozpetek: Buttare l’amore, scritto da Matteo Mancini e Gianni Bindi, già sigla della serie tv Le fate ignoranti, e Povero amore, scelto dal regista per il suo nuovo film in uscita a Natale. Ti amo come un pazzo è un disco ispirato ed emozionante, che non guarda con nostalgia al passato, ma che racconta il tempo presente, l’importanza di concentrarsi sul qui ed ora, ponendo al centro i sentimenti.

Mina non cerca la perfezione tecnica (alcune piccole increspature vocali sono state volutamente lasciate da Pani nel disco, senza ricorrere all’abbellimento artificiale dell’autotune), ma l’emozione, mettendo tutto il suo patrimonio artistico e le sue straordinarie doti tecniche interamente al servizio della canzone, rispetto alla quale resta volutamente un passo indietro per non toglierle luce. Nell’unico brano in cui la cantante ricorre all’uso della tecnologia, il sorprendente duetto con il giovanissimo Blanco in Un briciolo d’allegria, lo fa per una scelta meramente stilistica, in modo da rendere più attuale e accattivante il sound del brano, che potrebbe accostare un nuovo pubblico di ventenni alla magia della sua voce. Una magia senza tempo, che colora l’atmosfera ogni volta che ascoltiamo un'interpretazione della più grande cantante italiana di sempre.

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Gabriele Antonucci