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Musica, i top e flop del 2021

La crisi della musica live, il trionfo globale dei Maneskin, i passi falsi di Ed Sheeran, Coldplay e U2....

Archiviato un 2020 terribile per gli spettacoli dal vivo, il 2021 doveva essere l'anno della ripartenza per la musica live, almeno per gli eventi di medie e piccole dimensioni, mentre per i grandi concerti all'aperto, con decine di migliaia di spettatori, bisognerà attendere la prossima estate, Covid-19 e nuove varianti permettendo. L'adozione del green pass prima e poi del super green pass non ha salvato né i tradizionali eventi in piazza di Capodanno, né le serate dell'ultima settimana dell'anno in discoteca, dove spesso si esibiscono gli artisti, sia in performance live che in dj-set.

Alcuni artisti italiani, tra cui Frankie Hi Nrg Mc, hanno contestato sui social la discutibile tempistica del decreto n. 221 del 24 dicembre 2021, che ha cancellato decine di eventi live con pochissimo preavviso, dopo un anno durissimo per il comparto dello spettacolo dal vivo. L'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza ha danneggiato la programmazione e la pianificazione dei concerti, un'attività che richiede diversi mesi, dai primi contatti con il management dell'artista fino al giorno effettivo dello show. Quindi, il primo flop è stata la gestione politica del mondo della musica live, che, oltre a navigare a vista e cambiare di continuo le regole, senza una visione più ampia, adesso rischia di far cancellare anche i concerti dei primi mesi dell'anno nei palazzetti e nei teatri, se il numero dei contagi dovesse continuare a crescere come negli ultimi giorni.

Il 2021 ha segnato, dopo la crescita costante degli ultimi anni, un deciso calo nei numeri della trap in Italia, un genere nato oltre dieci anni fa in Usa come costola del rap, che, dopo aver fagocitato per molto tempo il mercato dello streaming con le sue monotone liriche in autotune costruite su basi fin troppo simili le une con le altre, ha ceduto negli ultimi mesi consistenti fette di mercato a un rap più consapevole e adulto. Non è un caso che molti trapper della prima ora si stiano spostando adesso verso una sorta di urban pop cantato, più adatto, anche come temi, alla fruizione radiofonica e al pubblico generalista.

Per quanto riguarda i big internazionali, Ed Sheeran non ha ripetuto i record del passato con l'album Equals (=), forse perché la sua musica è rimasta troppo simile a sé stessa, soprattutto nella struttura fin troppo prevedibile dei brani e nell'alternanza tra intime ballad ad alto tasso di glucosio e canzoni smaccatamente pop. Da un gruppo come i Coldplay da 100 milioni di dischi venduti, che negli ultimi 20 anni ci ha lasciato almeno una dozzina di canzoni indimenticabili, era lecito aspettarsi qualcosa di più da Music of the Spheres.

L'album strizza l'occhio sia alla generazione Z, con i featuring dei BTS nella hit pop-funk My Universe e di Selena Gomez nella zuccherosa ballad Let somebody go, che a quella X, che li amati nei primi album Parachutes e A Rush of Blood to the Head, negli intermezzi strumentali Music of the spheres 1 e II e Alien choir e soprattutto nella lunga Coloritura (10 minuti), un chiaro omaggio ai Pink Floyd, senza però avere la grandiosità, l'ambizione e il pathos della band di Waters & Gilmour. Nel trentesimo anniversario del capolavoro Achtung Baby, gli U2 non hanno pubblicato un nuovo album, ma il singolo Your Song Saved My Life, brano inserito nella colonna sonora del film animato Sing 2, e la canzone ufficiale degli Europei, We are the people, realizzata insieme a Martin Garrix, dovrebbero suggerire a Bono & co. di prendersi una pausa per ritrovare l'ispirazione dei tempi migliori. Fino a qualche anno fa, i finalisti di X Factor dominavano per qualche mese le classifiche italiane, mentre quest'anno le canzoni di Baltimora, Gianmaria ed Erio non hanno avuto l'impatto sperato nelle charts: colpa anche di un format ormai logoro, soppiantato dai social network e dalle playlist dello streaming, che non ha saputo rinnovarsi nel tempo.

Per quanto riguarda i top dell'anno, il primo nome è naturalmente quello dei Maneskin, reduci da dieci mesi di trionfi: primo posto all'ultimo Festival di Sanremo e all'Eurovision 2021 grazie alla loro adrenalinica Zitti e Buoni,Miglior gruppo rock agli Mtv Ema di Budapest (superando avversari in nomination del calibro di Coldplay, Foo Fighters, Imagine Dragons, Kings Of Leon e The Killers), doppia candidatura ai Brit Awards 2022 per Miglior canzone internazionale dell'anno e Miglior gruppo internazionale dell'anno, l'apertura del concerto dei Rolling Stones a Las Vegas, numeri da record in streaming e concerti sold out all'estero. Mai un gruppo italiano aveva ottenuto questi riconoscimenti internazionali, in così poco tempo.

Un altro top del 2021 sono i cataloghi dei grandi del rock, venduti a prezzi stratosferici: la Sony Music Publishing ha acquisito i diritti di publishing di Bruce Springsteen e Sony Music i master dei suoi album per una cifra complessiva di mezzo miliardo di dollari. Un accordo da record, superiore perfino ai 400 milioni per Bob Dylan e ai 150 milioni per il 50% del catalogo di Neil Young. Sono sempre di più gli artisti che, negli ultimi mesi, hanno venduto il loro intero catalogo alle loro etichette storiche o a grandi fondi di investimento come Hipgnosis Songs Fund e Primary Wave: segno che, nella musica, l'unico asset in grado di generare profitti costanti nel tempo sono le grandi canzoni.

Il più clamoroso ritorno del 2021 è quello degli Abba che, a 40 anni da The Visitors del 1981, hanno pubblicato l'album di inediti Voyage, che ha venduto oltre un milione di copie fisiche nella prima settimana, arrivando in cima alle classifiche di 17 paesi. Anche il loro tour virtuale che si terrà a Londra da maggio a ottobre del 2022 (dove si esibiranno quattro avatar con le loro voci registrate, accompagnati dalla musica dal vivo dell'orchestra) è andato sold out nel giro di pochi giorni. Nella musica non sempre l'unione fa la forza e non si contano le collaborazioni poco riuscite tra due artisti di prima grandezza. Non è il caso del riuscito progetto Silk Sonic, formato da Bruno Mars e Anderson.Paak, due tra i più brillanti esponenti della black music contemporanea (rispettivamente 9 e 3 Grammy Awards in bacheca), che ha realizzato uno dei migliori album del 2021. L'obiettivo del progetto, fin dal singolo inziale Leave the door open, è chiarissimo: rievocare, con una sensibilità moderna, il meglio della musica funk e soul degli anni Settanta, caratterizzata da melodie contagiose, groove, archi, fiati, cori e forti emozioni.

Un'operazione decisamente riuscita, che potrebbe avere il suo suggello ai prossimi Grammy Awards. Non possiamo non citare, nei top del 2021, lo splendido documentario musicale sui Beatles, Get Back di Peter Jackson, che, con uno sforzo titanico durato oltre quattro anni, ha avuto accesso a 60 ore di filmati e 150 ore di audio inediti delle sessioni di Get Back, il titolo provvisorio di un album e di uno spettacolo dal vivo di inizio 1969 che, dopo le sperimentazioni di Revolver, Sgt.Pepper's e del "White Album", avrebbe visto i Fab Four tornare a suonare dal vivo, senza sovraincisioni, quella miscela inconfondibile di rock-blues che ha fatto la loro fortuna agli inizi di carriera. Jackson ha ricavato otto ore di documentario, diviso in tre parti, che mostra la magia della nascita in tempo reale di alcune delle più belle canzoni dei Beatles, fino al leggendario Rooftop Concert di Savile Row, per la prima volta mostrato per intero.

In Italia abbiamo assistito al trionfale ritorno del rap consapevole e "adulto" grazie a Exuvia di Caparezza, Flop di Salmo, Noi, Loro, Gli Altri di Marracash e Gvesvs di Gué, tra i migliori album italiani del 2021. Madame e Colpesce Dimartino sono stati gli artisti che hanno maggiormente beneficiato della loro partecipazione all'ultimo Festival di Sanremo, mentre Mace e Venerus, rispettivamente cantautore e produttore (oltre che amici da anni), hanno rinnovato il volto dell'urban pop italiano, accorciando le distanze con le ricche produzioni americane, grazie ai loro due acclamati album Magica Musica e OBE. Il 2021 è stato un grande anno anche per Blanco, la next big thing dell'urban pop italiano: il suo Blu Celeste era già disco di platino alla seconda settimana di uscita. Blanco potrebbe avere la sua definitiva consacrazione al prossimo Festival di Sanremo, dove si esibirà insieme a Mahmood con la canzone Brividi: i due sono già tra i favoriti per la vittoria finale.
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Gabriele Antonucci