Grease cultura pop
Grease, la cover della colonna sonora
Musica

Grease: perché la colonna sonora è un capolavoro della cultura pop

Il film cult del 1978, con protagonisti John Travolta e Olivia Newton-John, è tornato alla ribalta su social per la sua presunta scorrettezza politica, mentre il vero ingrediente del suo successo sono le canzoni

Delle centinaia di film che ogni anno vengono sfornati a ciclo continuo dagli Studios di Hollywood, soltanto in pochi entrano nell'immaginario collettivo, fissandosi come icone che resistono allo scorrere del tempo. Non è necessario che siano dei capolavori della settima arte: basta che accendano la fantasia degli spettatori, anche molti anni dopo la loro uscita, toccando i tasti emotivi giusti. Grease, indubbiamente, è uno di questi, anche e soprattutto per la sua straordinaria colonna sonora, una delle più vendute di sempre insieme a quella de La febbre del sabato sera, con oltre trenta milioni di copie.

Da ieri Grease è tornato prepotentemente alla ribalta su social poiché alcuni adolescenti inglesi, all'ennesimo passaggio sulla BBC 1 del film, lo hanno criticato in quanto ritenuto, per la (iper)sensibilità di oggi, "sessista", "misogino" ed "eccessivamente bianco", guadagnandosi una pagina intera del "Daily Mail". Non entriamo nel merito della polemica, abbastanza surreale visto che Grease è un film degli anni Settanta ambientato nell'America degli anni Cinquanta, ma ci occupiamo qui dei due principali ingredienti del successo della pellicola, ovvero la storia d'amore tra i due protagonisti e, soprattutto, la colonna sonora originale, prodotta da RSO e Polydor e pubblicata nell'aprile 1978. Il regista Randal Kleiser si limitò allora a trasporre sul grande schermo l'omonimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey che già aveva avuto grande successo nei teatri, puntando tutto su due fascinosi divi del momento come John Travolta, reduce dal successo de La febbre del sabato sera, e Olivia Newton-John, al suo secondo ruolo da protagonista dopo il musical inglese Tomorrow. Poco importa se i due attori avessero, all'epoca delle riprese, rispettivamente 23 e 28 anni, un po' troppi per due studenti delle superiori. L'impianto di Grease è quello di una fiaba moderna, dominata dai buoni sentimenti e dalle splendide canzoni della colonna sonora, che ancora oggi è un bestseller. Il film ruota intorno al rapporto tra l'irresistibile bullo Danny Zucco (John Travolta) e la romantica e ingenua Sandy Olsson (Olivia Newton-John), prima teneri amanti durante un breve flirt estivo, poi compagni di college ma divisi dalle rispettive confraternite, i T-Birds e le Pink Ladies.

Dopo una serie di tira e molla, condizionati non poco dagli amici, i due giovani capiscono di essere fatti l'uno per l'altra, fino all'immancabile lieto fine. La colonna sonora è di altissimo livello, a partire dalla title track Grease, irresistibile brano pop-funk, tutto groove e fiati scintillanti, composto da Barry Gibb dei Bee Gees per la voce di Frankie Valli, già frontman dei leggendari Four Seasons, gruppo a cui Clint Eastwood ha dedicato qualche anno fa l'eccellente Jersey Boys. La canzone rimase per due settimane al primo posto della Billboard Hot 100 nell'agosto del 1978. La tenera storia d'amore estiva appena sbocciata tra Sandy e Danny è accompagnata dalle note romantiche dell'indimenticabile Summer Nights, composta da Jim Jacobs e Warren Casey e conosciuta soprattutto per il celebre ritornello "Tell me more, tell me more", per non parlare della struggente ballad Hopelessy devoted to you, che valse alla performance vocale di Olivia Newton-John una candidatura all'Oscar. Notevoli anche le interpretazioni della ballad Sandy da parte di uno sconsolato e insolitamente romantico Danny, per non parlare di There Are Worse Things I Could Do, la hit cantata dalla "finta cinica" Rizzo, interpretata con grande misura da Stockard Channing.

Il rock 'n' roll degli anni Cinquanta è perfettamente rappresentato dalle scatenate Greased Lightnin', un omaggio all'ebbrezza delle auto d'epoca cromate, e Look at me, I'm Sandra Dee, ambientato in uno scanzonato salone di bellezza che aveva lo scopo di "svecchiare" il look di Sandy. Meno conosciuta, ma non per questo meno straordinaria, è l'intensa ballad Beauty school dropout, uno dei momenti più emozionanti del film, interpretata magnificamente da Frankie Avalon, idolo degli anni Cinquanta che qui, vestito interamente di bianco a mo' di angelo custode, convince Frenchy a non abbandonare la scuola. Nel film, oltre ai brani originali, vengono proposti anche alcuni evergreen dell'epoca, come Blue moon o la scatenata Hound dog, perfetti per calarsi nell'atmosfera del film. Il finale corale del film, con le irresistibili You're the one that I want (composta da John Farrar) e We go together, che sancisce la riconciliazione tra Thunderbirds e Pink Ladies, sono ancora oggi un inebriante concentrato di allegria e di buon umore, oltre che una celebrazione dell'amicizia e della giovinezza.
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Gabriele Antonucci