Grammy Awards nomination 2023
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Musica

Grammy 2023: Beyoncé da record, Abba immortali, Maneskin possibile sorpresa

La 65esima edizione degli Oscar della musica si terrà il prossimo 5 febbraio a Los Angeles: la band romana è in lizza per la prestigiosa categoria New Artist

Che cosa accomuna leggende del rock come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Chuck Berry, Queen, Led Zeppelin, The Ramones, The Kinks, The Who, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival e Kiss a giganti dell'hip hop come Tupac Shakur, The Notorious B.I.G, Snoop Dogg, Nas e Run DMC, senza dimenticare artisti iconici come Bob Marley, Morrissey, Bjork, Iggy Pop a Abba? Semplice, nessuno dei personaggi sopra elencati ha vinto, nel pieno della sua carriera discografica, un Grammy Award, l'equivalente musicale di un Oscar. Non è certo una novità che la giuria dei Grammy, formata da artisti e tecnici statunitensi coinvolti nell'industria musicale, tenda a votare basandosi più sulla fama degli artisti votati o sul migliore prodotto in ottica streaming per le major che sull'effettivo valore delle incisioni dell'ultimo anno, salvo ignorare nomi più che meritevoli senza alcuna ragione apparente.

E chissà se gli Abba, un gruppo da oltre 400 milioni di dischi "veri" venduti nel mondo, riusciranno finalmente ad aggiudicarsi uno o più grammofonini il prossimo 5 febbraio, quando, alla Crypto Arena di Los Angeles (ex Staples Center) si terrà la 65esima edizione dei Grammy Awards, di cui ieri sera sono state diramate le nominations. Il 2022 è stato un anno importantissimo per il quartetto svedese, non solo perché ricorrevano sia i 50 anni di formazione del gruppo che i 40 anni dal loro scioglimento di fatto, ma anche per il successo del nuovo album Voyage, uscito alla fine del 2021, per le date sold out del loro tour virtuale a Londra e adesso per le quattro nominations ai Grammy nelle categorie Album dell'anno, Registrazione dell'anno, Miglior album vocale pop e Migliore performance di duo/gruppo pop. Benny Andersson, Björn Ulvaeus, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad, che hanno fortemente segnato gli ultimi 50 anni di cultura popolare con le loro canzoni, meriterebbero di vincere l'unico trofeo che, incredibilmente, manca alla loro bacheca.

Chi, invece, ha già fatto incetta di Grammy è Beyoncé, vincitrice in carriera ben 28 grammofonini e che, con le 9 nominations ottenute dal sorprendente album dance Renaissance, batte un nuovo record: con 88 nominations, supera il marito Jay-Z (fermo a 83) e diventa l'artista con il maggior numero di nominations nella storia degli Oscar della musica. Va sottolineato, però, che "Queen Bey" non vince in una delle categorie principali (le cosiddette "Big Four") dal 2010, quando Single Ladies (Put a Ring on it) si aggiudicò la canzone dell'anno. Si profila una possibile rivincita con Adele, che nel 2017 prevalse nella categoria Album dell'Anno con 25, quasi scusandosi durante la cerimonia con Beyoncé che, secondo la cantante inglese, avrebbe meritato la vittoria per l'eccellente Lemonade.

Adele è candidata in sette categorie, come Brandi Carlile, e in molti (tra cui noi) considerano 30 come il migliore album della sua carriera: è probabile che la regina del pop-soul di oggi dovrà fare un po' di spazio nella sua già affollata bacheca di premi. Una delle categorie più importanti dei Grammy è quella di New Artist, quasi un'investitura per giovani artisti che, di fatto, entrano così tra i big a livello mondiale. Un premio al quale concorrono anche i nostri Maneskin: la rock band italiana più famosa a livello internazionale dovrà battere l'agguerrita concorrenza di Anitta, Omar Apollo, Domi e JD Beck, Muni Long, Samara Joy, Latto, Tobe Nwigwe, Molly Tuttle e Wet Leg. Si tratta della prima nomination per il gruppo, il cui nuovo album Rush! uscirà il 20 gennaio, pochi giorni prima della cerimonia dei Grammy, in programma il 5 febbraio in prima serata.

I Maneskin hanno inoltre partecipato alla realizzazione della colonna sonora del film campione di incassi Elvis, candidata nella categoria Best Compilation Soundtrack for Visual Media, con una pregevole cover di If I can dream: chissà che non riesca il bis. Con otto nominations, Kendrick Lamar, grazie a un album straordinario come Mr. Morale & The Big Steppers, si conferma sempre più come il re dell'hip hop: per il Migliore Album Rap dovrà battere la concorrenza di DJ Khaled (God Did), Future (I Never Liked You), Jack Harlow (Come Home the Kids Miss You) e Pusha T (It’s Almost Dry), più o meno gli stessi rivali anche nella categoria Migliore Canzone rap, a cui concorre anche Gunna e da cui è escluso King Push.

I Coldplay, già vincitori di 7 Grammy, sono candidati per la seconda volta in tre anni nella categoria Album dell'Anno: chissà che, con Music of the Spheres, non riescano a interrompere un digiuno che dura dal 2009. Il premio per il Best Rock Album verrà conteso da The Black Keys (Dropout Boogie), Elvis Costello & The Imposters (The Boy Named If), Idles (Crawler), Machine Gun Kelly (Mainstream Sellout) e Ozzy Osbourne (Patient Number 9) e Lucifer On The Sofa (Spoon). Just Like That di Bonnie Raitt è candidata a sorpresa tra le Canzoni dell'anno, mentre un'altra veterana del music biz, Diana Ross, è nella cinquina della categoria Miglior Album Pop Tradizionale con l'emozionante Thank You. Ricordiamo infine che, per essere candidati ai Grammy Awards, le canzoni e gli album devono essere stati pubblicati tra il 1° ottobre 2021 e il 30 settembre 2022, il che spiega alcune esclusioni eccellenti per motivi meramente cronologici. Lo scorso anno sono state assegnate 86 statuette, mentre, a partire dall’edizione 2023, l’Academy ha deciso di assegnare ulteriori cinque premi alle categorie Cantautore dell’anno non classico, Miglior performance di musica alternativa, Miglior performance americana, Miglior colonna sonora per videogiochi e altri media interattivi e Miglior album di poesie e parole parlate.

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Gabriele Antonucci