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Franco Battiato: al cinema la magia de La voce del padrone, l'album pop perfetto

Dal 28 novembre al 4 dicembre sarà disponibile sul grande schermo il docufilm di Marco Spagnoli che, attraverso testimonianze e immagini di repertorio, racconta la musica, l'arte e la filosofia di vita del grande cantautore siciliano

Dopo la presentazione al Taormina Film Fest 2022, il film-evento Franco Battiato – La Voce del Padrone arriva nei cinema dal 28 novembre al 4 dicembre. Diretto da Marco Spagnoli e prodotto da RS Productions e ITsART, il docufilm è un viaggio fisico ed emotivo, da Milano fino a Milo, nella casa di Franco Battiato, durante il quale il discografico Stefano Senardi, grande amico del cantautore, raccoglie numerose testimonianze di personalità del mondo della musica, del cinema e del giornalismo. Le interviste a Nanni Moretti, Willem Dafoe, Oliviero Toscani, Caterina Caselli, Mara Maionchi, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo Mollica, Andrea Scanzi, Francesco Messina, Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius e Carlo Guaitoli sono tante piccole tessere che riescono a ricostruire un mosaico policromo sulla musica e sulla filosofia di vita di uno dei più grandi autori e compositori italiani del Novecento.

«Questo viaggio ha un motivo preciso» – ha sottolineato Stefano Senardi - «Trattare con cura quello che Battiato ci ha lasciato. E riuscire a comprendere il senso ultimo di una vita eccezionale come la sua, raccontandola in una biografia plurale ed intima attraverso i ricordi, gli aneddoti dei suoi amici, i materiali di repertorio e le meravigliose canzoni di questo artista straordinario e indimenticabile. Speriamo di esserci riusciti».

Le interviste sono intervallate da rare immagini di repertorio e da alcune delle esibizioni live più significative di Battiato (tra cui Cuccurucucù, Centro di gravità permanente, Bandiera Bianca e La Cura), con un'attenzione particolare alla trilogia perfetta formata da L'era del cinghiale bianco (1979), Patriots (1980) e La voce del padrone (1981). Franco Battiato, da sempre grande cultore della parola al servizio della musica, non ha mai smesso di evolversi musicalmente in quasi cinquant'anni di carriera, muovendosi con sapienza tra pop, canzone d’autore, musica classica e contemporanea. In lui sono sempre convissute due anime, una elettronica e una introspettiva, nella quale emergevano compiutamente le sue passioni per il misticismo sufi, la teoretica filosofica,la meditazione orientale e la spiritualità.

Dopo il furore sperimentale degli anni Settanta e le collaborazioni con il violinista Giusto Pio, Battiato trova negli anni Ottanta, a partire dall'album La voce del padrone del 1981, un perfetto equilibrio tra accessibilità e raffinatezza in gioielli electropop di grandissimo successo come Centro di gravità permanente, Bandiera Bianca e Cuccurucucù(titolo ispirato a un celebre brano portato al successo da Caetano Veloso). Negli anni Novanta le riflessioni intellettuali del cantautore di Jonia, frutto delle sue lunghe conversazioni con l’amico-filosofo Manlio Sgalambro, si sono sposate con naturalezza alle tendenze della musica elettronica, coniugando in modo assolutamente originale pop e avanguardia. Il documentario La Voce del Padrone non è solo un riuscito tributo alla storia del musicista e del suo album più famoso, ma anche una celebrazione dell'eredità morale ed estetica di un cantautore inimitabile, che ha trasformato il pop in arte.

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Gabriele Antonucci