Il caso Billie Eilish: perché Happier than ever è al primo posto in tutto il mondo
La cover di Happier Than Ever / Universal
Musica

Il caso Billie Eilish: perché Happier than ever è al primo posto in tutto il mondo

Ha 19 anni, è la voce di una generazione e nel nuovo disco, diventato in pochi giorni un best seller mondiale senza nemmeno un ritornello facile, si racconta senza inibizioni. Fenomenologia di un trionfo....

Prima in Italia, in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Germania in Francia... Happier than everil nuovo album di Billie Eilish è un best seller mondiale già pochi giorni dopo la sua pubblicazione. Un trionfo in streaming, ma anche nel più antico dei formati, il vinile.

Billie Eilish è uno dei fenomeni più eclatanti degli ultimi anni, non c'è dubbio. Ha 19 anni la giovane star di Los Angeles, un'artista che parla direttamente alla sua generazione come nessun altro. Le paure, le debolezze, i traumi il rapporto problematico con il suo corpo: sono questi i temi dei brani fatti di strofe che intercettano le sensibilità e le emozioni dei suoi coetanei. È questo il motivo principale del suo successo, un successo fatto di brani che arrivano dritte al cuore di chi ascolta senza concedere quasi nulla all'orecchiabilità standard delle canzoni da classifica.

«Happier Than Ever il mio secondo album è finalmente uscito» ha postato la Eilish su Instagram. «È stata l'esperienza più appagante, più soddisfacente e profonda che abbia mai avuto con la mia musica. Finneas (il fratello, autore e produttore) ed io eravamo al settimo cielo nel fare questo album. Amo ogni singola canzone di questo progetto così tanto che mi spaventa pensare di farlo girare e di metterlo a disposizione di tutti. Mi viene da piangere, sono cresciuta così tanto nel processo di realizzazione di questo album e ho sperimentato così tanta auto-realizzazione e auto-riflessione che vorrei poter tornare indietro e rifare il disco da capo perché è stata una delle notti migliori della mia vita».

Musicalmentela formula Eilish è e resta minimale: suoni soffusi, atmosfere dilatate, sprazzi di jazz e bossa nova, techno folk, ballad cantate con voce sottile. Non è esattamente il genere di musica che accende entusiasmi tra gli estimatori del classic rock, ma è sicuramente un approccio unico che allontana le sue canzoni da tutto quello che il pop contempraneo offre.

La Eilish non celebra se stessa e la fama acquisita, anzi ne enfatizza i lati oscuri e problematici che in un certo senso hanno reso la sua vita più complessa. Aspettative troppo alte, invasioni della privacy, paparazzi, stalker davanti alla porta di casa, commenti social senza freni. La dark side, il male oscuro che avvolge chi si trova al top del mainstream senza alcun passaggio intermedio. Da zero a tutto: questo è quello che è successo a Bilie, questo è quello che racconta nelle sue canzoni. Ma il futuro, suo e della sua musica, è ancora tutto da scrivere. Perché, è bene ricordarlo, la sua data di nascita è 18 dicembre 2001...

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Gianni Poglio