L’Apparato non si smacchia

In queste settimane di morti eccellenti – è morto il Partito Democratico; no, è morta la nuova politica; no, è morta la vecchia politica; no, son morte le primarie, le parlamentarie, le quirinarie; no, è morto il bipolarismo; no, son …Leggi tutto

In queste settimane di morti eccellenti – è morto il Partito Democratico; no, è morta la nuova politica; no, è morta la vecchia politica; no, son morte le primarie, le parlamentarie, le quirinarie; no, è morto il bipolarismo; no, son morti i Dirotta su Cuba, i Soldini del Mulino Bianco e gli scooby-doo. Dicevo, in queste settimane di morti eccellenti, l’unico a non morire è stato l’Apparato.
L’Apparato non è una semplice categoria del pensiero. L’Apparato è un potere forte fatto di uomini (le quota rosa se le mangia per colazione, l’Apparato), e telefonate alle orecchie giuste, e piani quinquennali, e compromessi non storici: inevitabili.
L’Apparato ha anche una pagina Facebook, un account su Twitter, s’è mascherato da moderno ragazzo della politica moderna ma è un bluff, dietro rimane lo stesso di sempre.
Non so chi ci sia dietro l’Apparato, ma in fondo so chi c’è. Lo sappiamo tutti.
Non è il morire democristiani, nonostante i governi Letta che avranno ampie fiducie. Non sono gli inciuci, quelli lasciamoli a movimentisti dell’ultima ora. Non è il gattopardismo eterno e non smacchiabile del nostro Paese. Non solo, almeno.
Non serve indagare più di tanto. Non siamo mica del Copasir, noialtri. E poi ora abbiamo altro da fare, dobbiamo portare giù il cane a far pipì.

Twitter @MattiaCarzaniga

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Mattia Carzaniga

Nato nel 1983, giornalista, scrive per varie testate. Ha pubblicato i  libri «L'amore ai tempi di Facebook» (Baldini Castoldi Dalai, 2009) e  «Facce da schiaffi» (Add Editore, 2011). Guarda molti film, passa troppo  tempo on line, ruba pezzi di storie alle persone che incontra.

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