"Inno nazionale", il nuovo video di Jake La Furia è vietato ai minori
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"Inno nazionale", il nuovo video di Jake La Furia è vietato ai minori

Il rapper dei Club Dogo lancia il secondo estratto del suo primo disco da solista in uscita il 29 ottobre. Contenuti forti e crudi che fanno già discutere

Uno dei dischi più attesi dalla scena rap italiana è pronto ad uscire. "Musica commerciale", il primo album da solista di Jake La Furia, sarà in vendita a partire dal prossimo 29 ottobre e i primi due estratti fanno già discutere. Dopo il video della title track oggi è stata la volta di "Inno nazionale", secondo estratto del disco che non è stato caricato sulle piattaforme ufficiale per contenuti altamente forti e crudi che ne hanno consigliato la pubblicazione unicamente sul portale ufficiale dell'artista www.thereallafuria.com .  

I fan dell'artista milanese hanno preso d'assalto il sito al punto che nei minuti immediatamente seguenti il release è stato impossibile avere accesso al server per scaricarlo. Le immagini crude ci sono davvero e il video è un mix di frames a circuito chiuso che ripercorrono il peggio della società. Si inizia con un'esecuzione in piazza ripresa da una videocamera in strada per poi passare a una cronologia di tutto il peggio della nazione. Dalle immagini non censurate di Cucchi e Aldrovandi passando per sequenze a luci rosse, morti violente e scontri allo stadio. Jake La Furia canta sullo sfondo di un tricolore dal rosso sanguinante in un video che non risulta come un banale e diseducativo tributo alla violenza bensì come una cronaca del peggio che si può trovare nella penisola. Tanta realtà, troppa per un video musicale che risulta più come un mix di ciò che in tanti cercano di ignorare. Un video altamente sconsigliabile ai minori e a chi non vuole concentrare l'attenzione sui mali del nostro paese. 

Già nel primo video estratto "Musica commerciale", La Furia si è tolto i primi sassolini dalla scarpa facendo la cronologia di una carriera densa di provocazioni ed eccessi ma inequivocabilmente legata al successo del rap in Italia. Dagli inizi fino al successo con i Club Dogo nel testo si coglie una auto-celebrazione che difficilmente si può contestare. Sulla produzione di 2nd Roof, tra i produttori italiani più in vista del momento, Jake ha voluto fare chiarezza: "Ce l'ho fatta senza tv, senza la radio, senza Youtube. Ho fatto i Mixtape i dischi in cantina, io sono il motivo per cui esisti tu. 
Sciacquate la bocca se per nominarmi, è grazie a me che potete insultarmi, quando in Italia l'hip hop era morto, ho fatto un disco che ancora ne parli". Il riferimento è a "Mi Fist", album del 2003 che ha influenzato generazioni di rapper in Italia e reso la metrica di Jake e Guè Pequeno fonte di ispirazione diretta e indiretta per tantissimi artisti, molti dei quali sono poi passati dalla parte della critica per i prodotti giudicati troppo "commerciali" negli anni a seguire. La risposta arriva in un disco attesissimo che non ha peli sulla lingua e si presenta come un pugno in pieno volto alla scena musicale italiana. 

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Matteo Politanò