iPhone 5, ecco perché il connettore Lightning è un problema (anche ecologico)
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iPhone 5, ecco perché il connettore Lightning è un problema (anche ecologico)

Nel 2009, Apple ha firmato un accordo UE che prevedeva il passaggio allo standard Micro-USB. Apple ha preferito il connettore Lightning, una scelta poco ecosostenibile, ma formalmente corretta. Ecco perché

Voglio raccontarvi una storia. C’era una volta una famiglia parecchio allargata, la famiglia dei connettori per telefoni cellulari. Ce n’erano 30 diversi, ognuno con il suo particolare spinotto, ognuno incompatibile con le rispettive entrate degli altri 29. Un giorno, nell’anno del signore 2009, l’Unione Europeadecise che questa situazione non era solo scomoda, ma anche ecologicamente sconveniente. Così, chiamò attorno a un tavolo 14 fra le maggiori compagnie specializzate in dispositivi mobile e le indusse a firmare un accordo nel quale si impegnavano ad adattare i propri caricatori a un comune standard, nello specifico: i Micro-USB con configurazione CENELEC EN 62684 e ETSI EN 301489-34.

Oltre a Nokia, Samsung, Motorola, RiM e altri, a quel tavolo sedeva anche un partecipante inatteso, Apple, che come tutti prese la penna e firmò l’accordo. Le altre compagnie erano stupite, Apple infatti era famosa per il suo dock connector da 30 pin, e sembrava improbabile che decidesse di sbarazzarsene. Ma Apple la sapeva lunga, e al momento di mantenere la parola data, mise in commercio per 8 euro un adattatore da Micro-USB a 30 pin, una mossa che venne giudicata corretta e in linea con l’accordo. Qualche mese fa, quando nel reame cominciarono a circolare voci su un presunto “nuovo connettore Apple”, alcuni si convinsero che Apple avesse deciso di onorare concretamente l’impegno preso, dotando il telefonino più atteso della storia di un connettore Micro-USB. Alla fine, sul palco dello Yerba Buena Center di San Francisco, Tim Cook in effetti annunciò l’arrivo di un nuovo connettore. Non era il 30 pin, ma ahimé, nemmeno un Micro-USB. Il nuovo connettore si chiama Lightning e, tecnicamente, è un 9 pin. E l’accordo UE? Facile, Apple mette in commercio un altro adattatore (il prezzo, pare, sarà intorno ai 10 euro) e la questione è chiusa.

In questo modo, l’adesione di Apple all’accordo è puramente formale. Nella sostanza, dal momento che il provvedimento era nato per limitare sprechi e inquinamento ecologico, l’introduzione di un nuovo adattatore rischia di creare più problemi di quanti ne dovrebbe risolvere. Perché ok, con l’adattatore puoi utilizzare un vecchio caricatore Micro-USB, ma a quel punto hai un Lightning connector di troppo, e viceversa. Insomma, se l’obbiettivo era quello di limitare gli sprechi, questa mossa non aiuta certo a raggiungerlo.

Si potrebbe pensare che Apple voglia approfittare della situazione per cavare ancor più soldi ai suoi clienti seminando negli Apple Store adattatori esclusivi a prezzi folli, ma sarebbe un’analisi piuttosto miope. Certo, che a Apple piaccia dettare legge e imporre tecnologie proprietarie esclusive è cosa nota . È anche vero però che l’azienda di Cupertino ha creato il nuovo Lightning per motivi precisi. Innanzitutto, aveva bisogno di un dock connector che fosse compatibile con la nuova silhouette iper-sottile dell’iPhone 5, inoltre, come sottolinea Steve Wildstrom , aveva bisogno di garantire almeno 10 watt di caricamento, cosa che con i piccoli pin del Micro-USB non sarebbe stato possibile.

Nel frattempo, le controversie legate al nuovo connettore Lightning si allargano a toccare sfere che poco c’entrano con la sensibilità ecologica. Diverse compagnie che producono accessori per iPad e iPhone stanno sollevando polemiche sul nuovo connettore, mentre il caso dell’albergatore di Dallas che aveva dotato ogni stanza di sveglie compatibili con l’iPhone (per tipo 100 dollari l’una) è ormai diventato leggenda.

Si prevede che le polemiche continueranno ancora a lungo, nel reame, e la storia che abbiamo cominciato a raccontarvi sembra destinata a proseguire senza colpi di scena. Eppure, qualche istante prima che il sipario si chiuda, ecco arrivare la svolta di trama che lascia intravedere un lieto fine: dal sito Patently Apple sbucano 17 nuovi brevetti , tra cui alcuni dedicati a un sistema di caricamento per induzione elettromagnetica. E chissà: magari ci vorrà davvero il caricamento wireless, perché tutti vivano felici e contenti.

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Fabio Deotto