Hai un Amazon Echo? Qualcuno ti ascolta
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Hai un Amazon Echo? Qualcuno ti ascolta

I dipendenti di Amazon possono spiare le conversazioni delle persone con i loro speaker connessi, col fine di migliorare l'esperienza dell'assistente

Amazon ha migliaia di dipendenti in tutto il mondo che ascoltano attivamente le registrazioni di Alexa dai dispositivi Echo. Quindi le mie, le tue, le nostre conversazioni sono tutto fuorché private.

La notizia arriva fresca da Bloomberg, che afferma di aver ottenuto la conferma di come, secondo la fonte, Amazon abbia messo in piedi la strategia di monitoraggio quale parte di un ampio sforzo per migliorare l'affidabilità dei suoi prodotti. Nella pratica: echo ascolta le conversazioni e su questa si basa per costruire offerte migliori, da visualizzare magari sul negozio di e-commerce. Facebook, qualche tempo fa, era stata accusata di qualcosa di simile, solo che invece degli altoparlanti, nel mezzo della questione erano rientrati i messaggi e le chiamate via WhatsApp, servizio che fa parte del gigante americano.

La rivelazione ha ovviamente causato una notevole quantità di critiche dai difensori della privacy a livello internazionale, principalmente perché Amazon sa in cosa consiste la pratica, ammettendolo in alcuni passi delle sue politiche di utilizzo di Alexa. Ecco lo stralcio delle policy: "Utilizziamo le richieste ad Alexa per addestrare i nostri sistemi di riconoscimento vocale e di comprensione del linguaggio naturale".

Eppure, Bloomberg va anche oltre. Il rapporto infatti non si ferma col dire che i server di Amazon registrano e conservano i dialoghi di chi usa uno speaker Echo, ma afferma come tali documenti siano di libero accesso ai dipendenti del gruppo, che possono dunque ascoltare le comunicazioni quando e come vogliono.

Si può ragionevolmente assumere che Amazon utilizzi semplicemente l'intelligenza artificiale per analizzare i comandi vocali e migliorarne l'affidabilità generale. La metodologia non è una violazione profonda della riservatezza dei clienti, visto che i lavoratori proseguono un fine professionale, peraltro senza poter scegliere sesso, età, provenienza, e tutte le altre caratteristiche degli acquirenti. Amazon, con una dichiarazione, ha rivelato che solo una piccola percentuale delle registrazioni viene analizzata.

Amazon prende sul serio privacy e sicurezza delle informazioni personali dei clienti. Annotiamo solo un numero estremamente minimo di interazioni da un gruppo di clienti selezionati in modo casuale, al fine di migliorare l’esperienza del cliente. Queste informazioni ci aiutano, ad esempio, ad addestrare i nostri sistemi di riconoscimento vocale e di comprensione del linguaggio naturale, in modo che Alexa possa capire meglio le richieste dei clienti e assicurare che il servizio funzioni bene per tutti. Abbiamo sistemi di sicurezza rigorosi a livello tecnico e operativo, e tolleranza zero per gli abusi dei nostri sistemi. I dipendenti non hanno accesso diretto alle informazioni che permettono di identificare la persona o l’account le cui interazioni sono coinvolte in questa attività. Tutte le informazioni sono trattate con la massima riservatezza e, per proteggerle, usiamo sistemi di autenticazione a più livelli per limitare l’accesso, servizi di crittografia e audit sul nostro sistema di controllo; al tempo stesso, i clienti possono sempre cancellare le proprie interazioni in qualsiasi momento.

Il gruppo ha ricordato come tutte le informazioni sono trattate con sicurezza, anche con la protezione dell'autenticazione a più fattori per limitarne la fruizione da parte di terzi, crittografia e verifiche automatiche degli accessi. Per quanto riguarda l'operatività dell'intero flusso di lavoro, i revisori ascoltano una registrazione vocale, la trascrivono e la annotano nella misura in cui la comprensione di Alexa di essa è accurata o meno.

Per Amazon potrebbero essere giorni difficili: lo scorso gennaio è emersa la notizia che i dipendenti erano in grado di accedere alle schermate dal vivo dalla fotocamera del campanello intelligente di Ring. E ancora più schiacciante è stata la rivelazione che i dipendenti di Ring, acquisita nel 2018, potevano accedere alla diretta live di un particolare campanello connesso, immettendo in un programma semplicemente l'indirizzo email dell'iscritto.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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