Facebook, il Graph Search comincia a impensierire Google
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Facebook, il Graph Search comincia a impensierire Google

Un rapporto Comscore rivela che sempre più gente fa ricerche web, ma sempre di meno utilizzano i motori tradizionali. Nel frattempo Facebook introduce un sistema per impedire di utilizzare Graph Search per lo stalking di minori

La ricerca di Facebook ancora non ha avuto il suo battesimo ufficiale (è ancora in fase beta privata) ma già comincia a fare sentire il proprio peso nel mercato dei motori di ricerca. È la conclusione tratteggiata da Comscore in un rapporto sul settore search pubblicato oggi. Stando agli ultimi dati, infatti, gli utenti tendono a utilizzare di più i motori di ricerca tradizionale, ma il numero di ricerche compiute per ogni accesso è nettamente diminuito. Questo sarebbe imputabile al ruolo che la social search sta cominciando ad avere.

Vediamo cosa sta accadendo nello specifico. Secondo il rapporto, nel 2012 il numero di ricerche internet totali è diminuito del 3% (il numero delle ricerche Google invece è diminuito del 2%). Nonostante ciò, il numero di “unique searchers” è aumentato del 4% (per quanto riguarda Google, l’aumento è stato del 6%). Cosa significa questo? Significa che il numero delle persone che utilizzano i motori di ricerca è aumentato, ma il numero complessivo delle singole ricerche effettuate è diminuito. A confermare questa tesi intervengono i dati sulla quantità di ricerche per utente che complessivamente sono diminuite del 7% (nel caso di Google, invece, dell’8%).

Secondo Comscore, questo slittamento sarebbe dovuto al fatto che gli utenti stanno cominciando a utilizzare sempre di più i motori di ricerca “verticali” di piattaforme come Amazon, eBay e Facebook.

Gli utenti mostrano una tendenza sempre maggiore a cercare prodotti su Amazon o eBay, e a cercare persone su Facebook e Whitepages.com. Mentre le ricerche tradizionali sono in diminuzione, quelle verticali aumentano dell’8 per cento ogni anno.” si legge nel rapporto “[...] Il Graph Search di Facebook, che integra nei risultati di ricerca i Mi Piace degli utenti, avrà sufficienti somiglianze con gli elementi della social search di Google da far prevedere che le due compagnie siano in una sorta di rotta di collisione per quanto riguarda questo segmento del mercato search.

In parole povere, questo significa che se questa tendenza prosegue inalterata, il settore della ricerca Web sposterà sempre più il proprio baricentro verso la social search, e l’interazione degli utenti (sotto forma di “Mi Piace” e “+1”) avrà sempre più peso nel definire la rilevanza di una ricerca. Per il momento, naturalmente, il predominio di Google non può essere minimamente messo in discussione e la tendenza fotografata da Comscore, se confermata, per ora non è altro che un lieve principio di erosione alla base di una montagna forte di anni di costante consolidamento. Certo è che Facebook sulla ricerca sta concentrando parecchi sforzi.

A questo proposito, oggi Facebook ha annunciato una novità importante: una serie di precauzioni per impedire lo stalking di minori attraverso Graph Search. Sostanzialmente, risulterà impossibile a un maggiorenne compiere ricerche del tipo “Tutte le ragazze di 16 anni che abitano nei paraggi”. Come qualcuno ha giustamente fatto notare, questo sistema non è esattamente a prova di maniaco, dal momento che non è impossibile farsi passare per 14 anni anche se ne hai 40. Ma è comunque un inizio.

Se possiamo imparare qualcosa dai dati forniti da Comscore, è che se anche Facebook è lontano anni luce dal porre una serie minaccia a Google per quanto riguarda la ricerca, ha già le carte in regola per diventare uno strumento di riferimento per cercare persone. Il che per i brand che operano in rete è molto, molto importante.

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Fabio Deotto