Insta360 One: la recensione
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Insta360 One: la recensione

Una fotocamera a 360 gradi che punta sulla praticità. Prima, durante e dopo le riprese

La fotografia digitale sta prendendo tante strade. Da un lato c’è il movimento tradizionale, quello delle foto scattate con la fotocamera (sempre più spesso quella integrata nei telefonini); dall’altro c’è l’alternativa offerta dalle action cam, dai droni e dalle fotocamere a 360 gradi, un filone ancora piuttosto giovane, decisamente di nicchia, ma che giorno dopo giorno sta trovando la sua identità e anche la sua platea. Fatta di sportivi, Instagrammer e - più semplicemente - di utenti che amano registrare e condividere le proprie esperienze in modo più dinamico, originale, coinvolgente.

È proprio a questa frangia di utenti che si rivolge Insta360 One,  una fotocamera a 360 gradi prodotta da un’omonima società cinese - per la verità ancora piuttosto sconosciuta dalle nostre parti - che punta a distinguersi dai vari prodotti presenti sul mercato per via della sua praticità. Sia sul piano funzionale, sia soprattutto su quello dell’editing e della postproduzione.

Dopo averla provata per qualche settimana siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni.



Da sola o in tandem col telefono

Praticità si diceva. Insta360 è una fotocamera tascabile (grande più o meno come il vostro dito pollice) progettata per essere accesa e subito utilizzabile, secondo due modalità: come fotocamera stand alone (c’è una scheda microSD già inclusa nella confezione) o come modulo da attaccare allo smartphone. Quest’ultima opzione è resa possibile dalla presenza di un connettore Lightining retrattile che permette alla Insta360 di agganciarsi direttamente a un iPhone (dal 6 in poi) o - tramite adattatore - a uno smartphone Android.

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Grazie alla sua natura “doppia”, Insta360 One è nelle condizioni di adattarsi a un po' tutte le necessità di ripresa, che si tratti di una semplice foto panoramica - in questo caso è consigliabile attaccare il modulo alla fotocamera per vedere in prima battuta il risultato - piuttosto che di un video in movimento, girato con un selfie-stick o qualsiasi altro supporto/accessorio (la fotocamera è dotata di attacco vite standard con filettatura da 1/4″).

Per gli amanti della ripresa creativa

Le due lenti collocate sui due lati opposti della fotocamera consentono di realizzare foto panoramiche a 24 megapixel e video a 360° in tre diversi formati - 4K (30fps), a 2560×1280 pixel (60fps) o a 2048×512 (120fps).

Il vantaggio di questa modalità di cattura a tutto campo è ormai noto: una volta caricati su una qualsiasi piattaforma web (Facebook e YouTube sono ormai in grado di riconoscere i contenuti sferici e consentirne l’immediata visualizzazione) le foto e i video possono essere navigati in tutte le direzioni, dandoci la possibilità di cercare e trovare particolari altrimenti impossibili da vedere: il fronte e il retro di una corsa in bicicletta, ad esempio, o la reazione del pubblico di fronte a un artista di strada, piuttosto che la visuale a 360 gradi di una catena montuosa durante una discesa sugli sci.

Le possibilità aggiuntive concesse dalla Insta360 sono in questo senso piuttosto creative: oltre alle foto e ai video panoramici si possono fare slowmotion, timelapse e i cosiddetti bullet time, spettacolari video a loop rallentati ottenuti e facendo girare la camera come fosse una bolas tramite un bastone per i selfie o, meglio ancora, a un piccolo supporto dotato di filo. 

Stabilizzazione e app ok

La qualità delle foto e dei video è abbastanza buona, nonostante una certa tendenza alla sovraesposizione in zone con forti chiaro-scuri, ma si tratta di un problema software che la società sta già provvedendo a risolvere attraverso gli ultimi aggiornamenti.

Il vero plus della Insta360 One a livello tecnico sta probabilmente nel suo sistema di stabilizzazione a 6 assi, davvero utile quando si tratta di fare video in movimento: non siamo ancora ai livelli di un gymbal ma il risultato è decisamente più fluido di qualsiasi altro prodotto non stabilizzato.

Ma l’aspetto forse più interessante di questa Insta360, risiede nella opportunità di editing rese possibili dall’omonima applicazione, scaricabile da App Store o Google Play Store. Oltre alle classiche funzioni di editing - filitri colorati, tagli, aggiunta di musica - il software associato alla camera consente di modificare la velocità, aumentare la distanza dall’orizzonte e soprattutto fissare dei soggetti o dei punti della scena da tenere in primo piano.


È soprattutto quest’ultima funzione a rivelarsi utilissima in fase di post produzione, specie quando si tratta di condividere un video a cornice fissa (ovvero senza possibilità di navigazione a 360 gradi). Basta un tap prolungato sullo schermo per attivare le funzioni per fissare l’inquadratura su un punto (smart track), ad esempio il nostro volto, o decidere di spostarla in modo fluido verso altre zone di interesse (pivot point). Un vero e proprio aiuto regista in formato elettronico.

Autonomia

Le dimensioni succinte e il supporto 4K comportano qualche sacrificio sul piano dei consumi. Raramente, girando con la fotocamera in modalità stand alone, siamo riusciti a superare un'ora di piena autonomia

La situazione migliora leggermente utilizzando la fotocamera attaccata al cellulare attraverso l'ingresso Lightning o USB, ma ad avere la peggio in questo caso è proprio lo smartphone. L'elaborazione extra richiesta in fase di registrazione e riproduzione può arrivare a drenare fino al 50% della carica giornaliera di un iPhone o di un telefono Android.

Quando si è lontani da una presa di corrente, insomma, conviene girare "al buio", utilizzando la Insta360 One come modulo a sè stante disconnesso dal telefono, e rimandare la parte di editing on app ad un secondo momento.

Conclusioni

Tascabile, pratica, ideale per chi vuole condividere subito le sue foto e i suoi video panoramici senza perdere troppo tempo in riversaggi, ritocchi e altri rivoli: Insta360 One è un prodotto che risolve alcuni dei piccoli e grandi problemi della prima generazione di fotocamere a 360 gradi. Si fa tutto dallo smartphone, e senza particolari competenze informatiche.

Certo, il prezzo non è dei più bassi - 359 euro per la versione per iOS (iPhone e iPad), 388 per quella Android, e il prodotto non è esente da difetti (l'autonomia è limitata e c’è una certa tendenza a sovraesporre), ma per gli amanti del genere si tratta di un prodotto da tenere comunque in grande considerazione.

La stabilizzazione e la possibilità di sfruttare alcune opzioni di regia automatica - su tutti il sistema di smart track per fissare l’inquadratura su un soggetto in movimento - rappresentano un benefit non da poco, soprattutto per chi gira video in movimento.

Quel genere di prelibatezze a cui, già dopo il primo assaggio, non si è più disposti a rinunciare.

Per saperne di più

Roberto Catania

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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