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Imer Guala, il taccuino di viaggio in mostra a Mantova

Aperta fino al 7 gennaio 2018, una raccolta di immagini e cimeli che testimoniano il viaggio del pittore surrealista in Africa Orientale

Nata da una ricerca d’archivio di Elisabetta e Chiara Guala, in mostra a Mantova, per la prima volta, una serie di dipinti, fotografie e appunti inediti che 
documentano il viaggio di Imer Guala in Kenya,Tanganika e Uganda, al seguito della spedizione di Angelo Lombardi, il conduttore televisivo da molti considerato il padre della divulgazione scientifica televisiva in Italia

Le date

"Imer Guala. Taccuino di viaggio. Memorie e Segni d’Africa 1958 - Kenya, Tanganika, Uganda" sarà visitabile dal 2 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 nei seguenti   giorni e orari:

mercoledì ore 15,30-18 - giovedì, venerdì, sabato, domenica ore 10-12,30 e 15,30-18.00
Ingresso libero

Dove

Ad ospitare la mostra, la Ex Chiesa Madonna della Vittoria in Via Monteverdi (angolo via Fernelli) a Mantova

 L’Africa di Imer Guala

Nel 1958 Imer Guala aderisce all’invito di Angelo Lombardi per un “viaggio/safari” in Africa: il viaggio è diretto in Kenya, Tanganika e Uganda e ha scopo documentaristico ed esplorativo. Una volta partito, il giovane artista si rivela entusiasta della scoperta africana, al punto che, al concludersi della spedizione, decide di fermarsi ancora 90 giorni ospite dei nativi.

Nel corso del soggiorno africano, Imer Guala si dedica alla pittura, rappresentando su tela impressioni, episodi e realtà della sua vita quotidiana. Il suo diario, ricco di appunti, schizzi e bozzetti, è una vera e propria miniera di informazioni che restituisce, al lettore di oggi, uno spaccato di che cosa poteva significare un viaggio in Africa alla fine degli anni Cinquanta.

Le opere pittoriche "africane" di Imer Guala sono intrise di una poetica naturalistica e intrisa di luce e anche se differenti dalla ricerca estetica che Guala condurrà in futuro, le tele africane s’inseriscono, secondo i critici, in un percorso artistico coerente, che avrebbe visto i risultati più maturi negli anni a venire

Imer Guala, nel suo viaggio africano, ha con sé anche una macchina fotografica, con la quale documenta situazioni, luoghi e persone: i suoi scatti, perfetti per tecnica, inquadratura e composizione, sorprendono perché sono stati realizzati con una Rietzschel, una macchina di manifattura tedesca studiata per utenti mancini-dislessici, privi di indice medio e anulare della mano sinistra. La Rietzschel doveva risultare di difficile utilizzo per Imer Guala che tuttavia, da autodidatta, imparò ad usarla con ottimi risultati.

Imer Guala, cenni biografici

Imer Guala (Cossato. BI, 1926 – Sordevolo, BI, 2014), cossatese d’origine, frequenta da ragazzo il laboratorio di Italo Briasco, scultore e intagliatore e di Luigi Boffa Tarlatta, pittore e docente all’Albertina di Torino.

Nel 1946, a Biella, ottiene il primo premio alla mostra nazionale Giovani Pittori. Dopo il viaggio in Africa, nel 1958, Guala soggiorna a Nizza e a Parigi e conosce Jean Cocteau. In seguito si trasferisce a Bruxelles e incontra Paul Delvaux. In Italia, Guala frequenta Torino e Roma, incontra Corrado Cagli e Giorgio De Chirico.

Numerosi i riconoscimenti e i premi che riceverà e oltre ottanta le mostre personali che allestirà, tra qui quelle internazionali del 1988 alla Columbia University di New York e del 1994 a La Maison dell’Avana. Ultima mostra personale a Biella, al Museo del Territorio Biellese nel 2008


Imer Guala
Archivio Imer Guala
Imer Guala, Olio ritrovato nell'archivio a Sordevolo

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Rita Fenini